Bentornato nella seconda parte della top 20 colonne sonore dei videogiochi! Nello scorso articolo abbiamo parlato della prima metà della classifica (dalla 20 alla 11), mentre oggi ci concentreremo sulla parte più alta e corposa di questa lista.
Top 20 colonne sonore dei videogiochi: la seconda parte
Se per la prima metà il lavoro di scelta è stato difficile, per questa seconda parte ho avuto molti meno dubbi. I primi posti della classifica erano già decisi nella mia mente, impressi nel mio cuore come quelle melodie insostituibili in grado di farmi emozionare in modi unici.
Ecco quali sono, a mio parere (ci tengo a sottolinearlo ancora una volta), le più belle soundtrack del mondo videoludico.
10. Weight of the World – NieR: Automata
https://www.youtube.com/watch?v=BJ2kS9yyIwk
Bisognerebbe scrivere un articolo a parte sul capolavoro di Yoko Taro. NieR: Automata è un titolo straordinario, capace di creare un world-building accattivante, popolato da personaggi misteriosi, spesso taciturni ma profondamente espressivi nel loro silenzio.
Tutta la soundtrack di NieR: Automata meriterebbe un posto nella top 20 colonne sonore dei videogiochi; le musiche di Keiichi Okabe, infatti, sono state in grado di assumere uno stile unico, perfettamente riconoscibile, che le distingue da tutte le altre: voci femminili soavi, parole inventate, pianoforti delicati e percussioni perfettamente ritmate.
Tra queste spicca la canzone del finale di gioco, Weight of the World. Il testo della melodia racchiude tutto il senso dell’esistenza di 2B e A2, i due androidi protagonisti: “lo urleremo a squarciagola, anche se le nostre parole sembrano non contare nulla. Mi sembra di portare sulle spalle il peso di tutto il mondo”.
2B, in particolare, si lascia “intaccare” dalle emozioni grazie a 9S, il suo compagno di viaggio, e scopre cosa voglia dire essere innamorati della vita, del mondo, della bellezza. L’androide dal cuore di ghiaccio si fa carico di tutta la rovina e la sofferenza che la circondano, sperando di potere cambiare il corso degli eventi con il proprio coraggio.
“Spero, in qualunque modo, di potere salvare tutti noi. Ma la verità è che sono solo una semplice ragazza”: le parole della cantante sono le parole di 2B, una giovane ragazzina che si sente schiacciata da tutte le responsabilità e dal destino ingiusto a cui sono andati incontro umani e macchine. Tuttavia, nonostante questo, 2B va avanti.
“E, comunque, noi lo urleremo a squarciagola”. Nel finale E (il vero finale di gioco), alla voce femminile si aggiunge un coro potentissimo di altre persone, pronte a combattere e sacrificarsi per spezzare l’infame corso degli eventi. “Forse, continuando a crederci, i miei sogni diventeranno realtà”: un finale degno di essere definito capolavoro artistico, coronato da una soundtrack struggente ed emozionante.
9. Main Theme – Halo 3
Domanda retorica: può una top 20 colonne sonore dei videogiochi non contenere la main theme di Halo? Ci troviamo di fronte al coro più famoso della storia dei videogiochi, oltre che sicuramente a una delle melodie videoludiche più iconiche mai realizzate.
A parte essere una fonte inesauribile di cover e meme (chi di noi non ha mai pensato di entrare in una chiesa cantandola?), la main theme di Halo ha segnato l’immaginario collettivo di tutti noi gamer, anche di chi non è mai riuscito a provare la saga Microsoft.
A mio parere, la versione di Halo 3 è il rifacimento perfetto della soundtrack del primo capitolo: il coro è stato perfettamente riorchestrato, arricchito da quell’inconfondibile serie decisa di tasti al pianoforte prima dell’esplosione delle percussioni.
Una soundtrack memorabile, che ha accompagnato generazioni di giocatori facendole sognare nello spazio sperduto. O’ Donnell e Salvatori, infatti, sono riusciti a condensare in questa traccia il senso di mistero e attrazione affascinata per l’universo infinito, per quelle innumerevoli stelle che si affacciano sull’orlo dell’Anello Sacro.
