Top 5 sistemi antipirateria nei videogiochi: continua il nostro viaggio con questo ultimo appuntamento! Abbiamo già pubblicato la prima parte dell’approfondimento e siamo molto curiosi di sapere se conoscevi tutti i sistemi utilizzati che abbiamo descritto; su una cosa siamo certi: avrai riso, perché il divertimento è assicurato! La fantasia utilizzata dagli sviluppatori per combattere la pirateria lascia sempre stupiti.
Abbiamo visto cosa si sono inventati per Cuphead, Enter the Gungeon e Dark Souls (sono solo alcuni dei cinque esempi portati), ma il resto? Ti ricordiamo che sulla copertina dell’articolo c’è scritto “Top 10”; non perdiamo tempo e andiamo a snocciolare tutti i sistemi antipirateria utilizzati nei videogiochi.
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Top 5 sistemi antipirateria continua con Alpha Protocol (2010)
Parliamo di un gioco di ruolo sviluppato da Obsidian Entertainment e pubblicato da SEGA per console (PlayStation 3 e Xbox 360) e PC. Questo titolo ha dato una svolta alla società multinazionale giapponese per combattere la vendita non autorizzata del videogioco e questo lo fa entrare nella top 5 sistemi antipirateria senza troppi problemi. Infatti, la versione per PlayStation 3 e Xbox 360 non possedevano la nuova protezione chiamata Uniloc SoftAnchor, mentre per PC la situazione si complicava.
Durante la prima installazione, il programma richiedeva la connessione a internet in modo da poter effettuare l’autenticazione ai server Uniloc ed avere il permesso di poter installare il gioco su ben 5 computer differenti. Non avevi modo di poter collegarti al mondo del web? Allora dovevi accontentarti del gioco piratato che differenziava dall’originale grazie a un suono singolare proveniente dal menù. Infatti, muovendoti all’interno di quest’ultimo, potevi sentire la voce di un uomo intento a prendere a pugni persone, cose… anche se questo non ci è dato realmente saperlo; molti dicono che, invece di darle, le stava prendendo.
Infatti era possibile ascoltare solo la voce della persona e non dell’ambiente in cui si trovava, facendo innescare dubbi e domande a chi sentiva l’audio e si trovava in altre stanze della casa.
Just shapes & beats (2018)
É praticamente impossibile non conoscere Just shapes & beats o il genere che lo riguarda; parliamo di un videogioco musicale, ritmico, uscito nel 2018 grazie a Berzerk Studio su PlayStation 4, Google Stadia, Nintendo Switch e PC (grazie alle piattaforme più conosciute). Anche questo gioco entra a gamba tesa nella top 5 sistemi antipirateria videoludici, specialmente per il metodo usato.
Infatti, all’interno del gioco piratato, è presente un video creato dal co-founder dello studio in questione che riporta il seguente messaggio: “DOWNLOADING PIRATED GAMES IS STEALING. ta-ta-ta… STEALING IS AGAINST THE LAW!” con annessa risata. La voce usata è ovviamente quella del co-fondatore e il tono usato dovrebbe incutere timore e terrore. Esatto, dovrebbe, perché in realtà fa solo piegare in due dalle risate. Lui stesso non si è trattenuto durante la registrazione.
“Ciao caro! Voglio solo dire che va bene, non sono arrabbiato. Ho giocato anche io giochi piratati, da bambino. Immagino che questo sia il karma, giusto? Ricordo che quando ero bambino non avevo soldi per supportare il mio sviluppatore preferito. Quindi voglio solo dire che se non puoi supportare gli sviluppatori del gioco con dei soldi, puoi supportarli con le parole. Parla di loro, condividi i loro giochi con tutti, lascia una recensione positiva, una buona valutazione, invia loro un tweet, un’e-mail, qualunque cosa.”
“Fai sapere ad altre persone, perché questo lo aiuterà molto. Se più persone conoscono il gioco, alcuni di loro avranno i soldi necessari per comprarlo. Alla fine, vogliamo solo essere in grado di creare più giochi e più contenuti. Quindi spero che ti sia divertito con il nostro gioco e che ne parlerai bene su internet! Nel frattempo, puoi venire a chattare con noi in diretta su Berzerk.tv se sei interessato a vedere come sono fatti i nostri giochi. Quindi grazie per aver giocato! Sei il migliore! Ciao!”
