Three Minutes To Eight è un punta e clicca sviluppato da Chaosmonger Studio, fondato dall’italiano Nicola Piovesan, e pubblicato da Assemble Entertainment (Endzone: A World Apart). Il titolo è disponibile dal 23 ottobre su Steam (Windows, MacOS e Linux) e GOG. Noi abbiamo provato la versione per Steam.
Three Minutes to Eight: un’avventura onirica
Three Minutes To Eight inizia con il nostro protagonista che si sveglia sul suo divano dopo un pisolino. Al risveglio avverte una strana sensazione mentre i citofono squilla. Spaesato e confuso risponde e ascolta strane farneticazioni e avvertimenti sul fatto che la fine è vicina e che lui è la chiave per interrompere questo processo.
Sono le 19:33 e ha inizio così la nostra avventura che durerà, per il nostro protagonista, 24 minuti. Infatti, il tempo in Three Minutes To Eight scorre in maniera anomala avanzando di un minuto ogni volta che si cambia stanza e si congela finché restiamo nella stessa. Passati i fatidici 24 minuti e arrivati alle 19:57 il nostro protagonista, in un modo o nell’altro, inevitabilmente, muore. Che sia un colpo di pistola, un lampadario che cade la soffitto o una scivolata mortale, il nostro protagonista morirà sempre e comunque.
Dopo ogni morte il nostro protagonista si sveglia ogni volta alle 19:33, nel suo appartamento, sul suo divano, sempre confuso, con una vaga coscienza di vivere in un loop temporale che dura 24 minuti e porta sempre allo stesso epilogo. Il nostro obiettivo è spezzare il loop e divenire finalmente liberi.
Indaga sul mondo circostante
Come ogni punta e clicca che si rispetti, in Three Minutes To Eight, dovremo raccogliere oggetti, parlare con le persone e ci muoveremo usando il mouse. Il tempo di gioco avanza cambiando inquadratura, limitando ogni loop a serie di mosse predefinite, questo fa si che ad ogni loop potremo ottimizzare al meglio la ricerca degli elementi che ci servono in ogni stanza per raggiungere uno dei finali multipli presenti in Three Minutes To Eight, prima della fine del loop. Ovviamente vista la particolare meccanica di gioco, non in tutti i loop si può raggiungere uno dei finali, infatti spesso saranno necessari molteplici loop prima di raggiungere una conclusione.
Durante ogni loop il protagonista raccoglierà degli indizi e intuizioni che lo guideranno verso una conclusione sulle cause del loop e degli oggetti. Dopo ogni loop, al risveglio il nostro avatar dimentica gli indizi raccolti ma ha la facoltà di conservare un solo oggetto dell’inventario. Questa meccanica gli permette di accorciare ogni volta il numero di azioni da ripetere in loop ed evitare di rendere estremamente ripetitivo il gameplay. Peccato che per riottenere gli indizi necessari bisogna ogni volta riparlare con alcuni personaggi ripetendo i dialoghi per intero. Visto che gli stessi dialoghi devono essere ripetuti più e più volte, si sente la mancanza di una funzione che ci permetta di saltarli una volta selezionati.
Ad aumentare la frustrazione nel ripetere le azioni c’è il meccanismo con cui far muovere il personaggio. Come ogni punta e clicca, cliccando su un punto dello scenario il personaggio si sposta, ma essendo le aree abbastanza grandi, come la strada all’esterno, per spostarci ci ritroveremo a cliccare forsennatamente al bordo dello schermo per farlo muovere velocemente. Sarebbe stato meglio poter far muovere il personaggio tenendo premuto il tasto del mouse senza cliccare compulsivamente.
Spezzare il loop
Three Minutes To Eight è un punta e clicca tradizionale con grafica 2D in pixel-art, i dialoghi sono completamente doppiati in inglese ed è presente anche la localizzazione in italiano per quanto riguarda le linee di dialogo. La realizzazione tecnica di tutto il gioco è buona in quanto non abbiamo mai riscontrato né bug né glitch.
Nelle prime fasi di gioco Three Minutes To Eight ci cattura completamente, coinvolgendoci e facendoci pensare a una sotto-trama che accomuna tutti i finali. In realtà però ci ritroveremo a districare le trame di tanti differenti finali che si escludono l’un l’altro. Questo di per sé non è un problema, ciò che fa perdere interessa nel continuare e sbloccare tutti i finali è la necessità di ripetere ogni volta, sempre le stesse azioni, soprattutto i dialoghi che non possono essere saltati.
Nell’insieme è un gioco piacevole che dona circa 3 ore di gameplay per raccogliere elementi per risolvere uno dei finali, ma che poi successivamente perde la sua carica per via di una ripetitività un po’ troppo eccessiva.