Rispolvera il primo Halo, quello del 2001: atterra con la navicella sull’Anello dei Covenant e contempla gli spazi sterminati tutti intorno. Ti renderai conto di quanto ancora adesso questa saga abbia creato delle atmosfere inarrivabili, capaci di trasportarci in altri spazi, di farci cambiare vita, di darci una diversa possibilità di esistenza. Questo, del resto, è il potere dei videogiochi.
8. Nate’s Theme – Uncharted 3: L’Inganno di Drake
Il brivido epico dell’avventura: è questa la sensazione che trasmette la main theme di Uncharted, il capolavoro Naughty Dog che ha fatto guadagnare a Nathan Drake un posto tra i personaggi più amati del mondo videoludico.
Oltre all’altissimo valore oggettivo che questi titoli racchiudono, c’è n’è uno anche profondamente personale: Uncharted è stata la saga che ha letteralmente accompagnato tutta la mia adolescenza, dall’uscita di PlayStation 3 agli ultimi anni di PlayStation 4.
Vedere Drake passare dal giovane sbarbatello immaturo all’uomo vissuto e sposato riesce in qualche modo a farmi capire che anche io sono cresciuto: Uncharted è stato insomma quel compagno di avventure ed emozioni, quell’amico fedele capace di creare un rifugio sicuro in cui ti senti compreso, la cui presenza basta per farti crescere e maturare senza che tu te ne renda conto.
La main theme di gioco è stato il simbolo di questa crescita: essa racchiude l’epicità di un cacciatore di tesori pronto ad affrontare tutti i pericoli dell’avventura, un Lara Croft al maschile (come tutti lo definiscono, anche se Nate è molto di più di questo) che si fa portavoce di intere generazioni di giocatori appassionati alle sue storie.
Credo che la versione della Nate Theme di Uncharted 3 sia la più iconica: arricchita con percussioni chiare e squillanti e con archi che esprimono tutti i brividi che saremo pronti a vivere accompagnando Nate nelle sue memorabili avventure. Brividi di paura, di gioia, di emozione: ancora una volta, il videogioco è un’esperienza indimenticabile.
7. Main Theme – Triangle Strategy
https://www.youtube.com/watch?v=F7uYrSH-hr4
Un titolo recentissimo (marzo 2022) che entra nella top 20 colonne sonore dei videogiochi: a prima vista può sembrare qualcosa di azzardato, ma se poi pensiamo che il creatore è Square Enix allora, forse, non è del tutto così fuori luogo (e comunque non preoccuparti: non è l’ultimo titolo Square Enix che vedrai in questa lista).
Da fan sfegatato di Octopath Traveler ho aspettato con trepidazione l’uscita di Triangle Strategy: il successore spirituale in HD-2D, infatti, non ha minimamente deluso le mie aspettative, a partire dalla main theme di gioco.
Prova a immaginare l’impatto che si genera nell’aprire un titolo e sentire una traccia musicale del genere: capisci fin da subito che deve essere un gioco che trasuda epicità, momenti drammatici e complessi, personaggi estremamente profondi. Tutto questo è Triangle Strategy, un’esperienza che mette letteralmente alla prova tutte le nostre convinzioni.
La main theme dell’ultimo titolo Square Enix ci vuole fin da subito fare capire che ogni scelta che compiremo avrà delle inevitabili conseguenze, spesso drammatiche. Condensati nelle note dell’orchestra ci sono Serenoa, Frederica, Benedict e tutti gli altri personaggi: ci sono le loro decisioni, il loro temperamento, il loro inevitabile destino.
Questa melodia racchiude gli intrighi politici, la storia di Nortelia, tutto il sangue versato e tutte le parole spese per cercare di cambiare il mondo. È come se Square Enix ci stesse avvertendo: non sarà un’avventura facile, ma per coloro che avranno il coraggio di seguire le proprie convinzioni la ricompensa emotiva sarà immensa.
