Toaplan Arcade Shoot ‘Em Up Collection Vol. 2 è, appunto, una collection di quattro titoli diversi, che però sono inseribili nello stesso genere, intuibile anche dal titolo. Parliamo quindi del ritorno di quattro classici arcade, molto simili alla classica struttura di gioco che gli appassionati conosceranno già. Vediamo quindi se vale la pena giocarli nella nostra recensione.
Nessuna storia, si vola subito
La Toaplan Arcade Shoot ‘Em Up Collection Vol. 2 non propone alcuna storia ma, come da tradizione, getta direttamente il giocatore nel vivo dell’azione, senza passare dal via. Ci troviamo quindi in setting generici, che non sono mai accompagnati da nessuna forma di sinossi. Troviamo ad esempio due titoli ambientati nella seconda guerra mondiale, uno nello spazio e l’ultimo in una futuristica terra. Niente di più e niente di meno. Non parliamo di un difetto però, vista la provenienza arcade della produzione.
Spara, spara…e ancora spara!
Il loop di gameplay dei titoli della Toaplan Arcade Shoot ‘Em Up Collection Vol. 2 è quanto di più classico si possa concepire. Il giocatore vola all’interno di brevi livelli autoconclusivi, dove diverse ondate di nemici sparano contemporaneamente. Evitando i colpi e facendo esplodere i nemici stessi si arriva alla fine del livello, dove si affronta un potente boss. Questo fino alla fine del gioco.
Sulla strada per il boss, chiaramente, si possono raccogliere veri e propri power up, che consentono di potenziare le armi o il veicolo stesso, rendendo più facile (ma neanche troppo) gli scontri. In pratica, siamo davanti ai classici sparatutto a scorrimento verticale, con l’eccezione di Hellfire, che invece è a scorrimento orizzontale.
Per essere precisi, Fire Shark e Flying Shark sono due shoot ’em up a scorrimento verticale ambientati nella seconda guerra mondiale, con un sistema di power up molto simile ai Raiden. Proseguendo per i livelli si affronta quindi un grandissimo numero di nemici, che spesso rilasciano power up in grado di modificare pesantemente il fuoco dell’arma. Si aggiunge poi una bomba, che come sempre infligge danni AoE. Questi due titoli sono i più impegnativi della collection, dato che i power up difficilmente raggiungono la distruzione totale vista in altri congeneri, quindi è richiesta comunque un pizzico di destrezza al giocatore.
Slap Fight è invece un altro sparatutto a scorrimento verticale, caratterizzato da un gameplay più lento rispetto agli altri due titoli della collection e da un sistema di power up meno complesso. Questi sono infatti sostituiti da una vera e propria metamorfosi del veicolo, da attivare con un tasto e caratterizzata da un aumento esponenziale della potenza di fuoco. Peraltro, le mappe del titolo sono poco complesse, limitandosi a essere dei semplici corridoi senza troppi ostacoli ambientali o visivi.
Infine, Hellfire è un vero e proprio clone di R-Type. Parliamo quindi di uno sparatutto a scorrimento orizzontale, ambientato in uno spazio composto da livelli angusti, dove passare con la nostra navicella. Il contatto con le pareti significa morte immediata, mentre la raccolta di potenziamenti consente di potenziare le armi utilizzati. Spicca la possibilità di modificare la direzione di fuoco – avanti, dietro, sopra e sotto, e verso le quattro diagonali – in modo da adattarsi velocemente alle diverse situazioni. Il level design dei livelli merita una menzione d’onore, dato che costringe spesso il giocatore a sfruttare questa meccanica. I potenziamenti, allo stesso modo, sono sempre divertenti da utilizzare.
Come si può vedere, la Toaplan Arcade Shoot ‘Em Up Collection Vol. 2 comprende sparatutto molto simili tra loro, se non per qualche meccanica particolare. In tutti i casi, infatti, siamo di fronte a titoli inseriti del tutto nella classica tradizione arcade, che quindi vede una grande difficoltà generale, affiancata da poche vite, esaurite le quali si ricomincia da zero.
La collection, però, include una comodissima funzione di rewind, perfetta per limare la difficoltà rimandando indietro il tempo in caso di errore. A parte questo, però, non si trovano cambiamenti fondamentali – se non piccoli QoL, come un quick save o la possibilità di fare pratica – e di conseguenza siamo davanti a un semplice porting. A differenza di remake come quello di Centipede o Missile Command, quindi, la Toaplan Arcade Shoot ‘Em Up Collection Vol. 2 è dedicata soprattutto agli appassionati, che magari vogliono scoprire nuovi esponenti del genere. Difficilmente, infatti, un neofita potrà apprezzare l’offerta ludica del titolo, data la presenta di shoot ’em up più “moderni” e meno macchinosi.
Va detto, però, che questi appassionati non resteranno delusi dalla collection, che comunque si rivela essere un ottimo porting da prendere in considerazione, anche per via della fluidità generale dell’esperienza e per la possibilità di giocare facilmente quattro titoli ormai di un’altra epoca.
Tecnicamente…classici
Il comparto tecnico di tutti i titoli della Toaplan Arcade Shoot ‘Em Up Collection Vol. 2 è praticamente invariato dalle release originali. I titoli sfoggiano quindi una pixel art che, per quanto resti colorata e bella da vedere, sente tutto il peso degli anni che si porta sulle spalle. Ma parliamo di porting, appunto. Il comparto artistico generale pecca invece in tutti e quattro i casi di eccessiva genericità, che però era ancora una volta comunque all’epoca.
Infine, il comparto sonoro si mantiene sullo stesso livello, con musiche ed effetti datati, ma anche in questo caso provenienti “dal passato”.