Sviluppato da Digital Melody, Storm Trident S. A. e Forever Entertainment e pubblicato da questi ultimi, Timberman: The Big Adventure è un platform 2D side-scrolling che rievoca istantaneamente l’icona Nintendo. Noi abbiamo indossato i panni del muscoloso taglialegna su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione!
Timberman: The Big Adventure – non chiamatemi Mario!
Prima di approfondire Timberman: The Big Adventure bisogna evidenziare che Timberman non è nuovo nel mondo dei videogiochi, tutt’altro. Timberman, il capostipite, è un videogioco arcade di riflessi e velocità che ha saputo catturare l’attenzione di innumerevoli utenti facendogli guadagnare una certa fama tra gli utenti amanti dei punteggi e dell’adrenalina.
Ecco, Timberman: The Big Adventure prende il protagonista anonimo di quell’arcade e lo impegna in un platform 2D decisamente standard ma sorprendentemente accessibile, appagante e anche con un’identità tutta sua abbastanza sufficiente seppur ampiamente distante dai grande del genere. Ma procediamo con ordine. Timberman: The Big Adventure si apre con un messaggio quasi ambientalista: la malvagia Evil Corp sta per devastare la foresta e ha rapito gli orsi.
Ma non orsi qualunque, gli orsi che compongono la famiglia del nostro amico, nonché coprotagonista (se si decide di giocare in cooperativa) o proprio protagonista. Il titolo, infatti, ci permette di scegliere due personaggi, dotati delle medesime abilità: il taglialegna o l’orso munito di berretto. Il canovaccio narrativo di Timberman: The Big Adventure si consuma esattamente qui. Non c’è una narrativa vera e propria e in questo, come ogni altro elemento che andremo ad analizzare, l’opera è perfettamente in linea con i platform degli anni 90’ ci cui ne è nostalgico promotore.
Quindi, nonostante una introduzione semi-animata e con qualche lieve problemino di tearing, Timberman: The Big Adventure si concentra completamente sul gameplay raccontando un’avventura classica nei toni e abbastanza semplice nello svolgimento. Tra l’altro, anche le boss fight, prevalentemente dei grandi macchinari dell’Evil Corp, non emozionano granché. In compenso, il messaggio ambientalista è ben visibile nella devastazione ambientale e graduale e quindi nella messa in scena estetica.
Salta, prendi le monete e mena i nemici
Timberman: The Big Adventure è un classico platform game in 2D. Estremamente classico e fedelissimo agli standard. L’effetto nostalgico è prepotente e qui riprodotto veramente bene. Il titolo è solido, sicuro di sé e si permette anche qualche aggiunta identitaria di tutto rispetto che regala un titolo complessivamente godibile, ben fatto, seppur assolutamente privo di qualsivoglia tipologia d’innovazione.
Con ordine, Timberman, o l’orso, possono saltare (con un’animazione palesemente alla Mario), raccogliere monete e vite extra (le monete stesse dopo un certo numero si convertono in vite extra) oltre che collezionabili vari come le lettere della parola TIMBER e soprattutto, possono menare le mani. I combattimenti non sono niente di eccessivamente complesso o articolato, eppure gli sviluppatori ci si sono focalizzati abbastanza (con tanto di aree che vengono temporaneamente bloccate per farci affrontare orde di nemici).
L’eroe di turno, infatti, oltre a menare pugni può effettuare combo saltando, oppure può raccogliere e lanciare oggetti specifici con danni più o meno gravi. Siamo anche dotati di un’ascia boomerang per colpire i nemici a distanza, oltre alla possibilità di accovacciarci per insinuarci, ad esempio, in cunicoli stretti. E parlando di cunicoli, in Timberman: The Big Adventure non mancano zone “segrete”. Ossia piccole aree invisibili a schermo (anche se in realtà c’è un piccolo segno a identificarle) in cui poter trovare tesori extra o comode scorciatoie).
Nascosto nei livelli, c’è anche un cabinato di Timberman, con cui potrai cimentarti proprio all’originale arcade, con tanto di punteggio da sconfiggere. Ma il cabinato non è l’unica cosa alla “Timberman” che è stato inserito nel titolo. In quanto taglialegna, ci capiterà ogni tanto di trovare alberi da abbattere e questi, prevalentemente hanno due funzioni. La prima è di crollare e creare un passaggio, la seconda è di trasformarsi in blocchi da raccogliere e lanciare o da utilizzare per creare percorsi alternativi.
Questo mix tra action semi picchiaduro a scorrimento e platform con l’inserimento di semplici puzzle ambientali funziona seppur non entusiasma. Di livello in livello, infatti, il level design presta il fianco a una certa stanchezza e i guizzi originali iniziali iniziano a ripetersi un po’ troppo con poche novità in termini di nemici e pericoli. Insomma, siamo lontanissimi rispetto al coraggio innovativo, scenico e creativo di Super Mario Bros Wonder che non per niente ha ottenuto ottimi riscontri dalla stampa.
Timberman: The Big Adventure comunque è un gioco solido e che gli amanti dei platform non dovrebbero farsi sfuggire, complice un prezzo di vendita vantaggioso e competitivo anche se, la longevità generale, non è altissima. Ultima nota per le boss fight che provano a spezzare un po’ il ritmo introducendo inseguimenti o veri e propri combattimenti.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Timberman: The Big Adventure non è malaccio grazie alla sua grafica classica pixellosa abbastanza fedele ai classici. Certo, non fa esaltare ma l’estetica generale è gradevole, colorata, vivace e in linea coi toni del titolo. Purtroppo le aree di gioco, di bioma in bioma, si assomigliano un po’ troppo tra loro, ripetendo più di un elemento ma comunque l’avventura generale è abbastanza varia e gradevole alla vista con rari problemi tecnici (come il già citato tearing dell’introduzione).
Il sonoro è gradevole anche se abbastanza anonimo, con sonorità prevalentemente leggere e scanzonate, in linea col tono del titolo. Da segnalare la presenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se i testi a schermo sono davvero molto pochi.