6. Ganondorf Battle – The Legend of Zelda: Twilight Princess
Quando penso a questa traccia mi immagino sempre una scena. Aonuma, il director di Zelda, entra nella sala di registrazione, si siede di fronte ai compositori e dice: “ok signori, Link deve affrontare l’Imperatore del Male, l’Essere Assoluto Oscuro e Invincibile ma cazzuto come pochi. Voglio una soundtrack azzeccata.”
Ecco il risultato: la traccia che viene riprodotta durante la battaglia finale con Ganondorf, in uno degli scontri più belli della storia dei videogiochi. Pur essendo presente per pochissimo tempo in Twilight Princess (dove viene dato più spazio a Zant), Ganondorf riesce in 10 minuti a rubare la scena a tutti gli altri personaggi.
Il suo character design, la sua voce, le sue motivazioni: tutto trasuda malvagità ed epicità allo stesso tempo. Egli è il Signore Oscuro, l’incarnazione di quell’Odio primordiale che dai tempi di Demise (Skyward Sword) continua a tormentare i discendenti di Zelda e Link.
La battaglia finale di Twilight Princess (e la soundtrack che la accompagna) è la condensazione di tutto il tono epico che caratterizza questo titolo: l’avventura di Link, infatti, è quella dell’Eroe valoroso rappresentante della Luce, pronto a esorcizzare il Male aiutato dalla Principessa prescelta dalle Dee.
Questa colonna sonora è talmente pervasiva da influenzare anche il gameplay: noi giocatori siamo rapiti dallo scorrere delle note, ci esaltiamo insieme al tono epico, siamo pervasi da una scarica di adrenalina che ci porta a dare il massimo nello scontro finale contro il Signore Oscuro.
Ganondorf è rappresentato, insomma, da una theme perfetta: tamburi violenti, fiati intimidatori, coro aggressivo. Tutto trasuda malvagità e desiderio di dominare il mondo, tutto è indirizzato ad affogare la terra in un’ondata di oscurità e sofferenza. Un personaggio così cazzuto (diciamolo) non poteva essere caratterizzato da una soundtrack migliore.
5. Gusty Garden Galaxy – Super Mario Galaxy
https://www.youtube.com/watch?v=AV9ADodnsoM
Super Mario Galaxy: ecco un gioco che dovrebbe entrare in qualunque top 20 colonne sonore dei videogiochi. Quasi tutte le tracce di questo titolo sono assolutamente uniche, costruite con una cura e un amore per il mondo videoludico che solo Nintendo riesce a trasmettere.
Credo che la melodia più iconica di gioco (nonché la più bella) sia quella dedicata alla Galassia Giardino Ventoso. Ogni volta che ascolto questa colonna sonora penso solo a una cosa: tutti noi giocatori, rappresentati da Mario, che ci lanciamo pieni di entusiasmo in mezzo alle stelle più remote, rapiti dal grido dell’avventura.
Questa theme di Super Mario Galaxy riesce a trasudare nostalgia anche per chi non ha giocato al titolo nel momento della sua uscita (2007): è come se la musica volesse trasportarci indietro nel tempo, in un’altra dimensione fatta di avventura, epicità, divertimento, senza alcuna preoccupazione della vita quotidiana.
In mezzo a queste note ci siamo noi giocatori che voliamo in groppa agli Sfavillotti di Rosalinda, c’è il desiderio di esplorare lo spazio sconosciuto armati di coraggio, c’è la promessa profonda di un’emozione che solo un viaggio videoludico può trasmetterti.
La Gusty Garden Galaxy theme vuole insomma ricordarci ancora una volta che non dobbiamo mai perdere di vista il nostro fanciullino interiore; ci ricorda quanto è bello continuare a fantasticare, tornare alle nostre origini, alle emozioni radicate che ci definiscono; ci fa capire quanto è bello, anche adesso, spiccare un salto gridando di gioia.
4. Ezio’s Family – Assassin’s Creed II
Cominciano a scendere le lacrime. Comincia quella sequenza di brani che hanno segnato tutta la mia vita di videogiocatore, tutte quelle note che sono capaci di farmi venire la pelle d’oca in ogni parte del corpo. Difficile dire tutto questo e non pensare a una saga che, nel bene e nel male, ha segnato profondamente tutti noi: Assassin’s Creed.
