Sviluppato da Renegade Sector Games e pubblicato da EastAsiaSoft, Thunder Kid 2: Null Mission è il nuovo capitolo della serie Thunder Kid (abbiamo recensito anche il primo capitolo) pubblicato in anteprima il 29 gennaio 2022 e disponibile per Nintendo Switch, Xbox Series, Xbox One, PlayStation 4, PlayStation 5 e PC. Noi abbiamo vissuto questo adrenalinico sparatutto in terza persona sulla nostra Nintendo Switch e siamo pronti a condividere il nostro parere in questa esplosiva recensione!
Thunder Kid 2: Null Mission – Semplice e veloce
Millenium City è nuovamente nei guai. L’esercito di robot malvagi – denominato in modo poco originale: Robot Empire – è tornato e non ha intenzione di risparmiare nessuno. Ma non solo, questa volta i robot killer si sono dati anche al rapimento e quindi dovrai anche salvare gli ostaggi. Insomma, la trama non è niente di originale e nonostante qualche dialogo coi vari boss, non c’è nulla di estremamente originale.
Gameplay
Il fulcro di Thunder Kid 2: Null Mission è sicuramente il gameplay. L’opera pubblicata da EastAsiaSoft è uno sparattutto in 3D con forti elementi platform, una grafica minimal e un’atmosfera decisamente retrò. Il nostro scopo è semplicissimo: arrivare alla fine del livello… vivi. La specifica finale è dovuta al fatto che i livelli sono pieni di nemici robotici che vorranno eliminarci. Noi siamo armati di un blaster decisamente classico e della possibilità di saltare. Eliminare i nemici non è mai eccessivamente difficile anche se bisogna evidenziare come andando avanti nell’avventura, le cose iniziano a complicarsi (con alcuni picchi quasi ingiusti) e ti ritroverai lo schermo pieno di proiettili colorati da schivare.
Schivare i proiettili e arrivare alla fine intonso è abbastanza divertente. Anche eliminare tutti i nemici non è male, nonostante non ci sia un vero e proprio senso di progressione (nessuna esperienza da accumulare o combo o altro). In compenso, ci sono dei collezionabili anonimi da cercare. Questi son ben nascosti grazie a un level design semplice ma abbastanza funzionale. Parliamo di mondi spogli, quadrettosi, retrò… e in più la nostra avanzata procederà con telecamera fissa (a cui saremo costretti ad abituarci).
La durata dei livelli è inoltre decisamente breve e in più questi presentano anche un check-point, utile in caso di morte. Morte che avverrà una volta che finiremo le “batterie”, presenti costantemente in alto a destra e che fungono da cuori. Infine, bisogna segnalare come il gioco sproni a una certa velocità, anche se non c’è un timer o un sistema di punteggio. C’è comunque voglia di correre, sparare e saltare e fondamentalmente il gioco è tutto qui. La monotonia ci raggiunge presto e con essa si rischia di fermarsi prima del dovuto (considerando inoltre che il gioco è anche breve, oltre che poco vario).
Qualche nota in più per i boss, che provano a variare la formula generale offrendo una sfida maggiore ma anche facilmente risolvibile per chi è paziente e attente. I boss, infatti, hanno pattern d’attacco facili da memorizzare e anticipare. Insomma, Thunder Kid 2: Null Mission non innova niente, si gioca le sue carte subito e rischia anche di stancare presto… senza contare una difficoltà troppo ballerina.
Grafica e sonoro
La grafica di Thunder Kid 2: Null Mission è dichiaratamente low poly 3D ed è, infatti, povera, scarna, poco attraente e in alcuni momenti anche poco funzionale. La telecamera fissa non aiuta e spesso ti ritroverai a essere sparato senza capire da chi. Altre volte, non riuscirai a vedere le trappole e… con le trappole è morte immediata. Insomma, il level design, a tratti anche interessante, non colpisce e crea anche qualche problema involontario. Il sonoro, invece, seppur un po’ ripetitivo, ha il suo fascino in modo anonimo ma discreto.