Ci sono titoli che spaccano il pubblico e la critica in due. Chi li definisce capolavori e chi dice che sono sopravvalutati o peggio delle schifezze.
In questa top 10 di oggi voglio racchiudere i titoli che a parer mio hanno spaccato a metà il pubblico e il perché di questi pareri così discordanti. Oltre a questo ti dirò con chi mi schiero, visto che si può essere obbiettivi quanto si vuole, ma il gusto personale ci mette per forza lo zampino…sempre.
The Last of Us 2
Partiamo con un titolo di cui avevamo già parlato in precedenza con ben due articoli dedicati sul perché amarlo e perché odiarlo. The Last of Us 2 è sicuramente uno degli emblemi di questo trend di giochi divisivi: c’è chi lo definisce un capolavoro assoluto e il punto più alto raggiunto da Naughty Dog, invece altri lo considerano semplicemente un buon titolo, ma che non merita la fama che si è creato.
Buona parte di queste critiche arrivano per i temi trattati (e non voglio nemmeno stare qui a rinvangare la questione review bombing su Metacritic), fatto sta che The Last of Us 2 è uno degli emblemi del videogioco divisivo e mai come in questo caso o lo si ama o lo si odia.
Cosa ne penso
Dal canto mio ho apprezzato The Last of Us 2 solo per la parte tecnica, ma ho ritenuto parecchio discutibili delle scelte a livello di storytelling specialmente nella parte finale. Il difetto più grande, a parer mio, tuttavia sta nel gameplay abbastanza ripetitivo, visto che rispetta, per la trentina di ore che il gioco offre, sempre lo stesso pattern ovvero: entra in una stanza, uccidi, saccheggia, prosegui, custscene.
Cyberpunk 2077
Ah il buon vecchio Cyberpunk 2077, presentato come il titolo definitivo, ma affossato dai problemi tecnici. Qui il discorso è differente: Cyberpunk 2077 può piacere, ma sicuramente ci sono dei difetti oggettivi su cui non si può chiudere un occhio.
Nella critica in molti l’hanno stroncato, altri l’hanno eletto uno dei migliori giochi di sempre e tra gli utenti abbiamo la stessa situazione. Il problema qui é dove lo si gioca. Se vai con PlayStation 5, Xbox Serie X/S o meglio ancora un PC almeno con caratteristiche medio/alte ti troverai di fronte a un piccolo gioiellino, se invece sei ancorato a PlayStation 4 (specialmente se il primo modello) o Xbox One, beh lascia semplicemente perdere…è snervante.
Cosa ne penso
Ho giocato Cyberpunk 2077 su PC tramite la piattaforma GeForce Now, ammetto che mi è piaciuto molto sia a livello di gameplay che da un punto di vista della storia, ma sicuramente non è uno di quei titoli che mi sono rimasti nel cuore.
Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty
Qui si parte con i feels, perché parliamo di un titolo che sicuramente è rimasto nel cuore di tutti i giocatori, ma che fu pesantemente stroncato all’epoca. Ricordo in maniera molto precisa come fu accolto il secondo Metal Gear Solid. Il primo capitolo di questa saga ideata da Hideo Kojima fu veramente qualcosa di epico e non descrivibile a parole.
Per la primissima volta il cinema di Hollywood e i videogiochi si fondevano in una maniera veramente convincente e la cosa funzionava a meraviglia. Era lecito aspettarsi, quindi, un secondo capitolo ancora migliore del primo. Tuttavia Kojima è un estroso, ma soprattutto ha coraggio da vendere, quindi ha trollato tutti facendo impersonare Solid Snake (la colonna portante del titolo con il suo carisma) solo per un’oretta scarsa, per poi mettere un personaggio diverso, ovvero Raiden. Alcuni amarono questa scelta, ma per altri fu considerato un capitolo nettamente peggiore rispetto al primo.
Cosa ne penso
Io sono un malato di Metal Gear e un fan di Solid Snake, lo ammetto. A suo tempo comprai Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty senza pensarci due volte e fregandomene delle poco lusinghiere recensioni della stampa specializzata di allora, tuttavia c’è da ammettere che alcune cose erano effettivamente vere.
