Un mondo oscuro
Thea: The Awakening è un gioco di sopravvivenza, strategico e a turni ispirato alla mitologia slava, ambientato in un oscuro mondo fantasy creato proceduralmente, con una storia non lineare e con un sistema di combattimento basato sulle carte. Tutto questo miscuglio di meccaniche rende Thea un gioco complicato ed inizialmente poco intuitivo, ma dopo averlo giocato non si può che rimanere soddisfatti da questo incredibile titoli.
Gli antichi dei sono decaduti, hanno perso i loro poteri, e solo alcuni piccoli gruppi di fedeli ascoltano ancora i loro comandamenti, e soprattutto poca gente ripone ancora fiducia in loro. Il giocatore si trova quindi a vestire i panni di una a scelta di queste divinità (all’inizio solo poche di esse sono utilizzabili, gli altri vengono sbloccati completando vari obiettivi) ognuna delle quali può salire di livello, e ogni nuovo livello raggiunto garantisce poteri maggiori. Il mondo è caduto nell’anarchia più totale, e la sopravvivenza delle varie popolazioni è sempre più appesa ad un filo. L’obiettivo del giocatore/divinità è proprio quello di garantire la sopravvivenza dei propri seguaci, costretti a vivere in un mondo complicato e inospitale, generato proceduralmente, che mette i nervi di chi gioca a dura prova regalando comunque una sfida appassionante e complicata, adatta solo a chi ama i giochi che vanno “vissuti” in una maniera ponderata e mai con un approccio casuale.
Nel corso delle prime ore di gioco, abbiamo avuto la sensazione di non avere ben chiaro cosa stavamo facendo. Nonostante sia presente un tutorial piuttosto dettagliato, il sentimento di confusione permane per un po di tempo, perché le cose di cui occuparsi sono davvero tante. La divinità deve assicurarsi che non manchi il cibo nelle proprie città, che vengano continuamente raccolte le risorse utili al funzionamento delle infrastrutture, e che le spedizioni inviate non rimangano senza approvvigionamento. Il tasso di mortalità è molto elevato, e noi abbiamo dovuto ricominciare da capo la nostra avventura più di una volta prima di riuscire a darle continuità. Agli elementi da amministrare, va aggiunto il sistema di combattimento, che altro non è che un gioco di carte inserito all’interno del gioco vero e proprio, caratterizzato da dei disegni davvero pazzeschi ma da meccaniche altamente complicate che saranno padroneggiate dal giocatore solo con ore di esperienza.
Esperienze di gioco uniche
Come precedentemente annunciato, il mondo di Thea: The Awakening è generato proceduralmente. Gli eventi casuali rendono ogni turno interessante e inaspettato. Nel corso dell’esplorazione, ci sono tantissimi oggetti che possono essere trovati e raccolti, che vanno da consumabili a armi e vestiti per i propri uomini. Inoltre, è possibile creare grandi varietà di scudi, spade e armature, e gli abitanti del villaggio possono imparare differenti abilità in grado di renderli guerrieri, maghi, medici o manovali in modo da poter rendere il gruppo di fedeli il più variegato possibile per poter sopravvivere ad ogni situazione.
Questa “casualità” nel generare le situazioni è, secondo la modesta opinione di chi scrive, il punto forte dell’intera produzione, in quanto rende ogni partita una storia a sé. Non è possibile che due giocatori differenti vivano le stesse sequenze di gioco nello stesso ordine, e questo unito al fatto che non si governano grandi eserciti ma un piccolo manipolo di seguaci, porta il giocatore ad affezionarsi al proprio seguito e questo porta alla nascita di un legame forte tra il gioco e l’utente.
Un legame artitstico
Questo forte legame che si stabilisce tra il giocatore, i propri seguaci e Thea: The Awakening in generale scaturisce anche dalla realizzazione tecnica del gioco. Gli sviluppatori hanno reso al massimo il concetto secondo il quale non occorrono necessariamente i mezzi che hanno a disposizione i titoli Tripla A per dare delle emozioni al giocatore.
Visivamente, Thea: The Awakening sembra un dipinto fatto con colori ad olio, e quando si scoprono nuove aree, alla scomparsa della nebbia viene affiancata la fioritura di una mappa colma di fantasia, con rovine, risorse, nemici e numerose altre cose da scoprire. Anche i menu sono molto belli da vedere, grazie alle fantastiche illustrazioni che li caratterizzano. La qualità del suono si mantiene a sua volta a dei livelli eccellenti, sia parlando di musica sia parlando delle voci. Nel complesso, il gioco si presenta quasi come un libro che il giocatore si trova a vivere in prima persona.
La voce narrante è quella di Simon Alison, che ha svolto un lavoro egregio, dando la voce a tutti i personaggi e svolgendo, appunto, il ruolo di voce narrante.
A livello di bug, Thea: The Awakening si è comportato egregiamente. Nel corso della nostra esperienza, non è mai andato in crash e raramente i comandi hanno risposto con ritardi di qualche tipo. L’unica grande pecca che va menzionata, è la mancanza di possibilità di avere più di un salvataggio: in questo modo non è possibile cominciare una partita con una divinità differente senza dover sovrascrivere i dati dell’avventura precedente.