Tiny Troopers: Global Ops segna il ritorno di una serie di twin stick shooter con visuale dall’altro non troppo popolare, caratterizzato da un gameplay semplice e immediato, nonché da un tasso di difficoltà spesso tarato verso il basso. Questo nuovo capitolo della serie non fa eccezione, proponendo un’esperienza decisamente poco entusiasmante. Vediamo se vale la pena giocarla nella nostra recensione.
La storia di Tiny Troopers: Global Ops
Tiny Troopers: Global Ops ci mette nei panni di una squadra di soldati scelti, incaricati di svolgere varie missioni sparse per il globo. Di fatto, il mondo sta apparentemente andando verso il caos e sta a questo manipolok di soldati provare a risolvere la situazione. La storia, però, è tutta qui. Non ci sono mai troppe spiegazioni e tutto si limita a essere un semplice pretesto per le varie missioni di gioco. Queste sono poi divise in singole campagne caratterizzate da sottotrame mai troppo approfondite e a loro volta visibili come semplici pretesti.
Ciò che caratterizza la narrazione del titolo è però un continuo umorismo, visibile nei dialoghi, sempre pieni di battute e di freddure. Queste risultano occasionalmente divertenti, ma nella maggior parte dei casi lasciano semplicemente indifferenti. L’idea generale che traspare è che Tiny Troopers: Global Ops sia rivolto soprattutto a un pubblico in tenera età, anche per via del suo gameplay poco complesso.
Tra missioni e sparatorie
Il gameplay di Tiny Troopers: Global Ops è strutturato in un loop molto semplice: si parte da un HUB centrale, si accettano missioni e ci si butta nell’azione. Ogni missione dona preziosi punti esperienza, spendibili per migliorare l’equipaggiamento del proprio soldato, acquistando armi, potenziamenti e gradi per accedere a equipaggiamento migliore. Questa struttura si ripete praticamente senza variazioni fino alla fine del titolo.
Allo stesso modo, le missioni sono impostate in modo da essere decisamente immediate. Si spawna in un punto, si avanza sconfiggendo i nemici e si raggiungono obiettivi sempre segnalati sulla mappa e sempre molto semplici, i quali vanno dalla distruzione o la raccolta di oggetti, la sopravvivenza a ondate di nemici e così via. Completando gli obiettivi si completa la missione, mentre morendo si ricomincia da zero, a meno che uno dei compagni controllati dall’IA o da altri giocatori non ci rianimi.
Il sistema di combattimento, vero protagonista del titolo, è quello di un top down twin stick shooter, dove ci si muove con la levetta sinistra e si spara con quella destra, peraltro con un assist di mira evidente. Si aggiungono poi armi speciali raccolte occasionalmente, come granate o lanciarazzi, e abilità dagli usi limitati, che per esempio richiamano un bombardamento intorno al protagonista.
I nemici, dall’altro lato, si limitano a essere semplici soldati mai troppo precisi e mai troppo intelligenti, i cui colpi non sono nemmeno troppo efficaci. In pratica, ogni livello si riduce ad avanzare tra ondate di nemici tutti simili tra loro, muovendosi in livelli lineari e poco complessi, e sparando perlopiù con l’arma principale. A questa si aggiungono occasionali armi aggiuntive, come i già citati lanciarazzi o attacchi arei, che però non danno mai troppa varietà e complessità, come visto ad esempio in Helldivers.
L’alleato di turno, peraltro, si muove semplicemente come specchio del giocatore, mimando i suoi movimenti, senza mai agire realmente di testa propria. Questo lo rende quasi uno specchio, utile soprattutto a infliggere più danni con i colpi sparati.
Il potenziamento dell’equipaggiamento è a sua volta poco interessante, visto che è affidato a un menù dove si investono punti in riquadri specifici. Molto semplicemente, si hanno davanti dei riquadri rappresentanti i vari oggetti, alcuni dei quali limitati da requisiti molto semplici da soddisfare, come acquistare un’arma precedente o raggiungere un certo grado.
Tiny Troopers: Global Ops, di base, è tutto qui. Uno sparatutto dall’alto monotono e poco impegnativo, strutturato in missioni molto ripetitive e decisamente noiose. Parliamo di un titolo che probabilmente piacerà solo a un pubblico giovane ma, anche in questo caso, ci troviamo davanti a un prodotto che si limita a fare il suo dovere e nulla più. Il risultato, quindi, è un videogioco derivativo, poco ispirato e decisamente migliorabile.
Tecnicamente mobile
Il comparto tecnico di Tiny Troopers: Global Ops è paragonabile a quello di un videogioco mobile vecchia scuola. Siamo infatti davanti ad ambienti poco dettagliati, affiancati da modelli non troppo curati e da animazioni decisamente legnose e limitate. Si aggiungono effetti visivi mai esaltanti, che chiudono il cerchio di un comparto tecnico decisamente poco ispirato.
Per fortuna il comparto artistico tampona questa generale mancanza di dettagli, grazie a un’estetica cartoon sicuramente generica, ma comunque adatta per un pubblico giovanile.
Infine, il comparto sonoro si dimostra sua volta generico e poco ispirato, con musiche ed effetti che si limitano a fare il loro dovere.