Sicuramente Raiden è un personaggio molto meno carismatico rispetto a Solid Snake, la location dove vivremo buona parte dell’avventura è molto poco variegata e infine tante cut scene si potevano gestire meglio.
Mi riferisco agli interminabili dialoghi via codec che non ci facevano vedere nulla di quello che accadeva intorno, ma che non dovevamo skippare per nessuna ragione al mondo, altrimenti non avremmo capitolo nulla della storia. Anche quest’ultima è nettamente più ingarbugliata rispetto al primo capitolo e mi ci sono voluti parecchi anni per capirla appieno.
Death Stranding
Restiamo sempre con il buon Hideo Kojima e la sua voglia di rischiare per fare cose strane. Anche qui siamo di fronte a un titolo particolarmente divisivo e controverso. Death Stranding per molti è il Bartolini Simulator, ovvero prendi un pacco e portalo, senza romperlo, da un punto A ad un punto B, mentre nel frattempo si sviluppa la trama. La fazione che invece lo considera un capolavoro ritiene questo dover girare per la mappa, studiando il percorso ed evitando le insidie, qualcosa di estremamente rilassante e un’esperienza quasi mistica.
Cosa ne penso
Death Stranding a me è piaciuto, tra l’altro l’ho giocato e finito durante la grande prima quarantena dove il tempo proprio non mancava. Ho apprezzato la trama (ma la considero inferiore all’epopea di Metal Gear), la parte tecnica e il tanto citazionismo che Kojima sempre inserisce nelle sue opere, tuttavia posso capire chi lo definisce un titolo lento e noioso.
Final Fantasy XV
Per alcuni l’ultimo Final Fantasy degno di essere ricordato è il X. Se ci dovessimo fermare alla prima versione di Final Fantasy XV è un’affermazione che può “anche” essere corretta. Tuttavia c’è da ammettere che con la Royal Edition, Square Enix è riuscita ad aggiustare il tiro.
Se da una parte alcuni apprezzano il cambio di combat system, passato dai classici turni a qualcosa di nettamente più action, altri questa svolta non l’hanno proprio digerita, considerandolo fin troppo semplicistico. Poi chi condanna Final Fantasy XV tira in ballo anche i grossi buchi di trama i quali, in qualche maniera, sono stati colmati con i DLC o con la Royal Edition di cui parlavo prima.
Cosa ne penso
Ho giocato Final Fantasy XV molto recentemente. Non l’ho fatto prima proprio perché frenato da tutti questi consigli negativi. Poi, un bel giorno, attratto da un’offerta Amazon che lo metteva a due spicci, ho deciso di buttarmi e prenderlo.
Non sarà il Final Fantasy più raffinato, i buchi nella trama ci sono tutti (anche nell’edizione Royal) ed è sicuramente il Final Fantasy più facile di tutti, tuttavia a conti fatti mi è piaciuto sia per quanto riguarda la realizzazione tecnica, sia per il combat system diverso dal solito. Se avesse avuto un nome diverso probabilmente la gente ne avrebbe parlato in maniera ben più lusinghiera.
Fortnite
Fortnite esplode qualche anno fa quando un po’ tutti provano a fare un titolo Battle Royale. Lo scopo è quello di affrontare altri 100 giocatori su un’isola ed essere l’ultimo rimasto. Per differenziarsi un po’ dalla concorrenza Fortnite decide di aggiungere la possibilità di costruirsi le fortificazioni, aggiunge delle mascotte sempre nuove, ma soprattutto da un look molto più cartonesco al tutto facendosi piacere moltissimo dai giocatori più giovani.
Qui l’odio è più una questione generazionale. Chi ha più di 30 anni difficilmente ama Fortnite e considera i soldi spesi per skin e altro denaro buttato dalla finestra, c’è da ammettere, tuttavia, che Fortnite è un fenomeno di massa.
Cosa ne penso
Oh, Fortnite proprio non lo digerisco. Non mi piace per nulla. Ti posso assicurare che ho provato a giocarci in più occasioni, ma non c’è nulla da fare non mi diverte nemmeno in compagnia di altre persone. Che ci vuoi fare…sarò un boomer!
