Sviluppato da CookieDev e Ultimate Games e pubblicato da PlayWay, Thief Simulator 2 è un simulatore di ladro in prima persona con elementi di guida decisamente rudimentali e un ampio numero di minigiochi, oltre che sequel di Thief Simulator. Noi siamo diventati ladri provetti su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a farti strada nella malavita?
Thief Simulator 2 non è un corso per diventare Robin Hood
Ebbene no, come da titolo del paragrafo, Thief Simulator 2 è un vero e proprio simulatore per diventare un ladro di quelli che pensano alle proprie tasche. A essere onesti, però, in Thief Simulator 2 saremo mossi da uno scopo di vitale importanza: la nostra sopravvivenza. Ma procediamo con ordine. Prima di tutto, a differenza di molti simulatori, Thief Simulator 2 ha una storia vera e propria. Un filo conduttore che non solo ci farà da tutorial ma che ci spingerà a proseguire di missione in missione per svelare la nostra sorte.
Perché parliamo di “nostra sorte”? Semplice, come nel più classico dei film, il nostro anonimo ladro si ritrova immischiato in un casino più grande di lui: ha un debito moooolto generoso con un gruppo di persone che gli danno la caccia. Insomma, non c’è tempo e la nostra vita è appesa a un filo. Ma come si è arrivato a questo? Ma soprattutto: cosa possiamo fare per sopravvivere ed estinguere il debito?
Certo, il prologo come lo svolgimento in sé, non si distacca dai canoni classici del genere e il retrogusto è decisamente già noto ma la presenza stessa di una storia dona una coesione in più, giustificando le nostre azioni e offrendoci anche un senso di progressione a sua volta potenziato da un rudimentale albero di abilità in stile simil gioco di ruolo (che approfondiremo a breve). Nonostante ciò, Thief Simulator 2 rimane comunque un simulatore e in quanto tale focalizza le sue energie migliori proprio nel gameplay. Quindi bando alle ciance e andiamo a rapinare qualche casa.
Prima pianifichi e poi agisci
Thief Simulator 2 è un simulatore in prima persona 3D che, per ovvia natura, predilige un approccio estremamente stealth richiedendo di stare attenti a ogni minima cosa, come richiudere i cassetti una volta svuotati, controllare le luci, osservare attentamente il ciclo d’attività delle persone che vogliamo rapinare e così via. L’esperienza offerta è di quelle di tipo crescente che vede il nostro protagonista armarsi di gadget e pratiche truffaldine sempre migliori e più variegate man mano che progredisce nell’avventura.
Avventura scandita da una serie di incarichi ricevuti telefonicamente e che ci porteranno di casa in casa a compiere rapine sempre più rischiose. A tal proposito, bisogna evidenziare come il livello di difficoltà sia altalenante e non strettamente coerente. Può capitare di ritrovarsi a eseguire missioni molto semplici e banali anche nelle fasi avanzate così come nelle prime battute ti ritroverai a eseguire compiti decisamente più pericolosi e che rischiano di causare frustrazione negli utenti meno pazienti.
La pazienza, infatti, è una virtù molto richiesta in Thief Simulator 2 in quanto prima di un colpo, dovrai pianificare e studiare per bene tanto la casa quanto chi la abita. Il titolo, infatti, ci offrirà ben presto la possibilità di marcare le persone e vederne così l’attività con tanto di percorso e tempistiche. Studiare l’edificio, invece, ci aiuta a prevenire eventuali allarmi, antifurti, animali ed evitare anche zone troppo rumorose. Essenzialmente, sarai libero di decidere che tipo d’approccio effettuare tenendo però conto che ci sono sia penalità (che comportano la perdita di denaro) che la possibilità di essere arrestato mandando tutto all’aria.
La polizia può essere allertata tanto dagli allarmi quanto dai vicini che possono sentire un rumore (come una finestra rotta nel momento sbagliato) o vedere qualcosa di strano (come il recinto di un’abitazione totalmente spalancato). Una volta che la polizia arriva sul posto, hai essenzialmente due opzioni per uscirne pulito o quasi: nasconderti finché non cessa l’allarme o tentare la fuga. L’approccio violento, sia con la polizia che col vicinato o il padrone di caso, seppur possibile, lo sconsigliamo. Il titolo stesso lo sconsiglia, assegnando penalità anche generose.
