The Revenant Prince è il primo titolo nato dalla software house Nomina Games, una compagnia indonesiana fondata solo nel 2019.
Come titolo d’esordio, i ragazzi di Nomina Games decidono di pubblicare un gioco di ruolo a turni vecchia scuola fortemente ispirato ai classici del genere a 8 e 16 bit, con un estetica pixellata che ricorda i titoli anni ‘90 come Final Fantasy VI e Secret of Mana.
The Revenant Prince, come tutto è iniziato
Il mondo si trasformò in polvere e la vita ebbe una fine improvvisa. A seguito di ciò il creatore ha dato al mondo una nuova linfa, un nuovo etere. Un potere così grande che ha rapidamente riportato in vita il mondo. Il creatore era contento ma sapeva che c’era molto di più da fare, quindi creò i Navai. Questi attingevano il loro potere dall’etere e, grazie ai loro poteri, sono stati in grado di preparare il mondo per il suo nuovo inizio.
Col passare dei secoli molti Navai scomparvero e al loro posto vennero gli umani, che cominciarono a governare il mondo. Gli umani erano avidi, il loro desiderio di potere era sopra ogni altra cosa. Conflitti e distruzione hanno devastato le terre e molte vite furono perse.
Un giorno un Navai, che credeva che gli umani avessero ancora del buono in loro, decise di porre fine a questa follia una volta per tutte, così fu creato l’Impero Lumeriano. Un impero che ha portato pace e armonia in tutto il mondo. Tutto andava bene e gli umani iniziarono ad andare d’accordo, tuttavia, in questa pace giaceva qualcosa di strano, qualcosa di insolito.
Queste sono le parole che anticipano l’inizio dell’avventura fantasy, prima di vedere in scena il protagonista di questa storia, Troy.
Troy è un giovane ragazzo che da poco ha deciso di arruolarsi nell’esercito Imperiale. Insieme a lui c’è anche la sua amica, nonché coinquilina, Gabriella, anch’essa arruolata nell’esercito. Durante il suo primo giorno da soldato, Troy e la sua amica si recano presso un villaggio per svolgere alcuni compiti. All’arrivo trovano fuori dalle porte del paese l’esercito schierato pronto a fare irruzione. Il protagonista trova strano tutto questo e si chiede cosa ci faccia l’esercito davanti un villaggio completamente indifeso.
Gabriella non fa altro che raccomandare a Troy di non commettere nulla di sconsiderato altrimenti le cose sarebbero potute finire molto male. Poco dopo si scopre che l’esercito è lì per deportare gli abitanti del villaggio, questi però si rifiutano di obbedire ai loro ordini, quindi dopo varie minacce da parte del comandante delle truppe, una donna dai poteri soprannaturali, inizia un grave spargimento di sangue.
Il nostro protagonista, convinto di essersi arruolato per continuare a garantire la pace e l’armonia nel mondo, rimane sconvolto alla vista di ciò. Inizialmente sembra che Troy possa accettare una cosa del genere ma, dopo aver parlato con altri abitanti del villaggio, si convince ad affrontare il comandante delle truppe.
Durante lo scontro tra i due, nel quale il protagonista non ha la minima possibilità di avere la meglio, Gabriella si mette in mezzo decidendo di sacrificare la propria vita per permettere a Troy di fuggire.
Purtroppo per Troy l’ambiente circostante è talmente ostile da renderlo privo di energie e, dopo un lungo cammino nella neve, stramazza al suolo e perde coscienza.
Il protagonista si risveglia in un letto all’interno di una casa abitata da una creatura dalle sembianze di un coniglio, Farrah e, dopo una lunga chiacchierata tra i due, entra in scena un nuovo personaggio, Roland.
Roland, anche se non molto contento della presenza del nuovo ospite, decide di accompagnare Troy a visitare il villaggio. Da qui inizia l’avventura del nostro protagonista, un’avventura fatta di magia e mistero nella quale Troy scoprirà ben presto che il mondo che abitano non è poi così pacifico e sereno come si pensava.
Un RPG a turni molto particolare
In The Revenant Prince, come in molti RPG di questo genere, il tuo compito sarà quello di farti strada tra uno scontro e l’altro cercando di incrementare le abilità e l’equipaggiamento del protagonista, in questo caso Troy.
C’è da dire subito che The Revenant Prince non è completamente compatibile con il controller, infatti gli unici tasti riconosciuti dal gioco saranno i tasti direzionali e il tasto che ci permette di interagire con oggetti e personaggi, quindi è meglio armarsi di tastiera e mouse per poter godere di questo titolo.
Il sistema di combattimento è molto simile a quelli già visti nella famosissima saga di Final Fantasy, quando era ancora un RPG a turni, però con qualche sostanziale differenza che è la peculiarità del titolo targato Nomina Games.
Il sistema di combattimento di The Revenant Prince è un Active Time Battle con menu, impostato in modo molto particolare. Mentre i nemici dovranno attendere il riempimento della loro barra abilità per attaccare, Troy inizia il combattimento con i punti azione già al massimo e utilizzando un attacco si spenderà un tot di punti, quindi, ad ogni azione che farai, vedrai la barra di Troy perdere parte della sua energia che con il tempo tornerà a riempirsi.