Red dead Redemption 2
Qui andiamo letteralmente in un campo minato, perché conosco più di un gruppo (specialmente su Facebook) in cui se provi anche solo a toccare la sacralità di Red Dead Redemption 2 vieni automaticamente bannato. I suoi fan lo considerano praticamente il gioco perfetto e senza sbavature. Una storia eccellente, una grafica sbalorditiva e un gameplay sopraffino, anzi per alcuni non è nemmeno un videogioco, ma un’opera d’arte. I detrattori, dal canto loro, considerano le avventure di Arthur Morgan qualcosa di tremendamente noioso e salvano giusto la grafica del titolo che viene, erroneamente, considerato il Grand Theft Auto ambientato nel Far West.
Cosa ne penso
Se devo essere sincero, non ho digerito benissimo Red Dead Redemption 2, anzi ti dirò di più: di tutta questa lista (Fortinite a parte) è il gioco che mi è piaciuto di meno. Meraviglioso tecnicamente, ma è davvero di una lentezza disarmante e il dover fare ore a cavallo per andare da un punto A alla città B è davvero qualcosa che non riesce a divertirmi.
Heavy Rain
Ci sono due tipi di persone ovvero chi ama le opere di David Cage e chi le odia non considerandole videogiochi, ma solo dei film interattivi. Questo discorso lo potremmo fare per tutte i videogiochi di Quantic Dream, visto che il gameplay (se così lo vogliamo chiamare) è molto simile in tutte le loro opere. Metto Heavy Rain semplicemente perché fu il primo ad avere un buon successo, visto che prima di lui c’era Fahreneit, ma fu accolto in maniera davvero troppo tiepida e conosciuto da pochi adepti del producer francese.
Cosa ne penso
Io ho adorato Heavy Rain, tuttavia la sua struttura da film me l’ha fatto finire solo una volta, nonostante i ben 17 finali che può vantare. Ma nella prima partita è sicuramente una storia davvero eccezionale, con dei colpi di scena che ci lasceranno a bocca aperta soprattutto nella parte finale. Anche tecnicamente è ineccepibile specialmente se si considera che è un gioco per PlayStation 3.
Deadly Premonition
Non si può fare una top ten sui giochi divisivi senza citare Deadly Premonition. Infatti la stampa specializzata passa da un sonoro 10/10 ad un mortificante 2,5 /5. Questo su e giù di voti è riuscito a dare il Guiness World Record a Deadly Premonition per il gioco più controverso di sempre (non sto scherzando, esiste veramente un Record per questa voce). Deadly Premonition è un survival horror con elementi da open world, apprezzato dai suoi sostenitori e disprezzato dai suoi detrattori proprio per la sua poca linearità.
Cosa ne penso
E qui non mi esprimo, non l’ho mai giocato!
Super Mario Sunshine
Chiudiamo questa Top 10 con il capitolo di Super Mario in 3D più controverso di tutti ovvero Super Mario Sunshine per Gamecube. Sono anni in cui si iniziano a fare le prime prove con grafiche iper realistiche e nella corsa in cui vince chi ce l’ha più vero, arriva Shigeru Miyamoto che dice: “Per fare un buon videogioco non serve una grafica super pompata”.
Chi ne capisce lo applaude, gli altri lanciano oggetti dagli spalti. Esce Super Mario Sunshine e la critica lo devasta considerandolo un Super Mario sottotono e poco ispirato. Un’eresia per il Nintendaro d’annata. Anche gli utenti si spaccano tra chi lo considera un degno erede di Super Mario 64 e chi vuole tornare a giocare a FIFA 2002 (anzi no, al tempo andava di più PES).
Cosa ne penso
Dal mio punto di vista Super Mario Sunshine ha pagato il prezzo di uscire in un momento dove la grafica aveva più impatto della giocabilità. Si dovevano far vedere i muscoli piuttosto che divertire, ma a conti fatti stiamo parlando di un ottimo titolo, difficile il giusto che anzi andava a sistemare l’orribile telecamera di Super Mario 64.