L’alternativa all’omicidio, sono i ko silenziosi come il sonnifero, una gamma di micro opzioni che rientrano in un macro sistema che conferma la natura da simulatore di Thief Simulator 2. Altri strumenti da citare sono le telecamere e la loro gestione, la possibilità di effettuare attività di hackeraggio, gli immancabili grimaldelli e il fidato piede di porco. Ma questi sono solo alcuni e possono essere a loro volta potenziati grazie all’albero delle abilità dove potrai investire i punti abilità appresi con l’esperienza o vendendo particolari oggetti.
Per gli oggetti, oltre a quelli “obbligatori” e quindi legati alle missioni di vario genere (ma dalla struttura presto ciclica e prevedibile), potrai anche sbizzarrirti nel raccogliere tanto altro da pentole a gioielli. Ci sono anche oggetti più preziosi che dovrai trasportare manualmente, caricarli sul furgone e consegnarli in determinati luoghi come un negozio di vendita mooolto particolare ma anche vantaggioso (se soddisfi le sue richieste mirate e temporanee). Vendere oggetti, neanche a dirlo, ci permetterà di ottenere soldi che potrei investire anche per il nostro rifugio.
Il rifugio è una zona sicura e separata dalle aree open-map dove svolgeremo le nostra attività principali. A casa, potremo dedicarci alla vendita online della refurtiva, allo studio di appartamenti e all’accettazione di sfide e richieste secondarie per rimpolpare il portafogli. Potremo anche personalizzare l’edificio oltre che la nostra auto. E parlando di auto (che ovviamente potrai guidare per agevolare gli spostamenti da una zona all’altra o anche per fuggire dalla polizia)… è tempo di scoprire alcuni lati oscuri di Thief Simulator 2.
Va bene rubare… ma almeno parcheggia come si deve
Eravamo in un edificio, avevamo studiato alla perfezione ogni singolo spostamento e allarme. Tutto era filato liscio: finestra aperta silenziosamente, cane distratto con del cibo, telecamere evitate e tutto senza rompere niente. Eppure, mentre eravamo impegnati a trafugare ogni singolo armadietto, sentiamo delle persone urlare a cui segue la sirena della polizia. Pochi minuti e siamo costretti a nasconderci. Una volta che gli agenti si sono arresi, sbuchiamo dall’ombra e iniziamo la ricerca per capire dove avevamo sbagliato…
Il parcheggio. Avevamo sbagliato a parcheggiare. O meglio, parte della nostra auto era sul marciapiede e bloccava l’incedere di ben tre personaggi che nel frattempo si erano fusi l’uno nell’altro in un abominio grafico di rara bruttezza. Ebbene questi tre avevano ben pensato di chiamare la polizia perché avevamo parcheggiato male. E questo è non è un episodio unico. Posizionare bene la vettura è essenziale per non irrompere nell’ìra del vicinato. Un vicinato che spesso è sordo a finestre rotte e cieco nel vedere uno sconosciuto che corre per le strade abbracciando un maxi-schermo appena rubato ma che non perdona un’automobile parcheggiata male.
Come avrai potuto intuire, l’intelligenza artificiale dei personaggi che popolano Thief Simulator 2 non è perfetta e, purtroppo, va a rovinare in parte l’intrigante fase di elaborazione e pianificazione dei colpi. A ciò vanno aggiunti diversi tipi di bug, da elementi che appaiono in ritardo a persone che letteralmente svaniscono nel nulla riapparendo magicamente per riprendere il ciclo di attività che in alcuni casi li porta a fissare il vuoto. Un peccato considerando che i vari mini giochi e l’ampia personalizzazione e strumentazione, regalano diverse occasioni per affrontare sfide e ostacoli di vario genere.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Thief Simulator 2 è un alto e basso continuo. Se gli oggetti si mostrano dettagliati e vari, le persone sono vuote, brutte e sembrano uscite da un passato lontano, con tanto di animazioni in alcuni casi legnose e poco credibili. Il sonoro è molto buono e discretamente curato, attento ai vari rumori e risultando quasi sempre coerente con quanto avviene a schermo. Lodevole la presenza della lingua italiana i cui sottotitoli, seppur non esenti da errori, aiutano a vivere un gioco pieno di attività, spiegazioni e strumenti da scoprire e padroneggiare.