Sviluppato da Tonguç Bodur e pubblicato in sinergia con Eastasiasoft, The Redress of Mira è classificabile come walking simulator con piccoli puzzle ambientali e qualche vago cenno di combattimento in prima persona. Parliamo di un gioco improntato principalmente sulla narrativa e sull’atmosfera.
Sarà riuscito The Redress of Mira a sorprenderci? Scoprirlo nella nostra recensione per PlayStation 4!
The Redress of Mira – una trama tutta da leggere
The Redress of Mira si apre con un inseguimento. Ma chi stiamo inseguendo? Cosa è successo? Come siamo finiti fin lì? Per scoprire queste risposte, ti toccherà vivere tutta l’avventura di The Redress of Mira. Un’avventura prevalentemente solitaria che ci vedrà impegnati in lunghe passeggiate fra campi e rovine.
Saremo onesti, la narrativa di The Redress of Mira non è affatto male. Ci riferiamo in particolar modo a quanto ti troverai a leggere all’interno di libri che dovrai scovare nei vari livelli. Ogni libro contiene un pezzo di storia. Una storia che ha molti protagonisti e che brilla per un intreccio a suo modo intrigante seppur poco originale.
Nel calderone abbiamo di tutto: un Barone crudele che reclama tasse dai clan che occupano le terre sotto il suo dominio, un capoclan che vacilla sulle proprie scelte, un mercenario che vuole cambiare vita, una baronessa che nasconde qualche segreto, un misterioso prigioniero che cova vendetta, un mago e il suo apprendista un po’ sbadato, conigli magici dediti alla fuga e tanto, tanto altro.
Come avrai notato, di personaggi interessanti ce ne sono. E non mancano momenti narrativi anche abbastanza violenti e passionali. Ma in tutto questo, di chi vestiamo i panni? Noi siamo Mira, la figlia di un capoclan che si trova in difficoltà col raccolto e che, suo malgrado, si ritrova costretto a venire meno al suo dovere nei confronti del Barone.
Questo darà vita a un arco narrativo dotato di un narratore esterno e che, di capitolo in capitolo, rimbalza da un personaggio all’altro tirando le fila e deludendo proprio sul finale. Un finale che sembra dimenticarsi di più di un personaggio e gli sviluppatori ne sono anche consapevoli (non perderti i sottotitoli).
Tornando alla narrativa, come detto, quella che leggerai nei libri funziona ma… non dovrai perdere neanche un libro. E sì, questi sono opzionali, potenzialmente mancabili e ben racchiusi in forzieri. Saremo onesti, scovarli non è per niente difficile ma richiede comunque un minimo impegno esplorativo. Perdere un libro, ti potrebbe far perdere intrecci interessanti, danneggiando parte del plot che ti aspetta.
Cammina, cammina e… piccolo puzzle!
The Redress of Mira è prevalentemente un walking simulator (in prima persona e che richiama vagamente Finding the Soul Orb), questo significa che la cosa che farai di più è camminare. Lunghe passeggiate in sterpaglie molto simili tra loro ma abbastanza limitate nello spazio e nel numero di attività. Ma procediamo con ordine.
The Redress of Mira è diviso in ventuno capitoli che compongono un unico viaggio estremamente lineare. Ogni “capitolo” ha la sua fine rappresentata da una sorta di barriera magica. Per rompere la barriera magica dovrai (sempre) cercare un coniglio dall’aura verdognola, prendere il suo mana per poi avvicinarti al pannello posizionato vicino alla barriera magica.
Una volta al pannello, l’attività che dovrai effettuare ogni volta è quella di muovere la punta del nostro bastone magico alla ricerca del punto luminoso. Localizzato il punto, premi il tasto azione e la barriera magica mostrerà una scena stilizzata. Suddetta scena è legata alla storia narrata nel libro di quel capitolo. Visionata la scena, ripremi il tasto azione e la barriera si infrangerà, liberandoti la via per il capitolo successivo.
Questo è il modus operandi per aprirti la strada verso il finale ma per arrivare a quella barriera dovrai affrontare varie situazioni. Infatti, ogni capitolo ha (quasi sempre) un enigma ambientale la cui risoluzione è abbastanza semplice. Gli enigmi sono banali e variano dal montare una leva al premere due pulsanti consecutivamente.
Ci sono invece capitoli dove dovrai semplicemente esplorare, arrampicarti, spostare blocchi o saltare su piattaforme fluttuanti. Ecco, arrampicarsi e spostare blocchi sono azioni che avvengono con una visuale in terza persona e che mostra il peggio di The Redress of Mira. Le animazioni sono semplicemente orribili. Spostare i blocchi fa vedere Mira immobile che senza alcun movimento riesce a spostare blocchi enormi.
