Cosa faresti se un esperimento scientifico ti trasformasse in una creatura mostruosa? In The Nom la risposta è semplice: utilizzi i poteri acquisiti, come poter camminare sui muri, assorbire gli scienziati per crescere e trasformarti in oggetto per mimetizzarti con l’ambiente circostante, per eliminare il responsabile di questa trasformazione, il Dr. Vial, e tutti coloro che cercheranno di intralciare il tuo cammino.
Il titolo sviluppato da QubicGames arriva su Nintendo Switch dopo aver saputo conquistare i giocatori di dispositivi Android e iOS nel 2023. Il porting per la console ibrida della casa di Tokyo avrà avuto gli effetti sperati? Vediamo nel dettaglio pregi e difetti di questo titolo.
The Nom: da umano a creatura mostruosa
In The Nom il protagonista del gioco è rimasto vittima di un esperimento scientifico andato per il verso sbagliato. Il giocatore, infatti, viene trasformato in uno strano essere non meglio definito, che somiglia a un incrocio tra il simbionte di Spider-Man e i mimic di Prey.
La creatura decide di addentrarsi all’interno del complesso scientifico in cui è rinchiusa, con lo scopo di trovare il Dr. Val, l’artefice di questa mutazione, e di riuscire a tornare un essere umano: sarà, infatti, questa motivazione, assieme al desiderio di vendetta, a muovere il giocatore. Ma la strada per incontrare il perfido scienziato è lastricata di difficoltà: per trovarlo, il protagonista deve affrontare soldati agguerriti che cercheranno di impedirgli di arrivare all’obiettivo in ogni modo.
Una storia di vendetta
Il gioco sviluppato da QubicGames è un platform a scorrimento in cui lo scopo è quello di raggiungere la porta di uscita del livello. Nel farlo, il giocatore dovrà affrontare soldati armati di mitra che spareranno non appena avvisteranno la creatura, con l’intento di eliminarla prima che questa riesca a raggiungere il Dr. Val. I livelli hanno una durata estremamente breve: parliamo, infatti, di una decina di secondi per completarne uno. Nell’affrontare gli scenari, il giocatore può optare per due approcci differenti: uno più sfrontato e votato all’azione, e uno stealth.
La creatura, infatti, è capace di assorbire gli avversari attaccandoli, recuperando in questo modo energia e aumentando la propria dimensione. Allo stesso tempo, un comando permette al giocatore di trasformarsi in un oggetto di arredamento, facendolo così confondere con l’ambiente circostante e non facendolo scoprire dai nemici. I soldati, infatti, hanno un indicatore che indica il loro raggio visivo, e se la creatura viene avvistata, essi non esiteranno un istante ad aprire il fuoco. Per evitare questa situazione, oltre a trasformarsi, il protagonista può anche arrampicarsi sui muri, così da eludere la sorveglianza.
Terminare i livelli permette al giocatore di guadagnare monete e gemme. Le monete servono a migliorare le proprie statistiche, come la difesa e la velocità di movimento, o ad acquistare nuovi attacchi, ad esempio la mossa che permette al giocatore di afferrare l’avversario e lanciarlo via. Le gemme, invece, servono per migliorare la propria base e sbloccare oggetti che permettono di individuare la posizione esatta del Dr. Val.
Per velocizzare la raccolta di questi elementi è possibile fare dei livelli bonus di due tipologie. Nella prima il giocatore si trova su un lungo corridoio dritto popolato da nemici e ha un divano attaccato ai propri tentacoli: lo scopo è quello di riuscire a sbarazzarsi degli avversari, spingendoli proprio col divano e facendoli così precipitare nel vuoto. Nel secondo tipo, invece, il giocatore viene privato dei propri attacchi e deve riuscire a completare il livello senza essere scoperto. Si tratta, infatti, di una modalità stealth.
I livelli estremamente brevi e la necessità di accumulare denaro e gemme tradiscono la natura mobile di The Nom. Gli scenari, infatti, sembrano essere stati concepiti per essere giocati in situazioni dinamiche, dove il tempo a disposizione è poco: ad esempio mentre si aspetta il treno o durante un viaggio. Il compito di raccogliere materiali in maniera così ingente, invece, sembra essere legato in maniera fin troppo invasiva all’inserimento di elementi a pagamento nel gioco. Acquistando un contenuto aggiuntivo dal costo di 1,99€, infatti, il giocatore può sbloccare immediatamente 7500 monete e 500 gemme.
