Ogni volta che arriva l’estate, videogiocatori e videogiocatrici sanno che dovranno affrontare un terribile nemico che rischia di mettere a repentaglio le loro ore dedicate all’arte videoludica: il caldo. Tale problematica raddoppia quando si tratta dell’Italia, che d’estate può trasformarsi in una vera e propria bolgia a cielo aperto, con il calore emanato dalle device come console e PC a rendere ancora più estreme le esperienze di gioco.
Confidando che tu come noi abbia un bel climatizzatore/ventilatore a portata di mano durante le tue sessioni, abbiamo pensato di consolarti con il classico ragionamento del ‘c’è sempre chi sta peggio’. Una massima che, a ragion veduta, vale anche per i nostri eroi (ed eroine) videoludici. Ecco per te dunque una bella top sulle cinque location in cui nessuno si augurerebbe mai di trovarsi durante i mesi estivi (e non).
Prima di dare inizio a questa breve cernita di luoghi-sauna è opportuno avvisarti che la top contiene spoiler, ergo, se non hai giocato alcuni dei titoli che presentano le location scelte, ti consigliamo di saltarne i trafili. Cominciamo!
Top 5 location più ‘calienti’ nei videogiochi, ovvero, Dove non avventurarsi durante l’estate
5 – I deserti del New Austin (Red Dead Redemption, 2010; Red Dead Redemption II, 2018)
Tanto nel primo quanto nel secondo titolo dell’epopea western videoludica per eccellenza firmata da Rockstar Games (non preoccuparti, ci ricordiamo anche noi di quel Gun del 2004 che a suo tempo fu un bijou del genere) visitiamo il fittizio Stato statunitense del New Austin, il quale è ispirato largamente al Texas e ad altri Stati desertici degli Stati Uniti meridionali, quali l’Arizona o il New Mexico.
Come potrai immaginare, lì il sole abbrustolisce senza pietà ogni granello di sabbia, pezzo di roccia o fusto di cactus che incontri, tanto è vero che gli insediamenti umani più si va a sud più sono rari, nonostante la presenza del lungo e largo Fiume San Luis, che segna il confine del Paese con il Messico, rappresentato nel primo gioco dal Nuevo Paraíso, territorio altrettanto arido solo intravedibile nel secondo titolo, con tutti i suoi paesaggi mozzafiato, dal suggestivo Ojo del Diablo alle Diez Coronas, le mastodontiche butte ispirate da quelle della realmente esistente Monument Valley (Utah e Arizona).
Il nostro John Marston ha versato sangue e sudore in questi luoghi, compreso quello dei propri cavalli (non c’è gamer che non abbia perso almeno una di quelle povere bestie a causa dei dirupi e degli attacchi dei puma).
4 – Yara (Far Cry 6, 2021)
Tanto per il color seppia che pervade le inquadrature che la ritraggono quanto per la flora e la fauna tropicale che la caratterizzano, l’isola (o, più correttamente, l’arcipelago) sulla quale si svolgono le vicende di Dani Rojas e del movimento guerrigliero Libertad merita tranquillamente un posto in questa top. Posto che potrebbe dividere anche con le location dei primi tre giochi della saga di Far Cry, tuttavia abbiamo preferito dare la precedenza alla patria del presidente Antón Castillo in quanto più recente.
Oltre al sole cocente, stavolta c’è anche da aggiungere l’umidità portata dal mare e i picchi di calore causati dalle esplosioni, le quali, come già saprai, nei Far Cry non possono e non devono mancare mai.
3 – Meridiana e dintorni (Horizon Zero Dawn, 2016)
La prima location a salire sul podio della top è nientepopodimeno che la capitale del regno dei Carja, una tribù che neanche a dirlo il sole lo venera come un dio, tanto da avergli per qualche tempo tributato sacrifici umani.
Quale posto migliore da scegliere per edificare la propria roccaforte principale se non la vetta di una mesa vertiginosa esposta al sole da ogni lato e dirimpetto all’inquietante ed enigmatica Guglia, la cui ombra basta può a malapena coprire un essere umano. Ad aumentare la presente
Se c’è una virtù dunque che bisogna riconoscere ai Carja è dunque una lodevole sopportazione alle temperature elevate, oltreché una coerenza senza pari.
2 – L’officina di Efesto (Assassin’s Creed Odyssey, 2018)
Parlando di masochisti, anche la nostra Kassandra Agiade non scherza minimamente: tra le sue ardimentose imprese c’è stata anche quella di gettarsi in un vulcano attivo, nelle viscere del quale si trova una base nemica da sgominare raggiungibile solo esponendosi al calore della sfrigolante lava bollente.
Per quanto non si tratti di un percorso particolarmente tortuoso o spettacolare, certamente il balzo della fede in un cratere colmo di roccia fusa è stato un auto-superamento da parte dei ragazzi e le ragazze dei vari studi Ubisoft, che negli ultimi quindici anni non hanno fatto che sbizzarrirsi in tema di location. Aggiungiamoci il fatto che tale vulcano si trova nel bel mezzo del Mar Egeo, uno dei luoghi più caldi del Mediterraneo, ed otteniamo un degno secondo posto.
1 – Muspelheim (God of War, 2018)
L’oro va al mitologico reame norreno del fuoco secondo Santa Monica Studio, e non poteva essere altrimenti, in quanto stiamo parlando di un intero mondo fatto di fiamme e lava, nel quale non c’è posto né per la paura né per il riposo.
Una volta addentratisi in questa desolazione infuocata, il decaduto dio della guerra Kratos e la sua giovane prole Atreus finiscono per accaldarsi ancora di più, in quanto l’intero regno è costituito da una serie di sei arene, il completamento delle quali comporta l’ottenimento di risorse rare endemiche del luogo e fondamentali onde potenziare l’equipaggiamento del Fantasma di Sparta.
L’ultima sfida nasconde una micidiale sorpresa, la quale, se scoperta, garantisce dei risvolti di trama eccezionali, i quali, insieme a tanti altri fattori, hanno contribuito a rendere questo titolo, atipico se paragonato al resto della serie, degno di portare il nome dei propri predecessori. Chissà se il God of War Ragnarök di qua da venire raddoppierà l’ottimo risultato.
Sperando tu abbia trovato interessante questa top, ti lasciamo con un augurio, o meglio con un’esortazione, onde affrontare al meglio queste giornate torride: ‘Praise the Sun!‘