Tokyo Dark – Remembrance, è un’avventura investigativa a sfondo horror e in stile Anime che combina sapientemente una visual novel con meccaniche di gioco d’avventura. Il titolo è stato sviluppato da Cherrymochi e pubblicato da UNTIES, e ha inizialmente visto la luce tramite una campagna Kickstarter andata a buon fine. Con questa nuova riedizione per Nintendo Switch Tokyo Dark offre ai giocatori della console ibrida un nuovo motore grafico e contenuti aggiuntivi fra cui nuove scelte e nuovi finali (per un totale di 10) che espandono la già avvincente storia originale.
In Tokyo Dark ti ritroverai a vestire i panni della tormentata Itō Ayami, una detective perseguitata da strani incubi, schizofreniche visioni e crisi d’isteria da quando il suo partner (di lavoro e sentimentale), Tanaka Kazuki, è sparito letteralmente nel nulla. Continuando a vedere terribili visioni di una giovane ragazza ossessionata da una particolare maschera, che ha “inavvertitamente” ucciso per salvare un ostaggio qualche mese prima, e seguita da continui segni rossi dipinti ovunque lei guardi, la detective Itō cercherà di combattere il misterioso potere oscuro che proviene da questa maschera rituale di cui è venuta in possesso, per potersi liberare dalla paura e riuscire a ritrovare il suo compagno.
Il gameplay di Tokyo Dark – Remembrance per Nintendo Switch rimane fedele alla versione originale per PC, mantenendo infatti le caratteristiche di una visual novel punta e clicca a scorrimento laterale. Anche se inizialmente potresti avere qualche problema con i comandi, Tokyo Dark ha un modo tutto suo di farti interagire con il mondo e le persone attorno a te: mentre esplori diverse località e cerchi indizi vedrai delle caselle bianche su persone e oggetti. Grazie ai tasti dorsali potrai scorrere di casella in casella per vedere quali opzioni o azioni sono disponibili tramite la pressione delle quattro diverse frecce direzionali.
Chiaramente questo limita la scelta ad un massimo di quattro opzioni, ma attenzione! Rivisitare alcune caselle dopo aver innescato alcuni avvenimenti può fornire opzioni totalmente nuove e diverse da quelle che erano disponibili precedentemente. Come le scelte, anche la storia cambia in base a come scegliamo di agire. Quando ti trovi bloccato in situazioni apparentemente senza via d’uscita, può essere una buona strategia quella di tornare indietro e dare una seconda occhiata alle opzioni. Le scelte spaziano dal semplice osservare dettagli utili al caso, alla richiesta di informazioni a qualche NPC fino ad arrivare ad azioni vere e proprie. Anche se influenzate dalle nostre condizioni mentali, sono queste azioni spesso a cambiare attivamente il corso della storia, tanto che nella scelta di quelle più cruciali il gioco ci metterà ulteriore ansia tramite un timer.
La città di Tokyo è rappresentata, si in modo fedele, ma in maniera troppo ridotta e sbrigativa. Uno dei pochi talloni d’Achille di Tokyo Dark – Remembrance è il pesantissimo backtracking che lo affligge, visto che saremo costretti a tornare moltissime volte negli stesse strade.
Let’s S.P.I.N!
La caratteristica maggiormente riuscita e levigata del gameplay di Tokyo Dark è il sistema SPIN. Il sistema SPIN è letteralmente il core vero e proprio intorno a cui si costruisce il gioco, perché tiene traccia delle quattro statistiche del personaggio principale: sanità mentale, professionalità, investigazione e nevrosi. Questi attributi misurano i parametri utili a un detective come Itō e il loro aumento o diminuzione determina in maniera radicale l’andamento della storia e il raggiungimento di uno specifico finale.
Anche se con un po’ di acume riuscirai a recuperare qualche punto solo in positivo, spesso dovrai prendere delle scelte che sacrificheranno una statistica SPIN a favore di un’altra. Ad esempio, puoi provare a raccogliere informazioni in maniera più professionale sfruttando il tuo status di Detective, oppure infrangere la legge o ricorrere a trucchetti per ottenere gli indizi di cui hai bisogno. Ogni scelta determinerà lo sviluppo della persona di Itō, portandola a comportarsi in modo differente e facendole raggiungere un finale diverso in base a come le statistiche sono cambiate nel corso dell’avventura.
Un’altra feature interessante, che il gioco ti mette in chiaro nei primi minuti di gioco, è che non puoi fare il furbone: non puoi tornare indietro dopo aver preso una decisione, grazie al salvataggio automatico del gioco, non hai altra scelta che giocare fino alla fine.
Ecco perché è importante considerare tutte le opzioni disponibili e pensare attentamente a ciò che intendi fare, visto che le scelte che fai potresti ritrovarti a pagarle a caro prezzo più avanti. Per via di questa sua particolarità il sistema SPIN dona un’enorme rigiocabilità a Tokyo Dark, e visto che sarà molto difficile mantenere in positivo le sue statistiche, è molto probabile che farai almeno una seconda partita per far finire meglio la storia.
Sequenze anime di prim’ordine
Il comparto tecnico di Tokyo Dark – Remembrance è una piccola perla. La Tokyo nella quale indaga Itō è illustrata magnificamente e cattura in modo efficace gli elementi di una decadenza urbana quasi marcia. Anche se estremamente limitate, location sono tutte estremamente coerenti e fedeli ai vari distretti di Tokyo e totalmente intrise di un atmosfera dark ben riuscita. Per non parlare dei riferimenti mitologici e del folklore giapponese che si mischiano in una coinvolgente sinergia ai misteri del gioco.
Gli sviluppatori hanno svolto un fantastico lavoro nel catturare gli elementi dell’orrore e del noir moderno per riprodurli con tanta accuratezza nel mondo di Tokyo Dark. Alcune scene in cui si entra in ambienti oscuri e inquietanti sapranno metterti addosso una grande inquietudine: oltre che per la riuscitissima resa grafica queste sezioni sono accompagnate da musica di sottofondo molto spesso creepy e disturbante, in grado di metterti subito sull’attenti e renderti consapevole che sta per accadere qualcosa di terribile.
Tokyo Dark – Remembrance vanta dalla sua anche alcune fantastiche (seppur sporadiche) sequenze animate da Graphnica, lo stesso studio responsabile delle scene in videogiochi come Zelda: Breath of the Wild, Xenoblade Chronicles X a ad aver lavorato ad Anime come Hellsing Ultimate, Rascal Does Not Dream of Bunny Girl Senpai, Persona 5: the Animation e altro ancora.