La storia di Desmond, fin dal suo primo capitolo (2007), ha fatto innamorare milioni di gamer, e continua ancora oggi (per quanto in maniera diversa e discutibile) ad accompagnarci. Ma c’è un nome che, nella storia degli Assassini, è rimasto impresso nella memoria di tutti; un uomo le cui gesta sono diventate leggenda: Ezio Auditore.
Sarebbe impossibile negare che la storia di Ezio è ancora oggi la più amata di tutta la saga, così come è un dato di fatto che l’Assassino di Firenze sia il personaggio più carismatico mai apparso nei capitoli Ubisoft. Tutto questo lo dimostra la soundtrack Ezio’s Family (melodia che, non a caso, è poi diventata la main theme dell’intera saga).
Nelle meravigliose note di Jesper Kyd è racchiusa tutta l’essenza del Credo degli Assassini: il coro angelico in sottofondo ci sta gridando che “nulla è reale, tutto è lecito”; i violini drammatici diventano il simbolo dei sacrifici compiuti dagli eroi nel corso della storia, di tutto il misterioso alone epico che ha sempre circondato i grandi uomini.
Ezio’s Family, come suggerisce il nome, è la condensazione della vita drammatica di Ezio Auditore da Firenze: la perdita del padre e dei fratelli, il peso di un destino imposto, la consapevolezza di essere solo una pedina nelle mani di un piano più grande, che coinvolge divinità e uomini di un’epoca futura.
Nonostante questo, Ezio continua a combattere per adempiere al proprio destino nella maniera più gloriosa possibile: al di là della sofferenza egli cerca infatti un posto nella storia, ricerca quel legame con Altair, con Desmond e con tutte le altri grandi personalità a lui connesse nell’intricato arazzo degli eventi.
Per quanto oggi Ubisoft abbia intrapreso un’altra strada e la saga abbia perso praticamente tutto del proprio fascino, i primi capitoli di Assassin’s Creed rimarranno nell’Olimpo dei videogiochi: un marchio indelebile di narrativa coinvolgente, personaggi carismatici, world-building immersivo; insomma, un’esperienza intessuta di brividi e commozione.
3. Father and Son – Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots
Sarà difficile essere concisi: proprio come Kojima, sarò molto prolisso. Del resto, penso sia impossibile spendere poche parole quando ci si trova di fronte a una saga videoludica così geniale come Metal Gear. Fiumi di inchiostro sono stati scritti sulla sua lore, sui suoi personaggi, sulla sua filosofia.
Decine di studiosi, filosofi, intellettuali hanno scritto approfondimenti e interpretazioni, hanno sviscerato ogni singola parola e avvenimento, cercandoci di fare capire quanto sia profondo il messaggio anti-bellico di Kojima, la sua metanarrativa, la capacità di rendere il videogioco un vero e proprio mezzo di espressione artistica.
Non mi soffermerò su tutto questo. Ma credo sia importante sottolineare quanto sia importante questa soundtrack [SPOILER]: Father and Son viene riprodotta nel momento finale della saga, quello più cruciale. L’incontro finale tra Big Boss e Solid Snake, i due protagonisti assoluti di tutti i capitoli; uno padre, l’altro figlio.
Già il titolo ci suggerisce il significato di questa melodia: non c’è più posto per la guerra. Niente armi, niente mosse da combattimento, nessuna strategia militare. La speranza di Big Boss è solo una: essere, finalmente, un padre. Per conto suo, Solid Snake si rende conto di qualcos’altro: cosa voglia dire sentirsi un figlio.
Lascia stare le armi, figlio mio. Non sono qui per combattere. È finita. È arrivato il momento di lasciare perdere le armi, e vivere.
Il finale di Metal Gear Solid porta in scena, con una semplicità di una potenza inaudita, un sentimento comunissimo: l’amore tra padre e figlio. “Non ho mai pensato a te come un figlio”, dice Big Boss, “ma ti ho sempre rispettato come soldato. E come uomo”. La speranza finale di John, prima di morire, è trasmettere un messaggio di pace.