Stesso discorso per le arrampicate anche se qui mani e braccia si muovono un pochino. Ciò non toglie che parliamo di elementi così rozzi che riportano alla mente giochi della PlayStation 2. Discorso analogo sull’interazione di alcuni oggetti come l’abbattere un albero. Azione che avviene in modo decisamente innaturale, artificioso ed esteticamente brutto.
Da segnalare anche che le fasi platform non sono sempre precise e che il gameplay, nella sua ossatura, è monotono, blando e poco accattivante. Come avrai intuito, è la narrativa a tirare avanti tutto ed ecco che, come anticipato, diventa fondamentale cercare i forzieri con dentro i relativi testi da sfogliare. Nulla d’impossibile da scovare.
Come collezionabili, oltre ai libri, ci sono anche dei corvi. Questi non hanno fini ludici ma servono per i collezionisti di trofei. Ogni corvo, infatti, è un trofeo. Un corvo per ogni livello. Anche in questo caso, niente d’impossibile ma bisogna tenere a mente che non sempre potrai tornare indietro sui tuoi passi.
Combattimenti e momenti horror
Nel suo percorso (dalla durata di due ore scarse) The Redress of Mira ci regala anche qualche sporadico momento fuori schema. Il primo sono dei combattimenti (sempre contro lo stesso nemico) che seguono uno schema di risoluzione estremamente banale e ripetitivo.
Per affrontare il nemico (con barra di energia visibile a schermo) dovremo caricare il nostro bastone e per farlo, dovremo raccogliere il mana da tre conigli sparsi nell’arena di battaglia. Il tutto mentre veniamo inseguiti e colpiti dal nemico. Se il nemico ci colpisce oltre tre volte, siamo morti.
Scappare dal nemico, è impossibile. Ci supera in velocità e quando decide d’attaccarci, non c’è scampo. Come sopravvivere? Grazie a una sfera d’energia che ci ricarica la vita. Sfera che appare dopo pochi secondi di tempo e in modo infinito. Questo rende i combattimenti abbastanza semplici e noiosi. Oltre che brutti. Perché vedere un nemico che ci insegue, colpisce e poi corre via (di continuo) è poco credibile e abbastanza ridicolo.
Inoltre, lo scopo di queste battaglie è azzerare la vita dell’avversario e per farlo, una volta caricato il bastone, tocca sparargli contro delle sfere d’energia. Ecco, il puntatore dell’arma è pessimo e molti colpi andranno a vuoto. Finiti i colpi, dovrai inseguire nuovamente i conigli e recuperare (per forza) tutte e tre le auree verdognole.
Se i combattimenti risultano brutti e monotoni, le fasi horror (solo due) sono leggermente più accattivanti. Lo scopo di queste fasi è molto semplice: trovare un bastone e posizionarlo in un determinato punto il tutto senza farci uccidere dal mostro.
L’ambiente di questi episodi è una caverna buia e labirintica in cui ci muoveremo abbastanza velocemente almeno finché non prendiamo il bastone. In quel caso, il personaggio diventerà estremamente lento e quindi facilmente vittima della creatura che s’aggira in quella stessa caverna. Ma tranquillo, la creatura è terribilmente stupida e difficilmente ti catturerà (a noi non ci ha mai preso).
Nel titolo c’è anche qualche inseguimento (molto discutibili), un capitolo interamente incentrato sulla ricerca di elementi da raccogliere e sparsi in una zona dall’ampio respiro e infine c’è Skyr. Skyr è un cane celeste con gli occhi esageratamente luminosi che ti sarà utile per un solo enigma. Una comparsa che meritava decisamente più spazio.
Grafica e sonoro
Graficamente The Redress of Mira è brutto e sembra vecchio di generazioni. C’è un riciclo eccessivo di ambientazione ed elementi, dai prati alle case vuote e spoglie, tutte con gli stessi mobili e colori. Nonostante la povertà e la sensazione di vuoto, il gioco ha numerosi bug di vario genere: dall’erba fluttuante a elementi che si ricaricano in ritardo o che spariscono.
Sì, c’è qualche scorcio gradevole ma non salva un’opera che suona fuori tempo, arrancando in ogni aspetto e risultando involontariamente comica tanto nelle animazioni quanto nelle situazioni (l’inseguimento con il leone sarà difficile da dimenticare).
Il sonoro ha alcune tracce gradevoli ma alcune volte, semplicemente, sparisce. Ci sono capitoli totalmente silenziosi. Ironicamente, le tracce migliori vengono sfoderate sui titoli di coda ed è un peccato sinceramente. Anche il doppiaggio non convince, con alcune esclamazioni esagerate e fuori tono.
Da segnalare che The Redress of Mira include sottotitoli in italiano è questo è una buona notizia in quanto permette a chiunque di poter godere dell’elemento migliore del gioco, l’unico motivo che può portare il giocatore fino alla fine dell’avventura di Mira.