Tiny Tina’s Wonderland è uscito molto recentemente e noi lo stiamo portando in live abbastanza spesso (già che ci sono, ti consiglio di seguirci con il canale Twitch e sui social principali, in modo da non perderti gli orari giornalieri o le novità del momento). Personalmente, ho avuto un’avventura più intima e devo dire che le risate non sono mancate. Sono una giocatrice di Borderlands fin dagli albori ed è stata la serie che io, e il mio attuale marito, abbiamo giocato di più nel corso della nostra relazione. Tra ricordi nostalgici di tempi ormai andati e l’attaccamento affettivo verso un videogioco che considero un vero e proprio colosso, mi sono sentita onorata di aver provato Tiny Tina’s Wonderland.
Sinceramente l’ho trovato un tuffo nel passato, ma anche nel futuro, e purtroppo non è stato privo di difetti. I giochi perfetti non esistono, per quanto mi riguarda, e Tiny Tina’s Wonderland rispetta un certo livello d’aspettativa anche in quelle che possiamo chiamare come pecche. Ne parlerò con calma, non ti preoccupare, ma partiamo con la trama del gioco. Anzi, partiamo con il genere con cui viene contraddistinto il videogioco in questione; non parliamo del solito Borderlands, ma di qualcosa che possiamo definire innovativo e assurdamente pazzo.
Un’avventura di DnD giocata con gli asset del terzo capitolo della serie (come successe con Borderlands Pre-Sequel, che possedeva il motore del secondo videogioco), con un master tutto d’eccezione.
Tiny Tina’s Wonderland è letteralmente il mondo di Tiny Tina
Oh, non l’avresti mai detto, vero? C’è chi, all’annuncio di Tiny Tina’s Wonderland, si chiese se l’avrebbero fatto uscire come un grande DLC ed erano tantissimi i fan in hype per questo titolo, me compresa. Chi ha già esplorato il videogioco madre, conosce già l’espansione con Tiny Tina come protagonista e posso dire con certezza che lei sia stata una dei personaggi più amati di sempre. Esplosiva, pazza al punto giusto e veramente tanto iconica per quello che era, ed è, il mondo di Borderlands. E questo suo modo di essere viene mostrato anche in questo capitolo, dove la troviamo decisamente… uguale. Sì, è uguale rispetto alla prima volta che la vediamo all’interno della serie.
Immagino che tu stia leggendo questa recensione sapendo già di cosa sto parlando, ma non preoccuparti: Tiny Tina’s Wonderland è giocabile anche senza aver mai provato uno dei tanti titoli usciti precedentemente. Non è collegato con il mondo di gioco originale e ti faccio un piccolo spoiler, nel caso tu avessi intenzione di iniziare proprio da questo: Tiny Tina si vede direttamente nel secondo capitolo, dopo svariate avventure strampalate. Fidati, il divertimento è assicurato; Tiny Tina’s Wonderland riprende praticamente il DLC “Tiny Tina’s Assault on Dragon Keep”, ma più in grande.
Questa volta vediamo l’inizio di questa splendida avventura in un mondo fantasy, più intrigante sotto certi aspetti, e segnato da piccole zone. Quest’ultime le vedrai non appena ti creerai il personaggio, ma nel frattempo ti vengono presentati i tuoi compagni di viaggio (Valentine e Frette), la game master e il tuo nemico giurato: il Signore dei Draghi. Il gioco si apre, infatti, con un filmato sui vari modellini creati da un tizio decisamente poco modesto e una robot molto più logica e meticolosa; entrambi cercano di aiutare la matricola di turno a raggiungere il boss, essendo decisamente scarso e senza neanche una macchia di colore. Come player iniziamo proprio con il piede giusto, non pensi?
“Soprattutto tu, matricola!”
Se non ti fosse chiaro, la matricola sei tu e vieni chiamato molto spesso come Tessifato; avrai a disposizione una pedina, una statuetta da poter plasmare a tuo piacimento ed è proprio Tiny Tina a suggerirti di creare un personaggio degno di una grande storia. Ovviamente l’invito viene dato con il suo classico stile: tra umorismo e qualche frecciatina, grandi quanto ombrelloni da spiaggia. La personalizzazione è abbastanza pazzesca, tra la scelta del gender e l’aspetto del personaggio tra: “quello lì” e “questo qui”. Sì, i nomi sono letteralmente questi due. Prima di scegliere l’aspetto, però, avrai modo di poter vedere subito le classi disponibili:
- Brr-Serker: un berserker un po’ più glaciale;
- Brandimartello: guerrere dalla forza devastante, accompagnato da una piccola viverna sputa-fiamme;
- Oltretomba: guerrieri votati alla morte, possessori di un’energia devastante scatanata dal sacrificio di proprie energie;
- Stilomante: furtivi e spietati, assassini da magiche lame e colpi ben precisi;
- Guardaspore: compagni di esseri simili a dei funghi sputa-tossine, votati alla natura (ciò che ho provato io, attratta dal funghino);
- Sparamagie: i classici maghi, con qualche arma in più.
Divertiti a creare qualcosa di unico con elementi caratteristici e colori non troppo sgargianti, per poi scegliere il passato di questo personaggio. Ovviamente non lo scriverai di tuo pugno, ma ne sceglierai uno fra quelli proposti. No, non ti farò un elenco di quelli che ho trovato all’interno di Tiny Tina’s Wonderland, vorrei che almeno questa parte rimanesse una bella sorpresa. Ti dico solo che ho scelto di essere l’idiota del villaggio, trovandolo decisamente più simpatico rispetto alle altre meravigliose storie. Ricordati che al livello 12 potrai scegliere una classe secondaria e un comparto di abilità degne di nota.