Big Boss si rende conto di quanto la sua vita sia stata dominata dall’odio, dal rancore, dalla sofferenza. Capisce di non avere mai sperimentato un vero momento di pace. Capisce di essere morto il giorno in cui ha ucciso The Boss, la propria madre, la donna a cui ha dovuto tutto. “Il mondo starebbe meglio senza serpenti“, sussurra John sulla tomba della più grande eroina del XX secolo.
Di fronte a ciò, l’ultimo lascito che Big Boss vuole lasciare al mondo prima di andarsene è evitare che il proprio figlio ripeta i suoi stessi errori. Basta guerra. Basta sangue, armi e complotti. “Vivi, Snake. Vivi per te stesso”. Questo è il più grande desiderio che un padre possa augurare al proprio figlio. “Trova una nuova ragione di vita”.
Big Boss porge il suo ultimo saluto a Zero, l’amico-rivale, e a The Boss, la donna più importante della sua vita. Il suo addio è un atto finale di pentimento, una speranza di rimediare ai propri peccati abbracciando con affetto il proprio figlio e guardandolo con gli occhi lucidi, mentre la vita gli concede di fare un ultimo tiro al suo sigaro preferito.
“This is good, isn’t it?”. Non è solo il sigaro ad essere “buono”. È la possibilità di guardare in faccia il proprio figlio col cuore leggero, con la consapevolezza di avere ricevuto un briciolo di affetto dall’unica persona che poteva insegnargli che cosa significasse amare.
2. Main Theme – Octopath Traveler
Come promesso, ecco un’altra traccia firmata Square Enix, precisamente da Yasunori Nishiki, uno dei compositori più brillanti degli ultimi anni. Anche in questo caso siamo di fronte a un titolo relativamente recente, che addirittura merita di stare nel podio della top 20 colonne sonore dei videogiochi.
La motivazione è molto semplice: Octopath Traveler è un titolo in cui OGNI SINGOLA traccia è assolutamente memorabile. Non mi è mai capitato, nella mia sfaccettata carriera di gamer, di trovare un gioco in cui tutte (e dico TUTTE) le melodie fossero uniche, perfette, capaci di rimanerti impresse nella memoria.
Ogni singola nota di Nishiki è in grado di pararti davanti agli occhi i paesaggi di Orsterra (il mondo di gioco): dalle rigogliose praterie alle montagne ventose, dagli aridi deserti ai ghiacciai innevati. Il world-building respira insieme alla musica, tanto che sembra che ogni singola location di gioco esista proprio in funzione di quella soundtrack.
Stesso discorso vale per i personaggi: ognuno degli 8 protagonisti ha la sua main theme, e ognuna di queste si costruisce intorno a uno strumento musicale diverso (il pianoforte per H’aanit, i flauti per Therion, gli archi per Cyrus etc.). Nishiki è riuscito a catturare l’essenza di ogni personaggio e ad esprimerla in maniera sublime attraverso le sue epiche composizioni.
In mezzo a questo infinito catalogo, ho scelto di inserire la main theme (quella della schermata iniziale): credo racchiuda perfettamente quel senso di trasognata avventura che solo Octopath Traveler è riuscito a trasmettermi. Questa melodia grida epicità, ci racconta le avventure di tutti i protagonisti, ci promette di trasportarci in un mondo di narrativa fantasy, di scontri memorabili, di dialoghi coinvolgenti.
Octopath Traveler è stato il titolo che mi ha fatto appassionare agli RPG strategici. La trama, l’eccellente doppiaggio, la cura nel world-building, la particolarissima grafica in HD-2D: tutto questo ha certamente contribuito a rendere il gameplay godibilissimo, ma sono state le musiche il vero fattore decisivo.
C’è un motivo se, ancora adesso, Yasunori Nishiki è nella mia top degli artisti più ascoltati su Spotify: riprodurre la main theme di Octopath mentre passeggi per strada ti fa aumentare il passo senza che tu te ne accorga, ti dipinge davanti agli occhi quel mondo alternativo dove è bello rifugiarsi periodicamente, sognando di poterci, un giorno, arrivare davvero.
