Spoilerati dalla stessa Ubisoft qualche mesetto fa, sono ora in dirittura d’arrivo su Ghost Recon Breakpoint i compagni di squadra controllati dalla IA.
Annunciati con un teaser trailer, la presentazione ufficiale sarà affidata al pre-show degli Ubisoft Forward il 12 luglio.
Questo non è il primo (nè, tantomeno, sarà l’ultimo) degli aggiornamenti post-lancio a cui Ubisoft ci ha abituati. Nell’arco degli 8 mesi dall’uscita del gioco, oltre alle patch correttive (che non possono mai mancare nei giochi Ubisoft), sono stati introdotti, poco alla volta, numerosi contenuti aggiuntivi:
- Già dopo un paio di mesi dall’uscita del titolo, c’è stata l’aggiunta della modalità Raid, esperienza cooperativa per 4 giocatori
- A cavallo tra gennaio e febbraio del 2020, invece, i giocatori di Ghost Recon Breakpoint hanno potuto affrontare l’evento live dedicato alla saga di Terminator, ottenendo ricompense esclusive.
- Il mese di marzo, infine, ha visto sia l’arrivo della Ghost Experience (presentata in italiano come “modalità coinvolgente”), sia la prima vera espansione della modalità giocatore singolo; Deep State (Stato Profondo), serie di missioni single player che vede Sam Fisher (sempre doppiato dall’unico e solo Luca Ward) come NPC e compagno di squadra, limitatamente ad alcune missioni, all’interno del gioco.
Tutto molto bello insomma, se non fosse che Ghost Recon Breakpoint rientra a pieno titolo nella categoria dei videogiochi con un lancio fallimentare. Ora, ho in prima persona acquistato il gioco e non mi è dispiaciuto affatto (ma per questa storia dovrai aspettare un articolo approfondito sulla mia esperienza in Ghost Recon Breakpoint, resta sintonizzato), tuttavia, mettendo da parte le opinioni personali, sono abbastanza oggettivi i dati di vendita scarsi del gioco, almeno per quello che riguarda le previsioni di Ubisoft.
Un supporto continuo, nonostante tutto
Resta il fatto che, al di là della rendita economica portata da Ghost Recon Breakpoint, La software house non si è mai arrestata nel supportarlo (e di questo, bisogna solo fargliene merito).
Nella mia esperienza personale, confesso che, pur riconoscendo tutti i difetti di cui soffre Ghost Recon Breakpoint, la continua aggiunta di nuovo materiale da parte degli sviluppatori, mi ha sempre spronato nel tornare a giocarci, anche solo per poche ore.
Personalmente ho sempre sperato nell’implementazione dei compagni di squadra in quest’ultimo capitolo della serie; non vedo l’ora di poter rimettere per l‘ennesima volta mano al Joypad e rientrare nei panni di Nomad a capo di una nuova squadra di Ghost.