Durante l’era PlayStation 4, tra i tanti titoli di grande rilievo, ce n’era uno che, al momento della sua uscita, ricevette diverse critiche, soprattutto per la sua scarsa longevità. Eppure, col tempo, The Order 1886 è diventato un cult, sempre più apprezzato per il suo enorme potenziale e la sua straordinaria ambientazione. Questo sparatutto in terza persona, sviluppato da Ready at Dawn, aveva tutte le carte in regola per diventare una saga di successo, ma il suo rapporto con Sony si rivelò più complesso del previsto.
The Order 1886 – Un progetto ambizioso, forse fin troppo
Fondato nel 2003 da ex dipendenti di Naughty Dog e Blizzard Entertainment, Ready at Dawn si era inizialmente dedicato a sviluppare giochi per esclusive PlayStation, come God of War e Daxter. Il grande salto arrivò con The Order 1886, la loro prima nuova IP: uno sparatutto ambientato in un’affascinante Londra vittoriana distopica, in cui l’ordine dei cavalieri della Tavola Rotonda combattono creature come vampiri e lupi mannari, utilizzando armi stravaganti con forte ispirazioni al sottogenere dello steampunk.
Di recente, durante un’intervista con MinnMax Andrea Pessino, co-fondatore di Ready at Dawn e sviluppatore italiano, ha recentemente parlato del difficile rapporto tra lo studio e PlayStation durante lo sviluppo del gioco.Infatti, ha descritto il tentativo di lanciare un titolo tripla A con un team di dimensioni più vicine a una produzione doppia A. Le cose si complicarono ulteriormente con i cambiamenti interni alla dirigenza di Sony, che resero lo sviluppo e il lancio ancora più problematici.
Pessino ha rivelato che Shuhei Yoshida, all’epoca presidente di Sony Computer Entertainment Worldwide Studios ( Ora PlayStation Studios) , aveva lavorato a stretto contatto con il team di sviluppo. Tuttavia, dopo riorganizzazioni interne e promozioni, la comunicazione con Yoshida divenne sempre più difficile, aumentando gli attriti tra Ready at Dawn e Sony. Di conseguenza, molte decisioni vennero riviste e diverse sezioni interattive furono rimosse o trasformate in sequenze non giocabili, limitando così il potenziale del titolo. Inoltre, un sequel di The Order 1886 era nei piani del team, ma fu bocciato la sua produzione da parte di Sony a causa delle recensioni, che all’epoca non erano cosi entusiasmanti.
All’epoca, The Order: 1886 fu criticato soprattutto per la sua breve durata, alcune bossfight poco ispirate e un finale aperto che lasciava molte questioni irrisolte. Tuttavia, nel corso degli anni, il gioco è stato rivalutato e molti fan continuano a sperare in un sequel. Purtroppo, con Ready at Dawn ormai focalizzato su progetti VR e in una situazione tutt’altro che stabile, la possibilità di un ritorno in questo affascinante universo appare sempre più remota. Ma chissà, magari un giorno torneremo a esplorare le oscure strade della Londra steampunk di The Order 1886.