Questo bullet hell di casa Lazurite Games, pubblicato da Deck13 Interactive, è in grado di far saltare i nervi a tutti quelli troppo sconsiderati da sottovalutarlo. Vediamo però insieme, prendendo singolarmente ogni fattore, com’è questo piccolo gioiello indie!
Trama
L’Inferno non è un posto particolarmente pacifico, come possiamo tranquillamente immaginare, tanto che persino il suo regnante Asmodius, a causa di scelte non condivise dagli altri demoni, viene fatto prigioniero. Per essere il Signore Infernale bisogna però avere un po’ di astuzia, così Asmodius interpella sua figlia Natasia, ignara di essere figlia di un demonio, e la teletrasporta direttamente all’Inferno, per farsi liberare. Natasia è infatti la nostra protagonista e dovrà adoperarsi per salvare il padre.
Una pioggia di piombo!
Partiamo come sempre dal gameplay, probabilmente la parte migliore di questo gioco. Non voglio commentare l’originalità di questo gameplay, perchè esistono diversi titoli simili, ma quanto sia stato ben realizzato. Nei dungeon troveremo tantissime armi, generalmente di due tipi: corpo a corpo e da fuoco e con esse daremo filo da torcere alle orde (apparentemente) infinite di demoni che cercheranno di farci la pellaccia.
Lo abbiamo giocato con tastiera e mouse, ma è possibile utilizzare anche il controller, anche se ritengo che con la cara vecchia coppia si vada decisamente più fluidi. Fluido, infatti, è la parola chiave: questo gioco gira una meraviglia, cosa che rende molto più bello e appagante schivare i colpi dei nostri nemici. I tasti sono molto semplici ed intuitivi, dato che ci muoveremo con WASD, con il click sinistro attaccheremo e con tasto destro e la barra spaziatrice useremo le due nostre abilità. Come specificato dal gioco stesso, To Hell with Hell non è un gioco semplice, infatti ci troveremo a morire diverse volte e con relativa facilità (soprattutto i meno abituati ai bullet hell e ai roguelike), se poi mettiamo anche il fatto che dopo ogni morte il dungeon si modifica, rendendo quindi inefficace imparare a memoria il pattern dei nemici e delle stanze, di sicuro ci troveremo a sfogliare il calendario per invocare qualche Santo. Brutale e sanguinario, esattamente quello che vogliamo.
Disporremo infine di salvataggi limitati, divisi tra locali e remoti, cosa che rende ancora più ostico questo titolo, e di piccoli aiuti nei dungeon, tramite medikit e casse di munizioni, essendo i nostri colpi limitati.
Roll out!
Abilità che ci verranno date dalle maschere infernali che Asmodius ha piazzato negli Inferi, utilizzabili solo dai prescelti, che ci doneranno una accoppiata di abilità uniche per maschera: a mio parere il power up migliore rimane l’elmetto da SWAT, che ci dona una barriera e una raffica di colpi direzionabile. Queste maschere non solo ci regalano delle abilità, ma possiedono un pool di vita diviso dal nostro, permettendoci di sopravvivere di più. Nel caso in cui una maschera finisca gli HP, scomparirà, lasciandoci solo la nostra vita base e come unica abilità la schivata in una direzione.
Oltre a tutto ciò abbiamo anche la possibilità di poter scegliere dei perk alla fine di ogni livello, che andranno ad aumentare diverse statistiche, come il rallentamento dei colpi avversari o l’aumento della nostra salute.
E alla vostra destra potete vedere un cadavere appeso al muro
Passiamo ora all’aspetto grafico, che come avete potuto vedere dalle immagini sopra ha un bell’aspetto old-school. Questo finto 8-bit è sempre apprezzato, quando realizzato a dovere e questo è il caso. To Hell with Hell è appagante visivamente e riesce a far innamorare tutti i pignoli, data la presenza di tantissime piccole cose da vedere. L’unica pecca è che questi dettagli vengono spesso ignorati a causa dell’apocalisse di proiettili che ci arriveranno contro.
Quando però il pericolo è stato eliminato è davvero bello rivedere il dungeon, per notare tutte le piccolezze decorative messe dal team di sviluppo, nota positiva per alcune divertentissime pareti raffiguranti demoni in strane posizioni. Cadaveri bruciati o appesi ai muri, uova di ragno, crepe ed alberi morti: questo Inferno 8-bit riesce a colpire il giocatore positivamente e raramente arriva ad annoiare.
Che verso fa lo stregone caprino?
Non sono solo gli occhi a voler la loro parte, veniamo quindi all’audio di To Hell with Hell, che è all’altezza degli altri punti. Infatti tutti i suoni, dalla musica metallosa al suono delle armi, è ben realizzato e credibile. I suoni sono molto importanti e spesso gli sviluppatori tendono a non soffermarsi troppo sugli effetti sonori minori, che in questo titolo vengono valorizzati. Nemici spappolati, colpi d’arma da fuoco, passi sulla pietra: ogni cosa ha un suono ed è udibile nel caos infernale.
Da apprezzare anche il fatto che nelle ore di gioco non si è mai presentato un problema nell’audio, cosa davvero positiva per le persone puntigliose come il sottoscritto.
La fine è vicina!
Infine ecco le mie considerazioni finali, che sono estremamente positive. Un gioco non perfetto, ma di una qualità invidiabile, dove i piccoli difetti sono da trovare con la lente di ingrandimento. Questo indie è bello, divertente e dannatamente difficile, esattamente quello che probabilmente speravano di ottenere gli sviluppatori, che hanno dimostrato di essere in grado di realizzare un titolo tanto curato e ben realizzato.
La sensazione è quella di essere davvero finiti all’Inferno, dato il caos che ci si parerà davanti, e noi possiamo solo imbracciare la nostra arma e sfracellare ogni cosa ci blocchi la via. Non male come cosa, eh?