La peculiarità di The Revenant Prince è che i punti abilità non fanno riferimento al protagonista ma bensì all’arma equipaggiata e la cosa ancora più particolare è che in The Revenant Prince avrai la possibilità di equipaggiare ben tre armi contemporaneamente, ognuna con la sua barra abilità dedicata.
Le armi a disposizione possono essere spade, fucili, archi e scudi ed avrai la massima libertà di decidere cosa equipaggiare. Per esempio potranno anche essere tre spade, ciò significa avere una potenza di fuoco impareggiabile ma con zero difese, oppure tre scudi e quindi rendere Troy intoccabile agli attacchi dei nemici ma completamente inoffensivo. Per poter alternare tra un arma e l’altra utilizzerai i tasti A, S e D.
Ogni arma inoltre possiede tre tipologie di attacco: leggero, pesante e speciale. Ovviamente ognuno di questi attacchi farà scendere i punti abilità dedicati all’arma utilizzata in maniera differente. In questo caso per selezionare che tipo di attacco effettuare dovrai pigiare i tasti Q,W ed E.
Naturalmente tra le azioni possibili è presente anche l’attacco speciale, utilizzando il tasto R il protagonista prenderà le sembianze di un possente cavaliere capace di fermare il tempo rendendo il nemico inerme ai tuoi attacchi.
Come nei grandi classici RPG a turni, hai a disposizione un menù che utilizzerai per decidere in che modo affrontare il nemico che Troy avrà di fronte. In questo menù però non ci saranno le classiche opzioni come Attacco o Magie, ma voci come Oggetti, Armi, Assistenza e Fuga.
Se sei un fan del genere avrai già intuito che sotto la prima voce hai la possibilità di scegliere gli oggetti utili durante il combattimento come le pozioni o altri intrugli rigeneranti mentre, sotto l’opzione Armi, potrai gestire il tuo equipaggiamento nel caso in cui l’armamentario posseduto a inizio battaglia non fosse efficace contro la creatura che dovrai affrontare.
L’opzione Assistenza invece è una voce molto particolare, questo perché c’è da sapere che l’unico personaggio attivo utilizzabile all’interno dei combattimenti sarà sempre ed esclusivamente Troy. Tutti gli altri personaggi che faranno compagnia al protagonista invece non prenderanno parte allo scontro ma verranno in suo soccorso solo con l’ausilio di questa opzione del menù.
Sulla voce Fuga non c’è molto da dire, se non sei equipaggiato a dovere o magari ancora non sei abbastanza forte per affrontare un nemico questa voce ti verrà in soccorso e ti permetterà di abbandonare lo scontro. Ovviamente non sempre sarà possibile farlo, durante le vere boss fight non avrai alcuna via di fuga.
Le voci del menu però non finiscono qui, premendo il tasto V della tastiera infatti potrai accedere ad altre opzioni che danno ancora maggior dinamicità all’interno del gameplay ma soprattutto è in quest’altra schermata che cominciamo a notare le particolari caratteristiche che differenziano The Revenant Prince dagli altri soliti RPG a turni. Tra le varie opzioni troviamo: Parla, Oggetti e Risparmia.
Con l’opzione Parla farai in modo che Troy interagisca con il nemico, non sempre sarà utile al fine del combattimento ma potrai assistere a battibecchi divertenti tra il protagonista e il nemico. La voce Oggetti ha la stessa funzione dell’opzione della prima schermata, in questo caso però l’oggetto selezionato non verrà applicato al protagonista ma bensì al nemico. La voce Risparmia è molto particolare, una volta messo il nemico alle strette avrai la possibilità di decidere se dargli il colpo di grazia oppure selezionare quest’ultima opzione per risparmiarlo.
Questa decisione è molto importante ai fini dello sviluppo del personaggio poiché eliminare il nemico ti garantisce sicuramente più punti esperienza ma così facendo si corre il rischio di sterminare tutta la fauna e ritrovarsi alla fine in una zona completamente desolata.
Il bello di The Revenant Prince sta proprio in questo, ovvero nello scegliere quali decisioni effettuare, non solo durante il combattimento ma anche durante i dialoghi e all’interno dell’ambiente di gioco, addirittura anche l’ordine con cui fai o meno le cose deciderà il cambiamento del gioco stesso. Questo è un aspetto molto importante, soprattutto in vista della longevità del titolo che potrà essere rigiocato più e più volte e vedere continui cambiamenti rispetto alla volta precedente.
Nello sviluppo del personaggio entra in gioco una griglia a sfere che potrebbe far pensare alla fantastica griglia di sviluppo di Final Fantasy X ma purtroppo non è così. In questa griglia potrai potenziare le voci come forza, difesa e utilità, dove per utilità si intende fortuna e agilità.