Sei pronto a vivere un’avventura come si deve in Bunkers & Badasses?
Ebbene, il gioco è in realtà un looter-shooter in prima persona, molto più fantasy rispetto al classico Borderlands, con tantissimi riferimenti a Dungeons & Dragons chiamato, in Tiny Tina’s Wonderland: Bunkers & Badasses. Nonostante si discosti leggermente dalla serie originale, vengono mantenuti un sacco di elementi che rimandano all’opera madre. Un esempio? Il nome delle armi; ogni arma appartiene a un brand specifico con potenziamenti diversi gli uni dagli altri. In questo gioco, giusto per renderli un po’ più fantasy, sono stati modificati come Hyperion in Hyperius.
Per una giocatrice di Borderlands è stato molto divertente trovare questi elementi modificati al punto giusto, anche se un po’ devo ammetterlo: mi sono mancate le vecchie glorie iconiche del videogioco. Diciamo che Tiny Tina’s Wonderland vuole avere una sua piccola identità e ci riesce perfettamente; sicuramente, come il resto dei Borderlands, non è un gioco adatto a tutti. Se sei un giocatore che non ama l’autoironia e situazioni dove parolacce o situazioni assurde, allora non fa al caso tuo.
Tiny Tina’s Wonderland è sicuramente sporco nel linguaggio, come il resto del franchise, ed è questa una delle punti di diamante della serie. Ma basta parlare del passato, ho fatto fin troppi paragoni; l’avventura che riuscirai a vivere all’interno di questo mondo ti porta a essere anche un piccolo giocatore di ruolo (e io lo sono anche dal vivo, quindi è stato un doppio check positivo) e Tiny Tina è il master che tenta di ingarbugliarti la vita come meglio riesce a fare. Si passa da una visuale in prima persona a una dall’alto, dove la mappa si rende più visibile e il personaggio assume una forma assai strana.
Testa gigante per un personaggio così piccolo
La testa del personaggio diventa enorme, rispetto al resto del corpo, e personalmente mi ha fatto piegare in due dalle risate. Sembra assurdo, e detto così non rende l’idea, ma l’effetto che gli sviluppatori hanno dato è veramente bellissimo. Una stranezza che lo rende letteralmente uniforme al resto del videogioco. Fortunatamente la testa non diventa ancora più grande spendendo i propri punti esperienza, utilizzabili invece per migliorare alcune caratteristiche del personaggio. In Tiny Tina’s Wonderland è stato pensato proprio a tutto per avere un’esperienza ruolistica quasi perfetta.
Non è un gioco open world, anche se ammetto di averci sperato, e le storie si svolgono in piccole zone delineate dalla stessa master. Il mondo è suo, quindi preparati alle sue regole tutte estremamente ben raccontate. Tra l’altro, lo sapevi che la doppiatrice di Tiny Tina è la stessa di Aloy? La narrazione, in Tiny Tina’s Wonderland, è molto importante ed è una compagna di viaggio assolutamente prioritaria. Proprio per questo motivo sarebbe stato utile avere un doppiaggio in italiano, vista la quantità disumana di sottotitoli da leggere.
L’opera originale è composta anch’essa da lunghi dialoghi, tutti ben articolati, e anche Tiny Tina’s Wonderland non è da meno; mentre gli altri capitoli della serie erano doppiati, questo no e non ne capisco il motivo. Probabilmente la pandemia ci ha messo lo zampino? Non ne sono certa, ma è molto probabile ed è un vero peccato. Ok, ammetto che moltissime situazioni sono state belle da sentire in lingua originale, ma no. Non ci siamo, doveva esserci almeno un modo per poter giocare senza concentrarsi sulle tantissime righe di testo da leggere e rileggere e rileggere ancora una volta. Inoltre, non tutte le battute sono state sottotitolate, magari alcuni dialoghi che si sovrappongono l’uno su l’altro.
Semplice, proprio come un Borderlands può essere
Mira, colpisci, migliora; a livello di gameplay è come tutti gli altri capitoli citati e non presenta niente di nuovo, se non per le classi, le abilità e poche altre cose. Decisamente più difficoltoso su PlayStation 4, preferisco di gran lunga la versione per PC, ma posso dire che l’esperienza non è stata comunque male. Il tutorial iniziale spiega perfettamente tutto ciò che c’è da sapere e anche un neofita si può trovare tantissime informazioni utili per iniziare la propria partita. Il resto verrà poi tutto in automatico, come per ogni altro gioco.
Sullo schermo sarà possibile vedere i punti vita, l’esperienza, la mappa, il volto del personaggio che in quel preciso momento sta parlando, i vari dialoghi in sovraimpressione e i colpi rimanenti. Poi sì, hai il tasto per poter vedere il proprio equipaggiamento e le caratteristiche tecniche, e fisiche, del personaggio. Man mano che andrai avanti con l’avventura e più vedrai i miglioramenti che gli sviluppatori hanno portato; un esempio sono proprio le scritte, che risultano piccole durante la scelta della classe per diventare poi normali nel corso dell’avventura.
Che, per inciso, dura una ventina di ore e possono essere prolungate ricostruendo il personaggio, scegliendo abilità ed elementi diversi per una longevità pressoché “infinita”. Dopo un po’ l’hype di continuare la storia viene sempre meno, ma rimane abbastanza da permetterti di giocare ancora per molte ore. Specialmente se portato avanti in co-op con un massimo di quattro giocatori, dove il tutto diventa decisamente più avvincente. Penso che sia quello il punto forte di Tiny Tina’s Wonderland, con tutta sincerità, ed è utile apprendere che possiede il cross-gen multiplayer.
https://www.youtube.com/watch?v=Ikqs6B4ozM0