Bill Gates tempo fa disse che se il settore automobilistico si fosse sviluppato come quello informatico, oggi avremmo veicoli che costano 25 dollari e che percorrono 500 km con un litro.
Proprio grazie a questa crescita dell’informatica, sia a livello hardware che software, è possibile realizzare progetti che solo qualche anno fa era pazzia soltanto pensarli.
La nostra passione videoludica è testimone dei fatti: all’inizio avevamo solo giochi a scorrimento mappe in 8 bit, poi con l’inserimento del 3D si è cercato di realizzare scenari quanto più possibilmente credibili con delle hub che ci permettevano di scegliere a quale livello accedere, fino ad arrivare, con l’avvento di PlayStation 2, a degli open world perfettamente coerenti che lasciavano libertà di esplorazione al giocatore.
Pochi sanno infatti che, sebbene dei tentativi già fossero stati fatti tempo prima, il primo vero e proprio mondo aperto in tridimensionale è stato quello di Jak and Daxter: The Precursor Legacy sviluppato dalla Naughty Dog, proprio appena rimasero orfani a causa di Universal della loro mascotte Crash Bandicoot.
Grazie alla tecnologia di streaming dati, di cui Andy Gavin (programmatore e fondatore di Naughty Dog) detiene il brevetto ufficiale, è stato possibile realizzare il primo gioco senza soluzione di continuità.
In quel momento, c’è stato un primo timido accenno a quello che sarebbe stata in futuro una vera e propria gara alla grandezza, bellezza e qualità del mondo di gioco che ospita le nostre avventure virtuali.
Noi di iCrewPlay abbiamo selezionato i migliori 10 open world di questa generazione videoludica, classificandoli non in base al valore totale dei videogiochi presi in questione, ma ragionando sulla qualità del mondo di gioco e all’interazione che il giocatore può avere con questo.
Non perdiamoci in ulteriori chiacchiere e andiamo a scoprire questa top 10 migliori open world dei videogiochi di questa generazione.
10 – Tom Clancy’s The Division 2
A 7 mesi dalle vicende vissute nel primo capitolo a New York, con il sequel Ubisoft ci catapulta in una Washington D.C. desolata e in piena guerra civile. La tensione è palpabile e il pericolo che un nemico stia per sbucare dal retro di un palazzo pronto per farci fuori non è mai stato cosi reale.
9 – Days Gone
Il mondo di Days Gone trasmette esattamente quello che Bend Studio vuole: uno scenario post-apocalittico devastato, dove il propagarsi a macchia d’olio degli infetti ha pian piano lasciato solo chiunque fosse sopravvissuto, facendo affievolire qualsiasi speranza di resistenza. La fitta vegetazione sembra realizzata strategicamente per dare al giocatore un senso di smarrimento, tipico dei survival, ma raramente visto in un open world.
8 – Marvel’s Spider-Man
Il titolo di Insomniac Games è praticamente il paese dei balocchi per tutti gli appassionati Marvel: oltre ad avere una Manhattan molto credibile, la mappa è piena di luoghi d’interesse dedicati all’universo fumettistico, come ad esempio l’Avengers Tower e lo studio legale “Nelson and Murdock attorneys at law” situato a Hell’s Kitchen direttamente da Daredevil.
Inoltre, parliamoci chiaramente, quanto è piacevole oscillare fra i grattacieli con dinamicità assoluta e frame rate sempre stabile?
7 – Assassin’s Creed Odyssey
Inserire un Assassin’s Creed in questa classifica è quasi imperativo. Nonostante alcune uscite infelici di questo franchise, uno dei punti cardini di tutti i titoli della serie riguarda proprio le ambientazioni di gioco, ancor di più con questa Antica Grecia maestosa ed enorme, piena di luoghi storicamente canonici che risulta affascinante in qualsiasi aspetto, dall’ acqua del Mar Egeo ai posti incontaminati del luogo, passando per Sparta e Atene.
6 – God Of War
I regni norreni come non sono mai stati realizzati cosi in un videogioco: nonostante sia un open world più restrittivo rispetto ai titoli finora trattati, il mondo di gioco della nuova avventura di Kratos si contraddistingue per la spettacolarità dell’architettura e soprattutto per una vegetazione di genere fantasy, ma realizzata con una tale cura che sembrerebbe quasi possa coesistere nel mondo reale.
