Sviluppato da ASOBOX Co., Ltd e pubblicato da Kemco, The Smile Alchemist è un simulatore di alchimia che si focalizza principalmente nella gestione di menù, materiali, richieste e spedizioni di vario genere. Noi abbiamo percorso la via dell’alchimia su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione.
The Smile Alchemist – la faticosa via dell’alchimia
In The Smile Alchemist vestiamo i panni del giovane Nayc, un ragazzo dai capelli rosa che sogna di diventare il più grande alchimista al mondo. Per realizzare questo sogno, Nayc si dirige a Porta Kolta, una stravagante – quanto anonima – cittadina dove potrai trovare davvero di tutto. E in questo “tutto” c’è il nostro maestro dell’alchimia, un uomo dotato di una grandissima pazienza. E con Nayc ce ne vuole eccome di pazienza.
Il motivo è semplice: Nayc è un pessimo alchimista. E questo lo scoprirai praticamente subito, partendo dal primo capitolo che funge da tutorial ed è anche opzionale. Noi suggeriamo di giocarlo, considerando la sua durata breve e il fatto che cela al suo interno oltre che un’allegra scenetta anche l’introduzione di alcuni dei personaggi principali.
La scenetta in questione vede il nostro maestro metterci alle strette, spalleggiato dal sindaco della città e spingendoci a realizzare una pozione medica. Per fare ciò, Nayc deve imparare la formula, recuperare gli ingredienti, prepararli e infine mescolarli. Ecco, in questo procedimento c’è tutto il gioco di The Smile Alchemist e nel suo sviluppo narrativo, di azione in azione, si scopre quanto Nayc è una frana.
Non per niente il giovane ha una percentuale di successo, della pozione più semplice possibile, pari al 0%. Ma tranquillo, il nostro saggio maestro ha realizzato un paio di occhiali speciali che consumano sì energia ma in compenso ci garantiscono percentuali di successo decisamente più elevate. E a suggerirci di utilizzare questi occhiali, oltre che a farci da segretario e spalla narrativa, abbiamo un gatto nero parlante.
Saremo onesti, la narrativa di The Smile Alchemist non brilla per intensità e chi cerca il dramma o atmosfere simili a quante viste nelle serie di Atelier (con cui condivide comunque diversi elementi che approfondiremo a breve) potrebbe restare deluso. The Smile Alchemist ha un tono quasi costantemente leggero, da cartone animato, con situazioni spesso comiche o che virano quasi sempre su un versante di “simpatia”.
Ciò nonostante, il cast di personaggi è vario, abbastanza caratterizzato nonostante l’inevitabile virata a favore di clichè e standard narrativi di vario genere, il tutto per un canovaccio narrativo leggero, gradevole ma che fatica a restare memorabile.
Missione dopo missione
The Smile Alchemist è un simulatore di alchimia, che in termini ludici si traduce nella gestione di menù con relativi elementi da raccogliere e poi utilizzare, il tutto seguendo ricette da sbloccare a loro volta spendendo soldi. Ma come si guadagnano soldi? Semplice, soddisfando le richieste dei cittadini o avanzando lungo la storia principale o le innumerevoli trame secondarie.
Trame principali e secondarie sono reperibili direttamente da uno di questi menù e sono caratterizzate da una serie di episodi dalla durata moderatamente ridotta (alcuni una decina scarsa di minuti) in cui assistiamo a dialoghi o semplicemente ci viene richiesto di soddisfare una specifica richiesta (generalmente la creazione di uno o più oggetti).
Le trame secondarie, come da prassi, sono opzionali ma ci permettono di approfondire la conoscenza dei personaggi e degli ambienti, oltre che essere utili strumento per ampliare la nostra conoscenza nell’alchimia e fornirci una scusa in più per ottenere nuovi materiali. Quelle principali, invece, ci permettono di avanzare nella trama che ci vedrà impegnati sulla via per diventare il più grande alchimista del mondo.
Imparare a muoverci tra i menù è essenziale per sopravvivere in The Smile Alchemist che, ricordiamo per chi non lo sapesse, si tratta di un porting. Il titolo, infatti, come molti dei prodotti targati Kemco, proviene dal mondo mobile e questo è evidente per innumerevoli fattori, dal restringimento dei ripiani tagliati lateralmente alla presenza di oggetti “premium” con cui poter acquistare bonus con cui agevolarci la vita.
