C’è un genere di giochi, che in inglese viene chiamato Pipe Game che raramente viene tirato in ballo quando si parla di titoli puzzle, tuttavia The Traveler’s Path, ovvero l’opera che abbiamo in recensione oggi, si inserisce perfettamente in questa categoria. Se non sai che cosa siano i Pipe Game, ti posso assicurare che si tratta di titoli che esistono dall’alba dei tempi del videogame e posso scommettere che almeno una volta nella vita ci hai giocato pure tu, probabilmente come minigioco in un qualche videogame ben più blasonato.
Si tratta di dover spostare delle tessere con delle scanalature per far attraversare dell’acqua, o qualsiasi altro liquido, per farla arrivare da un punto A ad un punto B, creandogli il percorso giusto. Se togli l’acqua e i tubi e al posto di questi metti un esploratore e delle strade, quello che salta fuori e The Traveler’s Path. Ma saranno riusciti in East Asiasoft Limited insieme a White Rose Games, a creare un gioco completo, partendo da quello che è a tutti gli effetti il minigioco più abusato da tipo tutti? Prosegui nella lettura e lo scoprirai.
The Traveler’s Path vai in esplorazione
Come ti dicevo nell’introduzione The Traveler’s Path presenta una griglia di quadrati in cui, all’interno di questi, ci saranno dei percorsi tracciati. Ci saranno pezzi diritti, curve, giunzioni e incroci. Inizialmente, questi pezzi non formano alcuna strada utile o praticabile. Tuttavia, grazie alla possibilità di ruotare e spostare questi quadrati, sarai in grado di costruire una via, fino all’uscita del livello, momento in cui il puzzle verrà considerato risolto.
A differenza di altri Pipe Game, il tema principale di The Traveler’s Path non ruota attorno a dei tubi, ma piuttosto a avventurieri che ti chiedono di accompagnarli all’uscita rappresentata dalla fine del livello. Il tuo piccolo personaggio siede in un angolo dello schermo di gioco, mentre una bandierina, che rappresenta l’arrivo, si trova dall’altra parte della griglia. Per farlo avrai a disposizione due abilità ovvero la capacità di scambiare le tessere e di ruotarle, questo è tutto quello che ti serve per creare un percorso funzionale.
The Traveler’s Path complica ulteriormente le cose rendendo alcune caselle immobili. Alcune di esse sono fisse e non possono essere né spostate né ruotate, mentre altre possono essere spostate ma non ruotate e viceversa. Se c’è una roccia che ti ostruisce il cammino, potrebbe essere necessario spostarla oppure creargli un percorso intorno.
Ma The Traveler’s Path, non si ferma qui e per variare leggermente il gameplay introduce delle condizioni da dover rispettare. Potrebbe comparire un secondo viaggiatore sulla griglia e sarà necessario far raggiungere a entrambi delle uscite di colori diversi. In alcuni livelli compariranno anche delle monete di bronzo, argento e oro, che andranno raccolte necessariamente in quest’ordine.
I puzzle proposti molto accessibili anche grazie al fatto che spostare i pezzi è semplice e intuitivo. Questo, in realtà, rivela uno dei maggiori inconvenienti The Traveler’s Path. Troppo spesso, infatti, la soluzione è decisamente troppo semplice e raramente un livello ti darà del vero filo da torcere, quasi come se il gioco fosse restio nel metterti davvero alla prova, temendo che tu possa rimanere bloccato. Non solo questo, quasi sempre, ci sono diversi modi per completare un determinato livello, visto che non esiste una soluzione unica. Con tante opzioni a disposizione, la sensazione di appagamento nel completare un livello sarà ridotta a zero.
Oltre a questo The Traveler’s Path è un titolo particolarmente corto, tanto che potrai finirlo tranquillamente in un’unica sessione. Ma questo, unito alla facilità dei livelli, di cui ti parlavo prima, va in parte ad ammazzare la sfida, che dovrebbe essere alla base di titoli di questo tipo.
Graficamente ok, ma nulla di epico
The Traveler’s Path usa una grafica che potresti più facilmente trovare su un mobile game (tra l’altro anche il gameplay lo vedo più adatto su smartphone), ma sicuramente non gli si può dire nulla. È molto colorata, utilizza un tono molto cartoonesco, il quale si sposa in maniera perfetta con il mood del titolo. Anche il fatto di cambiare gli ambienti, man mano che si proseguirà nei vari livelli, da un tocco di varietà che non guasta.
L’audio invece poteva essere fatto meglio, visto che durante il gioco non avrai nessuna musica ad accompagnarti, ma solo il suono delle caselle che vengono scambiate e ruotate. L’unico straccio di colonna sonora verrà proposta quando avrai completato il livello, con il classico jingle gioioso, che però dopo un po’ ti stancherà a forza di sentirlo.