Resterai affascinato dalla foresta che porta alla casa di Freya e da regni come Alfheim.
https://www.youtube.com/watch?v=P1ejSa_gonc
5 – Horizon Zero Dawn
Accantonata la saga Killzone, Guerrilla ha deciso di dedicarsi ad un open world. Il risultato è semplicemente magnifico, grazie ai paesaggi caratterizzati dal contrasto tra la natura selvaggia e tecnologia fantascientifica, il tutto è impreziosito dal fascino dei manufatti che la civiltà precedente ha lasciato come segno del suo passaggio prima dell’estinzione. Sicuramente gli sviluppatori hanno fatto centro, oltre che sul piano paesaggistico, anche sul background del mondo di gioco, donando ancora più bellezza a ciò che i nostri occhi osservano.
4 – Super Mario Odyssey
L’idraulico più famoso del mondo è tornato, in grande stile tra l’altro. È dai tempi di Super Mario 64 che i fan della saga sognavano un open world dell’immaginario del gioco. Grazie a Nintendo, il 2017 Super Mario Odyssey ha esaudito le richieste dei fan portando dei mondi aperti fedelmente riprodotti con le caratteristiche del franchise, introducendo anche New Donk City, una metropoli ispirata alle fattezze di New York. Grazie a Cappy che riesce a farci controllare tutti i nemici presenti nel gioco, l’interazione con quello che ci circonda è praticamente il pane quotidiano in Super Mario Odyssey.
3 – The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild
Altro titolo Nintendo, anche questo pieno di qualità. Il regno di Hyrule non solo è un fantastico mondo aperto con i biomi tutti diversi tra loro a caratterizzare le varie zone di mappa, ma fa soffrire di ansia da prestazione chiunque voglia creare un ambiente particolarmente interattivo: Breath Of The Wild è un capolavoro della fisica applicata ai videogiochi e qualsiasi elemento o condizione meteorologica arricchisce il gameplay. Stiamo parlando sicuramente della killer app definitiva di Nintendo Switch.
2 – Red Dead Redemption 2
Il sequel del franchise di Rockstar Games nutriva enormi aspettative sia negli sviluppatori che nei fan del primo capitolo: il prodotto finale è sicuramente strepitoso. Red Dead Redemption 2 punta ossessivamente verso il realismo e questo si percuote anche sul mondo in cui è strutturato. Le ambientazioni rappresentano fedelmente l’epoca del selvaggio west, proprio quando questa stava giungendo al termine. Inoltre, è possibile interagire con quasi tutto nel gioco, come ad esempio la sella del cavallo oppure la fauna locale, confermando il realismo amplificato che detta il ritmo delle situazioni di gioco.
1 – The Witcher 3: Wild Hunt
L’ultima avventura di Geralt è un capolavoro sotto tutti i punti di vista. Provvisto di una mappa enorme, The Witcher 3 riesce a deliziare i palati dei videogiocatori più empatici attraverso paesaggi naturali di rara fattura: momenti come una passeggiata tra i boschi a galoppo di Rutilia durante il crepuscolo andrebbero immortalati ed esposti nelle gallerie d’arte più prestigiose. Una delle cose più importanti è sicuramente l’accessibilità in un gran numero di abitazioni presenti nel gioco e la bellezza architettonica dei borghi medievali.
L’ambientazione stessa ci fornisce piante necessarie per creare pozioni o indizi per trovare un mostro da uccidere: questo è possibile grazie ai sensi da witcher, che aumentano la percezione dell’ambiente e l’interazione con questo. C’è solo da inchinarsi dinanzi al lavoro svolto da CD Projekt RED.
Nonostante questa classifica sembri ben delineata, alcuni giochi potrebbero essere violentemente spodestati, considerando l’arrivo di nuovi videogiochi open world che sembrino promettere bene come The Outer Worlds, Cyberpunk 2077 e Death Stranding.
Solo il tempo saprà dirci cosa ci attende prima della next gen, ma osservando le vette raggiunte in questi anni possiamo attenderci un futuro tra i più rosei mai sperati.