Se sei cresciuto negli anni ’80 o ’90, o sei semplicemente appassionato del mondo dello skate, Tony Hawk non ha bisogno di presentazioni. Nato a San Diego nel 1968 ha raggiunto il professionismo a soli 14 anni, acquisendo sempre più notorietà grazie ad eventi come gli X Games, che vedevano campioni di sport estremi sfidarsi per il titolo.
Cresce la popolarità, crescono gli haters
Durante gli anni ’90, Hawk raggiunge una notorietà tale da convincere Activision a creare Tony Hawk’s Pro Skater, che darà il via alla più nota serie di videogiochi sullo skateboard di sempre. Una simile fama fa storcere il naso ai puristi della tavola, che considerandola incoerente con il lifestyle da skateboarder, bollano Tony come “venduto” per essersi concesso non solo al mondo dei videogame, ma anche a numerose campagne pubblicitarie: Doritos, McDonald’s, Jeep… Per citarne alcune. Ma Tony va per la sua strada:
“La gente pensa che i miei valori siano cambiati in qualche modo, ma tutto quel che ho fatto è stato cogliere le mie opportunità, fine”, affermò Tony Hawk in un’ intervista, pur sempre riconoscendo l’influenza che ha avuto sulla sua vita la collaborazione con Activision ed il mondo dei videogame. Collaborazione che gli ha dato moltissimo, non solo economicamente come è ovvio, ma anche (parlando da fan) culturalmente, condividendo la passione per lo skate ai ragazzi di tutto il mondo.
Il virtual skateboarding è ancora vivo
Come avrai appreso su questo stesso sito, il prossimo 4 settembre approderà sugli scaffali e online Tony Hawk’s Pro Skater 1+2, remaster dei primi due capitoli editi nel 1999 e 2000 della fortunata serie videoludica. Se vuoi scoprire tutto quello che ha in serbo la rimasterizzazione, clicca qui.