Eccoci qui pronti per recensire il secondo capitolo della saga di The Uncertain che, dopo il successo e i relativi premi vinti dal primo episodio, torna con ottimi presupposti per questo sequel. Questa volta il personaggio principale non sarà RT, il robot che abbiamo guidato nel passato capitolo, bensì una delle ragazze sopravvissute. Bando alle ciance e tuffiamoci subito nell’analisi di questa avventura grafica 3D.
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Qual è la causa dell’incidente? Scopriamolo insieme ad Emily
La Terra è cambiata da come la ricordavamo noi. Ora a comandare ci sono i robots che a causa di un malfunzionamento del loro protocollo, vedono la razza umana come una minaccia da eliminare. Emily, la protagonista di The Uncertain: Light at the End, andrà alla ricerca della verità facendosi aiutare dal suo gruppo di amici e sopravvissuti come lei. Chi o cosa ha causato l’incidente? Per quale motivo? Questi sono i quesiti che la protagonista si pone e che cerca disperatamente di risolvere durante il suo percorso.
Risolviamo qualche rompicapo
Il gameplay si basa sulla risoluzione di rompicapo sparsi nelle ambientazioni che hanno una difficoltà crescente e che a volte possono far saltare anche i nervi ai giocatori meno pazienti (come il sottoscritto). Le meccaniche di gioco sono abbastanza ripetitive così come gli obiettivi da raggiungere per risolvere le varie quest: di solito infatti si tratta di andare dal punto A al punto B per consegnare un oggetto, oppure risolvere qualche puzzle matematico o di logica. Tuttavia il tutto scorre molto fluido grazie anche all’interfaccia utente molto ben realizzata e piacevole da utilizzare. Trovo affascinante la possibilità di visualizzare oggetti non utili allo svolgimento della storia, ma con dettagli realistici da ammirare. Non mancano infatti riferimenti al mondo del gaming con controller per Xbox e PlayStation sparsi nel negozio di videogiochi.
Che bel look!
La cosa che colpisce di questo gioco e che la fa da padrone è la grafica e la cura nei dettagli dei modelli. È strabiliante la vedere le ambientazioni e i personaggi modellati perfettamente e con dettagli davvero realistici. Ma non è oro tutto quello che luccica. Infatti son presenti diversi bug grafici di poligoni che si intersecano fra loro e personaggi che compaiono con un loro clone a fianco, sinonimo di una mancata ottimizzazione del gioco stesso. Altra piccola nota dolente è data dall’animazione dei personaggi che anche se è stata realizzata con il motion capture, risultano fin troppo poco espressivi nei movimenti dei muscoli facciali. A volte non muovono proprio la bocca mentre parlano.
La musica originale è sempre un piacere
Cosa sarebbe un film senza audio? E un videogioco? Sarebbe solo una moltitudine di scene che si susseguono senza creare emozioni. Fortunatamente in questo gioco la colonna sonora è presente ed è anche ben fatta, riuscendo a garantire l’atmosfera giusta in ogni occasione. Sembra anche abbiano risolto il problema dell’interruzione delle tracce audio che avveniva senza una dissolvenza. Discorso diverso è per il doppiaggio che non è del tutto perfetto. Non sarà raro infatti imbatterci in dialoghi fra i personaggi in cui la voce possa cambiare e non essere totalmente nitida e filtrata, ma in linea di massima i dialoghi son stati gestiti abbastanza bene.
Ancora un po’ e potrebbe diventare un bel gioco triple A
The Uncertain: Light at the End mi ha sorpreso sia in maniera negativa che positiva. Non essendo un amante delle avventure grafiche 3D dove devi risolvere mille enigmi per andare avanti, mi sono immedesimato nel tipo di utente che abitualmente gioca a questo genere per apprezzarne i pregi e i difetti. In conclusione dico che il titolo merita davvero molti complimenti e la nostra attenzione per l’atmosfera creata e la grafica realizzata con cura e dettagli realistici. La storia avvincente e l’interazione tra la tecnologia e l’essere umano è un tema attuale, quindi la trama prende una piega quasi veritiera. Una volta sistemati i vari errori grafici ed ottimizzati il gioco, potrebbe competere con un gioco cosiddetto triple A dello stesso genere.