Sì, vorrei un adattamento di The Shining. Certo, viviamo un’epoca di remake e “tratto da”, e sì, sarebbe bello che i produttori – qualunque sia il campo in cui operano – investissero in progetti nuovi. Io per primo vorrei che, a ogni occasione plausibile (tipo il lancio delle console next-gen…) saltassero fuori IP inedite, e parlo di titoli di punta, non di progetti indie – con tutto il rispetto degli indie, che molte volte mi conquistano più di un tripla A – perché le potenzialità di un’idea a volte hanno bisogno anche di un bel budget alle spalle per essere realizzate. Quindi perché questo articolo?
Tutto o nulla? Magari il giusto
Perché tra tirar fuori IP nuove come se piovessero dal cielo e ripiegare su mille remake/remaster, far uscire l’adattamento del blockbuster di turno solo come parte di un’operazione di marketing o portare una serie al 152° capitolo, forse una via di mezzo esiste. Proviamo riflettere sul fatto che il media videogame potrebbe essere anche un modo per avvicinare (o mantenere vicini) i giocatori alla cultura (che tanti ritengono una brutta parola, gli passa già il divertimento… beh, poveracci). L’ormai consolidato rapporto tra libri e film ha portato all’uscita sia di successi commerciali che di vere e proprie opere d’arte. Io sono convinto che il videogame, ormai media maturo, sarebbe capace di fare la stessa cosa, e non solo offrendo prodotti di puro intrattenimento, ma muovendosi anche su un piano squisitamente artistico e culturale.
Tornando a The Shining, siamo davvero sicuri che un videogame capace di rispettare il materiale originale, di riprendere il nucleo del libro di King e di “rubare” le indimenticabili scene della pellicola di Kubrick farebbe torto a tali opere? La serie tv di King lasciamola stare… Il giocatore, che magari per dati anagrafici si è perso sia romanzo che film, non avrebbe l’occasione di gustarsi un’esperienza indimenticabile? In fondo l’horror e, chessò, i walking simulator (uno dei generi che amo di più e che mi sembra giusto per un possibile adattamento) sono ormai sdoganati tra i giocatori. Per fare un esempio concreto, ho giocato con enorme soddisfazione un horror fatto di atmosfera e narrazione, SOMA, perché non posso gustarmi una versione videogame di The Shining?
Ma il libro! Ma il film! SOHNO CAPOLAVORIH!1!!!!!!1!
Ok, ok, calma, certo The Shining è un capolavoro… chi ha letto il libro e/o ha visto il film non è certo obbligato a giocare il videogame – se davvero uscisse basterebbe non comprarlo – ma nel caso lo facesse, potrebbe trovare un modo per ampliare ciò che ha già vissuto leggendo e guardando. L’interattività con gli ambienti e la prospettiva in prima persona offrono un altro tipo di esperienza – indipendentemente da eventuali licenze circa la trasposizione della vicenda. Altro dettaglio: non è che l’uscita di un videogame cancellerebbe il libro o il film, no così, per dire…
Ciao, Danny. Vieni a giocare con noi? Per sempre…
Non bisogna nemmeno sottovalutare il fatto che persone più giovani, grazie a un videogame, possano restare incuriosite riguardo al libro e al film, magari avvicinandosi ad essi. Questa è di per sé un’ottima cosa: la lettura è un esercizio intellettuale che molti ormai non fanno più (tranne che per leggere hashtag idioti su Instagram), capace di aprire la mente, e anche il cinema di un certo tipo, quello in cui il linguaggio visivo ha bisogno di attenzione e di successiva riflessione per essere compreso, nelle generazioni più giovani viene messo a volte da parte in favore di prodotti piatti, che non richiedono nulla allo spettatore, che spesso proprio per quello non offrono nulla.
The Shining: una storia, tanti punti di vista
Entrando nei dettagli circa il gioco che vorrei, in The Shining si potrebbe vivere la storia dalla prospettiva del caro Jack Torrence, perso in se stesso e facile preda degli spiriti maligni dell’Overlook Hotel, oppure da quella della moglie Wendy, il cui mondo viene stravolto proprio dalla spirale di follia del marito, altrimenti vederla attraverso gli occhi del piccolo Danny, che percepisce chiaramente quello che altri adulti non credono esista.
E quei corridoi, quelle stanze piene di storie, i saloni ricchi di foto, il labirinto di siepi, le nevi bianchissime che circondano il tutto durante il rigido inverno… serve altro per un setting carico di atmosfera e tensione?
E poi ci sono le storie dei personaggi secondari, e non parlo solo del capo chef Dick Hallorann, anch’egli dotato dello shining, la “luccicanza”, ma anche di Lloyd, l’amabile barista, di Mr Grady, il precedente custode, della sua famiglia, delle gemelline… Di materiale per riempire qualche ora di gioco ce n’è in abbondanza.
Bello l’adattamento di The Shining… ma i soldi?
Mi sono anche chiesto perché nessuno abbia mai realizzato un progetto videoludico su The Shining. E l’unica risposta che mi sono dato è che i diritti probabilmente costano davvero tanto. Chi produce vuole realizzare introiti, quindi difficilmente scommette prendendosi troppi rischi. Qualche tempo fa è uscito Doctor Sleep, sequel di The Shining, poteva essere l’occasione, ma non è stata sfruttata. Adesso J.J. Abrams è al lavoro su uno spin-off, una serie dal nome Overlook, quando questa uscirà potrebbe generare abbastanza hype da rendere plausibile un investimento.
The Shining, come fai a non aver paura?
Ammetto che anch’io, pur suggerendo un adattamento videoludico per The Shining, ho qualche timore in merito. Il film è uno dei miei preferiti in assoluto, e l’idea che il materiale venga cannibalizzato, magari reso superficiale, che venga trasformato in un orgia di banali jump-scares con fiumi di gore così da cancellare l’atmosfera e ridurre la tensione a frutto di trucchi dozzinali, o magari che invece venga addolcito per poter essere proposto a un pubblico più vasto, ecco, sì, mi spaventa. Ma sono agnostico e non credo in alcuna religione, ciò mi aiuta a vederla così: sono di base un laico, che senso avrebbe far diventare la mia passione per delle opere d’arte una religione e coloro che le hanno realizzate i miei dei?
Ripeto, l’eventuale uscita di un videogioco non cancella il libro e il film, e se fosse un brutto titolo, poco fedele e/o mal realizzato… beh, pace.
Spero che l’articolo ti sia piaciuto, ho già in mente altre opere che meriterebbero una trasposizione videoludica. Concludo dicendo che l’idea di un adattamento di The Shining mi intriga, nonostante un pizzico di paura: ma in fondo non è per quello che guardiamo/leggiamo l’horror?