Sebbene la descrizione ufficiale di The Pinball Wizard sia quella di Dungeon Crawler, in quanto il titolo rispecchia tutti (o quasi) gli stilemi del genere (come altri titoli di cui abbiamo parlato), la descrizione più accurata e corretta, ed anzi, quella più chiarificatrice su cosa mi sono trovato d’avanti è solo una: un flipper con elementi GDR/Fantasy.
Trovo sinceramente inutile girare attorno alla questione, perché i ragazzi di Frosty Pop hanno messo su un giochino arcade vecchio stampo davvero niente male e ci hanno buttato dentro diversi grammi di Dungeon&Dragons. Ma basta parlare senza dare spiegazioni esaustive e lanciamoci nella recensione vera e propria.
The Pinball Wizard: gameplay a tutto tondo
Oltre a condividere il titolo con una leggendaria canzone dei The Who, che già di per sé è motivo di vanto, The Pinball Wizard riesce anche ad essere un titolo di immediata comprensione, mettendoci subito di fronte al gameplay fatto e finito (o almeno al 75% di esso) e riuscendo ad essere divertente da subito.
Le meccaniche di gioco sono quanto di più semplice si possa immaginare: una volta sparato il nostro maghetto protagonista nel mezzo della sala più o meno circolare della torre, dovremmo utilizzare i tasti dorsali della console (o del joypad) per farlo continuamente rimbalzare contro gli oggetti presenti all’interno della stessa, con l’impostazione tipica del classico gioco del flipper. Le differenze dal cabinato-arcade degli anni 70’/80′ sono quanto mai evidenti, e sono proprio quelle che elevano il titolo a piccola perla videoludica!
Essendo ambientato in un mondo fantasy, dove abbiamo l’obbiettivo di scalare tutti e 100 i piani della torre, il nostro PG non si scontrerà contro elementi immobili, accumulando punti ad ogni impatto, ma dovrà vedersela contro veri e propri nemici (mostri magici), dispensando danni ad ogni contatto riuscito; solo dopo aver ripulito ciascun piano da tutti i cattivoni si aprirà la porta per quello successivo.
Muori, potenziati, ricomincia
Le differenze dal classico gioco del flipper sono molteplici: in primis, il nostro PG avrà una sua barra della vita, che calerà venendo colpito dagli attacchi nemici o qualora non riuscissimo a tenerlo in campo, in secundis, una volta morti potremmo utilizzare l’esperienza accumulata per sbloccare e potenziare delle abilità da utilizzare in-game. Quest’ultime spaziano dal dash alla palla di fuoco, dal congelamento dei nemici al rallentamento del tempo e così via; in questo modo, una volta tornati nella torre, avremo diverse armi in più per arrivare in cima.
N.B. Non dovremmo ricominciare dall’inizio, ma potremo selezionare da quale piano ricominciare la scalata tra quelli sbloccati in precedenza.
Questa piccola svolta GDR fa compiere a The Pinball Wizard quel passo in più che lo rende un titolo di valore, capace non solo di divertire nel suo essere, a prescindere, la riproposizione di un classico, ma anche di dare continuamente al giocatore un qualcosa di nuovo, sia esso un nuovo livello zeppo di nemici o una nuova abilità da utilizzare.
Un piano tira l’altro
Ma un titolo così semplice non rischia di venire a noia? Bhè…no! Partendo dal presupposto che The Pinball Wizard si presta senza problemi a sessioni di gioco mordi e fuggi, ogni piano della torre non sarà mai uguale ad un altro, offrendoci sempre (o quasi) una diversa disposizione dei nemici e degli oggetti presenti in campo. Così come succedeva per il flipper classico, anche qui ci troveremo a smettere di guardare l’orologio e penseremo unicamente a “dove la mando adesso?”.
Se poi aggiungiamo alla classica modalità torre, la possibilità di affrontare i dungeon, l’esperienza si espande: i dungeon fissi ci metteranno alla prova nell’essere completati il più velocemente possibile per stabilire nuovi record di tempo e di punti, mentre i dungeon giornalieri…saranno appunto sfide sempre nuove! (salvo riuscire ad imparare tutti gli angoli a memoria!).
Comparto tecnico: pucciosità portami via!
The Pinball Wizard non punta certo su questo, ma vale la pena spendere quattro parole su grafica e sonoro: lo stile grafico puccioso e “morbidoso” da un tocco di personalità non indifferente al titolo, e la colonna sonora pur non essendo memorabile e non brillando certo per complessità, ci accompagna in maniera leggera ma comunque presente per tutte le nostre sessioni di gioco.
In conclusione
Con The Pinball Wizard siamo di fronte ad una piccola perla indie, ma non perché sia in grado di competere con tripla e doppia A nonostante il budget più basso, ma perché nella sua pura semplicità (con uno spruzzo di complessità GDR) questo titolo riesce ad essere sinceramente divertente, un bel passatempo per chi non vuole impegnarsi ed una sfida più che decente se invece qualcuno decide di applicarsi a masterarlo.
Di base, il titolo non ha veri e propri difetti, se proprio bisogna trovargliene, credo che, in un ipotetico 2° capitolo, gli sviluppatori debbano introdurre un editor per le mappe da mettere online, e magari dare la possibilità di personalizzare il PG con vestiti, colori, effetti ed altro.