Raccogliere una gran quantità di pietre preziose è necessario per proseguire con la storia del gioco. Sbloccare un elemento all’interno della propria base, però, può arrivare a costare anche più di 1000 gemme. Considerando che, a cose normali, alla fine di un livello se ne acquisiscono appena venti, arrivare alla quota richiesta diventa un compito estremamente lungo. Ad assolvere questo compito, inoltre, non aiuta nemmeno il level design del gioco. Gli scenari sono sostanzialmente tutti uguali tra loro, con cambiamenti davvero minimi, e anche la varietà dei nemici presenti al loro interno è ridotta sostanzialmente a zero. Ciò aumenta ancora di più il senso di ripetitività all’interno del gioco, che finisce col diventare noia.
La difficoltà di The Nom, poi, è tarata verso il basso in maniera davvero eccessiva. Morire in questo gioco è un’impresa titanica, perché dopo poco tempo il giocatore è già abbastanza forte da poter affrontare tutti i nemici senza avere alcuna preoccupazione. A semplificare ulteriormente le cose è il fatto che eliminando i soldati si riempia un indicatore, il quale, quando raggiunge il valore massimo, porta all’attivazione della modalità Fever: una caratteristica che aumenta capacità di difesa e velocità di movimento e attacco, rendendo il giocatore ancora più forte fino alla fine dello scenario. L’indicatore, però, si riempie fin troppo in fretta, e questa modalità finisce con l’attivarsi ogni pochi livelli.
Tutto ciò rende in sostanza inutile il tasto per trasformarsi in un oggetto, che invece è una delle caratteristiche più interessanti del titolo e che aggiunge profondità al gameplay. Confondersi con l’ambiente circostante, però, non sarà più necessario dopo pochi livelli, se non in quelli bonus stealth.
Dopo aver superato un certo numero di scenari, a cercare di spezzare questa monotonia si trovano degli scontri in cui il giocatore deve affrontare dei boss. Si tratta, però, di combattimenti non molto emozionanti: questi nemici, infatti, sono semplicemente delle versioni più grandi e con più energia dei normali soldati. Non c’è, quindi, alcuna differenza nell’affrontare loro oppure un boss, se non per il fatto che quest’ultimo necessita di più colpi per essere eliminato.
I comandi di gioco, invece, risultano precisi e reattivi, restituendo al giocatore le giuste sensazioni mentre i tentacoli della creatura vengono messi in movimento e quando vengono utilizzati per attaccare gli avversari. Unica nota stonata al riguardo è il fatto che nei menù di selezione le direzioni vengano recepite in maniera estremamente confusionaria. Ad esempio, se in un menù si preme la freccia a destra, è più che probabile che l’indicatore cominci a muoversi in direzioni casuali, spostandosi autonomamente anche di varie caselle e rendendo così la selezione delle opzioni difficoltosa in più occasioni.
Da Android e iOS a Nintendo Switch
Dal punto di vista estetico il gioco ricalca lo stile grafico minimalista di titoli come Human: Fall Flat. Peccato che, come spiegato in precedenza, The Nom non abbia ripreso dal gioco di No Brakes Games anche l’ottimo lavoro di differenziazione degli scenari e la varietà di gameplay, risultando invece troppo ripetitivo.
Le animazioni dei vari personaggi sono, invece, realizzate piuttosto bene, soprattutto per quanto riguarda la creatura protagonista, che nel suo muoversi, arrampicarsi ed eliminare i nemici che incontra sulla propria strada risulta sempre abbastanza convincente. Anche la realizzazione tecnica del titolo non presenta criticità, fatta eccezione per i livelli bonus in cui il giocatore utilizza il divano: in quel caso, la fluidità di gioco diminuisce drasticamente, rendendo ben visibile sullo schermo un calo molto consistente dei fotogrammi.
La componente audio del gioco risulta gradevole, per quanto essenziale e poco variegata. Il tema musicale accompagna in maniera adeguata la partita del giocatore, e anche gli effetti risultano adeguati quanto basta, soprattutto per ciò che riguarda i movimenti della creatura.