Dopo che Obsidian Entertainment ha rivelato nel trailer di annuncio il gameplay della sua imminente creatura, The Outer Worlds è rimasto paurosamente sprovvisto di ulteriori informazioni riguardanti la trama di gioco, lo sviluppo dei personaggi e più in generale di tutto ciò (ed è un ‘ciò’ molto grande) che fa da contorno a quello che molti chiamano già “l’anti-Fallout“. Fortunatamente per noi, il numero di marzo del Game Informer è riuscito nella sempre grata opera di rivelazione del data mining, a sua volta riconducibile alla Grande Inesauribile Miniera dello Scibile Umano.
Wikipedia? Encarta? Super Quark?
Macché: 4chan.
Pare infatti che il tutto sia dovuto a un anonimo utente del network che, sprezzante del pericolo, ha raccolto e successivamente diffuso sul web le succosissime caratteristiche del prodotto. E stando a ciò che ne dice Tyler McVicker nel suo VNN (Valve News Network), ci troviamo di fronte a qualcosa che è destinato a cambiare il genere per sempre.
Perché The Outer Worlds non è un altro stupido RPG fantascientifico americano.
La trama di The Outer Worlds, come quella di ogni gioco di ruolo fantascientifico che si rispetti, ha luogo in una distopia futuristica, dove le grandi multinazionali, complice un governo che non si è applicato abbastanza nelle limitazioni economiche e nelle leggi di tutela, hanno creato monopoli monumentali, tanto da diventare, fin dalla fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, le vere forze di comando sulla piazza.
Esaurito lo spazio sulla Terra, le grandi corporazioni decidono di colonizzare lo spazio profondo
Il governo, tuttavia, non ama starsene a guardare e invia una prima ondata di coloni per iniziare l’opera di possesso delle terre di nessuno, inviando poi una seconda ondata di specialisti per aumentare ulteriormente l’espansione. Tali viaggi interstellari sono possibili grazie alla possibilità di indurre il sonno criogenico nei coloni, che riescono così a viaggiare per centinaia di anni luce senza risentirne.
Purtroppo, a una certa il governo si accorge di non avere poi tutti i fondi che si aspettava, e decide di sospendere il progetto, lasciando migliaia di coloni congelati della seconda ondata alla deriva nello spazio siderale.
Tra questi, tu. Sì, proprio tu.
Il nostro protagonista, infatti, dovrà essere modellato partendo dal presupposto di non essere una persona comune ma uno specialista nel suo settore, quindi andrà soppesato attentamente tutto il comparto di abilità che possiede, poiché queste saranno il filo conduttore della trama. Nel gioco infatti non ci sono classi di lavoro selezionabili, lasciando che sia il destino scelto danoi all’inizio a guidare le nostre azioni.
Il nostro essere stati selezionati tra migliaia di altri candidati, infatti, è dovuto all’eccentrica ed enigmatica figura di Phineas, uno scienziato a metà strada tra il sempre caro Walter Bishop di Fringe e una versione profondamente folle di Emmett Brown da Ritorno al Futuro, che ci ha “sorteggiati” per la nostra scheda personale. Praticamente abbiamo vinto un colloquio di lavoro come eroe colonizzatore dello spazio siderale.
Ne consegue, quindi, che come potenziale elemento fondante di una colonia, il nostro cammino di gioco dipenderà dal nostro background iniziale.
Una volta scelto il nostro destino, cominciano i dolori
Dopo essere atterrati sul pianeta Tera 2 (che sembra un quartiere in zona Ostia ma non lo è) ci verrà data l’opportunità di agire secondo coscienza, scegliendo se fare da spia per il governo (seguendo quindi le direttive iniziali), rivoltarci contro il governo (che dopotutto ci ha lasciato a gelarci le chiappe nello spazio siderale) o compiere un’azione intermedia. A ciò si aggiunge la scelta, nel corso di ogni missione, di seguire una linea Genocidio o una linea Pacifista, a seconda del nostro stile di gioco, che comunque, com’è ovvio, influenzerà il mondo intorno a noi e perfino il finale di ogni quest, anche la più scarsa.
Nel gioco, infatti, ogni missione (dalla quest principale per salvare l’universo alla più infima delle side quest sul raccogliere collezionabili) può svolgersi interamente senza sparare un colpo, guidati dalla nostra abilità nel persuadere, intimidire o ingannare i PNG, aumentando la somiglianza del prodotto, nello spirito come nell’orchestrazione dei dialoghi, ai primi episodi di Fallout piuttosto che alla nuova scuola, pur unendovi una suggestione, soprattutto nel design di personaggi e armi, più affine a prodotti come Bioshock e Borderlands 2.
Sarà possibile farci assistere da due compagni unici
Ciascuno di coloro che sceglieremo per aiutarci durante il nostro viaggio, infatti, ha una specifica quest personale che si accompagna a un suo buff unico, che può tuttavia essere arricchito e modificato dal giocatore. Un ulteriore indizio su come la customizzazione sia al centro dell’esperienza di gioco viene dalla numerosa presenza di diverse officine e manifatture d’armi, ciascuna dotata di una sua specializzazione e di un suo stile unico, che potremo adottare facendone i nostri “sponsor”.
Ci verrà data periodicamente, inoltre, la possibilità di appioppare al nostro personaggio un Difetto, ossia una caratteristica negativa legata alla presenza sul nostro cammino di certi eventi. Tale Difetto, pur fornendo un malus a certi attributi, sopperirà fornendoci punti da spendere nel sistema di abilità e statistiche. Maggiore il Difetto, maggiori i punti, ma anche maggiore il malus, quindi bisognerà giostrare oculatamente le nostre scelte.
Infine, ultimo ma non meno rilevante, The Outer Worlds, come il nome stesso suggerisce, si svolge in un open world non sequenziale: la nostra nave, infatti, potrà portarci su un elevatissimo numero di pianeti esplorabili, discontinui tra loro, ciascuno dotato di un suo tipo di flora e fauna, nonché di caratteristiche fisiche e beni economici differenti.