E’ presente anche una barra “stamina” che si riduce a seconda delle nostre azioni e scelte e che ci costringe a un determinato numero di attività, elemento chiave per buona parte dei titoli mobile. In ogni caso, The Smile Alchemist ha saputo adattarsi e la gestione dei menù è abbastanza comoda e immediata.
Il nostro hub, nonché casa, è la zona in cui potremo personalizzare il personaggio e l’ambiente, controllare le risorse in nostro possesso, selezionare le missioni da intraprendere, controllare gli elenchi di medaglie e collezionabili, interagire con la mappa del mondo, utilizzare il pentolone alchemico e tanto altro. Per quanto riguarda medaglie e collezionabili, si tratta di due menù in cui vengono raccolti i nostri progressi, sbloccando determinati bonus e/o risorse aggiuntive. La “Collection List”, ad esempio, ci permette di ottenere i così detti “Bonus Point” spendibili per potenziare le skill del protagonista o eseguire upgrade allo shop in città.
Ma lo strumento che dovrai padroneggiare , prima ancora di avvicinarti al pentolone alchemico, è la mappa della città. Il gioco, infatti, vive di un ciclo infinito che potrebbe presto diventare monotono e ripetitivo e che lo rende inadatto a lunghe sessioni di gioco. Tale ciclo prevede tre azioni: andare alla taverna per ottenere materiali, tornare a casa per utilizzare i materiali e creare nuovi oggetti e infine andare allo Shop dove vendere i nostri prodotti.
La taverna è il luogo in cui potremo reclutare uno degli avventurieri disponibili (aumenteranno man mano) pagando una determinata cifra e sfruttando i loro bonus e abilità. Ogni avventuriero ha un proprio livello che aumenterà man mano che lo useremo. Scelto l’avventuriero, potremo scegliere dove mandarlo attraverso una nuova mappa destinata unicamente a questo tipologia di attività.
A conti fatti si tratta di un elenco di luoghi dove l’avventuriero di turno dovrà cercare oggetti il tutto tradotto in termini ludici in una sorta di griglia in cui cliccare man mano finché l’energia a disposizione non termina. Un’attività rapida, intuitiva ma che rischia presto di stancare. Ovviamente non mancano variazioni e complicazioni ma niente di davvero memorabili o eccessivamente competitivo.
Lo Shop, invece, è letteralmente un negozio in cui abbiamo a disposizione un’intero mobile in cui esporre i nostri oggetti e attendere che vengano venduti. Volendo possiamo anche spendere la “stamina” per attirare più gente e velocizzare il processo (guadagnando più velocemente i soldi). Ma nello Shop potremo anche acquistare nuovi volumi con cui poter ampliare la nostra conoscenza e quindi gli oggetti da sbloccare.
Tornando a casa è giunto il momento di affrontare il pentolone alchemico. Qui, scelto l’oggetto, usati i materiali, il gioco è praticamente fatto. Avremo giusto una percentuale di riuscita da tenere d’occhio e dell’esperienza da accumulare ma il gioco è fatto. Come avrai potuto notare, il sistema è abbastanza semplice, quasi schematico, eppure è in grado di catturare, tenendoti imbrigliato in questo ciclo inizialmente affascinante e che funziona grazie anche a una serie di innovazioni introdotte sapientemente ma che malcelano una monotonia di fondo presente e costante.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, The Smile Alchemist si difende in modo sufficiente non brillando per dettagli ma nascondendosi discretamente dietro a colori accesi e allegri che ben si sposano col tono generale del titolo. Buoni gli sprite dei personaggi, abbastanza vari e differenziati. Discreto il sonoro, vario, mai invadente ma difficilmente memorabile.
Da segnalare che il titolo non include i sottotitoli in italiano ma la mole di testo, non esagerata ma comunque presente, non è eccessivamente complessa risultando abbastanza accessibile e comprensibile. Infine, The Smile Alchemist si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con un bonus per quella portatile. D’altronde, essendo un titolo nato su mobile, la sua natura da partite mordi e fuggi è perfetta.