Ognuna di queste voci ha la propria griglia a sfere e il loro funzionamento è abbastanza particolare: una volta selezionata la caratterista che vuoi migliorare non puoi dedicarti ad altre voci se prima non avrai completato quella già selezionata. Una volta riempita tutta la griglia, per esempio quella dedicata alla forza, potrai decidere se attivarne un’altra, magari quella dedicata alla difesa, o se continuare con quella già attivata. Indifferentemente da quello che decidi di fare, ogni griglia che attivi ha un costo maggiore rispetto alla precedente. Un metodo abbastanza bizzarro e limitativo, quindi è meglio pensare bene a quale dare priorità.
Per quanto riguarda lo sviluppo delle armi e dell’equipaggiamento, potrai rivolgerti ai fabbri dei vari villaggi e portare a loro i materiali necessari per aumentare il livello dell’arma o dell’armatura desiderata. In questo caso però potrai sviluppare la tua arma fino ad un massimo di dieci livelli e non oltre.
Anche l’esplorazione del mondo di gioco fa la sua porca figura. Troy può esplorare liberamente le vaste terre di The Revenant Prince alla ricerca di armi, armature e pozioni magiche. Ovviamente non sarai costretto a girovagare a piedi, ma grazie all’utilizzo degli Obelischi potrai effettuare dei viaggi rapidi verso le terre già esplorate, l’importante è aver attivato l’Obelisco di quella determinata area.
Come accade nei migliori giochi RPG a turni, durante le lunghe camminate all’interno della mappa di gioco ti imbatterai in scontri casuali, ma The Revenant Prince si è voluto differenziare dagli altri titoli aggiungendo uno strumento che ti permetterà di decidere la percentuale di scontri che vuoi affrontare. Un mezzo utilissimo soprattutto nelle zone già esplorate in cui gli scontri non regalano molti punti esperienza, quindi non sarai sempre costretto a interrompere il viaggio alla ricerca di oggetti preziosi a causa dei nemici.
Oltre alla storia principale, non mancheranno di certo le missioni secondarie che ti permetteranno di acquisire oggetti particolari e armi più potenti. Solitamente le quest secondarie sono attivabili tramite le bacheche poste all’interno dei vari villaggi, ma spesso anche rivolgendosi ad alcuni PNG sarà possibile attivarne qualcuna.
The Revenant Prince ha una trama di gioco non assai longeva, il gioco infatti può essere finito anche in dieci ore se si escludono le missioni secondarie. Se invece vorrai completarlo al 100% e deciderai di esplorare al meglio tutte le aree di gioco, potrebbero volerci altre cinque o sette ore.
Gira su tutto ma niente italiano
Sul comparto tecnico di The Revenant Prince non c’è molto da dire. Essendo un gioco ispirato ai vecchi titoli a 16-bit, graficamente lascia un po’ a desiderare, ma è ovviamente una scelta di sviluppo e non una lacuna da parte degli sviluppatori. I requisiti di sistema infatti non sono per niente pretenziosi e il titolo può essere giocato anche con schede grafiche obsolete. Ovviamente non sto dicendo che puoi riprendere i vecchi Windows 98, ma basterà anche una scheda grafica Intel HD per poter godere di questo gioco. Per essere sicuro che il tuo PC possa far girare The Revenant Prince puoi visitare la pagina Steam dedicata al gioco e controllare tu stesso.
Anche per quanto riguarda il comparto audio quelli di Nomina Games hanno deciso di prendere spunto dai grandi classici. Le musiche sono palesemente ispirate ai migliori episodi della saga di Final Fantasy e il doppiaggio nei dialoghi è completamente assente. La cosa peggiore è che, nonostante sia completamente sottotitolato non c’è l’ombra di un adattamento in italiano, quindi se non sei ferrato con la lingua inglese difficilmente ti verrà voglia di prendere in mano The Revenant Prince. In compenso l’inglese utilizzato all’interno del titolo è molto elementare, non troverai termini strani legati al mondo fiabesco ma solo il parlato di tutti i giorni.
Complimenti a Nomina Games
Per essere il titolo d’esordio di Nomina Games, The Revenant Prince è un titolo che davvero vale la pena provarlo. Questo gioco ha tutte le carte in regola per diventare il primo di una lunga serie, ha una trama avvincente e un gameplay degno di lode. Ovviamente se non sei un appassionato di giochi retro-style sarà difficile accettare il comparto grafico, ma fidati che dopo neanche mezz’ora di gioco tutti quei pixel passano tranquillamente in secondo piano.
Peccato per l’assenza della lingua italiana che, con grande rammarico, va a influenzare di parecchio il voto finale di questa recensione, considerando soprattutto che i dialoghi non sono pochi, però non possiamo escludere che in futuro, magari con l’aiuto della community, non ci sarà un aggiornamento a riguardo.
Nel caso aveste voglia di provare questa perla pixellata potrete scaricare la demo dalla pagina ufficiale Steam. The Revenant Prince, mentre scrivo questa recensione, non ha ancora una data ufficiale, sappiamo solo che vedremo l’uscita del titolo molto presto sui nostri PC via Steam.