1. Title Theme – The Legend of Zelda: Ocarina of Time
Ti ricordi quello che ho detto all’inizio dello scorso articolo? Questa top 20 colonne sonore dei videogiochi è la mia personalissima lista, quella che definisce la mia carriera da gamer. Alla luce di questo, sarà chiaro perché io abbia deciso di inserire questa soundtrack al primo, ambitissimo posto.
Ocarina of Time è stato il primo videogioco a cui io abbia mai giocato; è stato quel titolo che ha piantato in me il seme del videogiocatore. Avevo 5 anni quando mio zio mi mise nelle mani il pad del Nintendo 64, facendomi prendere il controllo di un ragazzino in tunica verde che rotolava in mezzo a un’immensa pianura.
Non solo reputo Ocarina of Time il miglior videogioco di tutti i tempi (complici anche alcuni fattori oggettivi condivisi da buona parte della critica), ma ritengo anche sia il gioco che ha inciso di più su tutta la mia vita. Quel bambino vestito di verde ero anche io. Per colpa di Link a scuola infilzavo bastoni nel terreno, facendo finta di estrarre la Spada Suprema dal suo Piedistallo.
Dopo tanti anni, ho capito una cosa: l’intro di Ocarina of Time è stata creata per risultare nostalgica. La schermata del titolo, con questa melodia in sottofondo, vede Link cavalcare liberamente per la Piana di Hyrule, mentre in lontananza il sole comincia a sorgere, segnando l’alba di un nuovo giorno. Nessun altro suono, se non gli zoccoli di Epona che avanzano al trotto.
Ascoltare oggi questa melodia mi restituisce ancora quel senso universale di nostalgia, quel desiderio di un’infanzia perduta che tutti noi abbiamo provato almeno una volta. Credo che l’intro di OoT sia la concentrazione di tutto il mio amore per i videogiochi. Se mi dovessero chiedere che suono ha la mia infanzia, risponderei sicuramente con questa traccia.
Con le sue note, Koji Kondo vuole dirci che la nostra nostalgia perduta è anche quella di Link: costretto dal destino ad essere il salvatore del mondo, egli ritorna nella propria epoca senza essere riconosciuto come Eroe. Non solo Child Link è cresciuto (e per questo i Kokiri, eterni bambini, lo discriminano), ma niente e nessuno potrà mai restituirgli gli anni perduti della propria infanzia.
Solo in Twilight Princess scopriremo che quello stesso bambino, dopo essere cresciuto e diventato uno spettro (Hero Shade), aiuterà il nuovo Link insegnandogli le più avanzate tecniche di combattimento. Un passaggio di testimone che, per quanto piccolo, ristabilisce il nome del vecchio Eroe, consegnandogli finalmente il posto che merita nella storia.
Conclusioni
Siamo arrivati alla fine della mia top 20 colonne sonore dei videogiochi. Sono sicuro che ci sarà stata qualche esclusione che ti ha abbastanza indignato, e probabilmente avrei dovuto aggiungere una sezione honorable mentions (dove, fra parentesi, metterei sicuramente titoli come Ori o The Last of Us).
Tuttavia, ci tengo a ribadire ancora una volta che questa classifica è qualcosa di assolutamente soggettivo e personale. Non c’è nessuna pretesa di imporre il mio pensiero a nessuno; c’è solo volontà di trasmetterti il mio amore viscerale per i videogiochi, che molto spesso è passato proprio attraverso la musica.
Non esiste niente di più soggettivo di una traccia musicale; tuttavia, la cura posta nelle colonne sonore ci fa capire ancora una volta quanto il videogioco sia oggi un fondamentale mezzo di espressione artistica. Alla faccia di tutti quelli che sminuiscono il mondo videoludico come droga, noi rispondiamo mettendo in gioco le emozioni, gli insegnamenti, le consolazioni che solo i videogiochi ci hanno regalato.
Giochiamo per lo stesso motivo per cui molte altre persone guardano serie TV e film o leggono libri: per rifugiarci in un universo alternativo, per appassionarci alle storie, per trovare quel momento di pace e di emozione al di fuori del caos quotidiano. Giochiamo perché siamo emotivi (dal latino emotus, “scosso, smosso”), e non esiste mezzo di espressione emotiva più profondo della musica.