Far Cry 4 (2014)
Anche questo titolo del 2014 entra nella top 5 sistemi antipirateria con uno dei modi più semplici per rendere la partita impossibile al giocatore. Lo sparatutto in prima persona, sviluppato da Ubisoft e rilasciato per PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360 e Xbox One, presenta una regolarizzazione del campo visivo. Ottimo per avere un’esperienza videoludica buona e stimolante, ma non per chi ha piratato il gioco.
Infatti, per tutti gli utenti a cui è stato impossibile acquistare il titolo in questione, non hanno avuto modo di poter utilizzare questa speciale comodità. Un blocco che ha reso “impossibile” (per chi non si è mai abituato a giocare in quel modo) la partita a moltissimi utenti. Come se ciò non bastasse, lo stesso direttore creativo avvertì a suo tempo i giocatori che, per loro, sarebbe stato molto complicato poter modificare il FOV di gioco: ciò che permetteva di avere controllo sulla visuale in alcuni monitor.
Una speciale protezione che per gli sviluppatori pareva essere quella definitiva, ma che in realtà venne fatta saltare dopo neanche due giorni dall’uscita ufficiale di Far Cry 4 sul mercato. Solo con i successivi Far Cry, Ubisoft decise di aumentare i problemi per tutti coloro che avrebbero scelto la via della pirateria.
The Witcher 2 (2010)
In questa top 5 sistemi antipirateria troviamo anche The Witcher 2 di CD Project, dove non era stata adottato alcun sistema DRM. Almeno inizialmente, perché dopo l’uscita sul mercato (che avvenne il 17 maggio 2010), il team di sviluppo si mobilitò per provvedere a tale mancanza. In che modo? Ingaggiando un secondo team con l’incarico di tracciare ogni copia pirata presente su internet. In questo modo, chiunque avesse mai scaricato una copia illegale del gioco si sarebbe ritrovato a casa una multa, insieme a una lettera.
No, ovviamente non erano minacce di morte o simili, ma semplicemente venivano scritti i modi in cui il team di sviluppo avrebbe portato al processo il giocatore se avesse continuato su quella strada o decidesse di non pagare la multa. Lo stesso Macin Iwìnski dichiarò di star procedendo personalmente nella ricerca di questi enti legali per poter avviare il progetto antipirateria.
Ovviamente il tracciamento sarebbe avvenuto tramite l’ISP dell’utente che non sempre corrisponde al pirata; infatti, successivamente ci sarebbe stato un contatto tra l’azienda e i titolari per poter chiarire la faccenda e capire se i dati raccolti corrispondevano al vero. Questa dichiarazione fatta da CD Project portò un aumento significativo della pirateria per The Witcher 2, in quanto gli utenti presero quelle parole come una sfida nei loro confronti. Vedendo che tutto ciò era pressappoco complicato, venne inserita una patch dove il giocatore poteva morire nelle prime ore del gioco oppure poteva innamorarsi di una persona assai anziana, con tanto di scena romantica.
Day of the tentacle (1993)
Conosciuto anche come Maniac Mansion: Day of the Tentacle e sviluppato da LucasArts, è uno di quei giochi che negli ultimi anni ha ricevuto diversi upgrade per essere giocato non solo su PlayStation Vita, ma anche su PlayStation 4 e Xbox One. Un’avventura grafica che riscosse, ai tempi, abbastanza successo per i suoi rompicapi ed enigmi da risolvere. L’obiettivo principale di questo gioco era quello di salvare il mondo da un mostro con enormi tentacoli viola intelligente.
In quest’avventura esistono tre protagonisti sparsi in tre epoche temporali diverse e, durante le prime battute, Bernard deve aiutare il Dr Fred nella costruzione di uno speciale macchinario utile alla missione intrapresa dai due. E qua parte la miglior genialata di sempre (ecco perché l’abbiamo messa alla fine di questa top 5 sistemi antipirateria), perché per poter costruire il marchingegno serviva un codice.
Ricordi i libretti presenti nelle custodie fisiche dei videogiochi? Lo sappiamo, sono passati molti anni e Day of the Tentacle ne possedeva uno molto importante. Al suo interno, infatti, vi era possibile trovare questo codice e ciò ha reso molto complicato poter piratare un gioco del genere. Ovviamente con enorme successo da parte del team di sviluppo.