Con l’evoluzione del medium videoludico, la storia ha assunto un ruolo centrale nello sviluppo di un videogioco, al punto che oggi per molti giocatori ciò che caratterizza un capolavoro è la sua capacità di coinvolgere i giocatori in una trama avvincente, immergendoli completamente in un mondo di gioco credibile, vivo e, in una parola, memorabile.
Da qui è nata l’idea di proporre una top 5 di videogiochi dove la narrazione riveste un ruolo centrale nell’esperienza di gioco, divenendo per certi versi il motivo principale per cui vale la pena recuperare il titolo in questione. Sia chiaro, non parliamo di giochi dove il comparto ludico e tecnico lascino a desiderare, ma semplicemente di esperienze dove l’immersione nella storia è uno dei motivi per cui vale la pena recuperare il titolo in questione.
Questa top non è quindi una classifica e non va intesa come un elenco di videogiochi soltanto narrativi. Va letta come una raccolta di esperienze in grado di raccontare una storia profonda o semplicemente avvincente, oltre che di divertire.
The Last of Us
Naughty Dog è ormai per molti garanzia di “videogioco narrativo”. La serie di The Last of Us (di cui trovi le recensioni di primo e secondo capitolo) è infatti ormai considerata a buon motivo un ottimo esempio di come il videogioco possa essere un medium in grado di spingersi oltre il mero divertimento. Le storie dei due capitoli della saga presentano infatti personaggi sfaccettati e profondamente umani. Nel primo capitolo in particolare, Joel riesce a essere un anti-eroe davvero ben scritto, con cui si riesce persino a empatizzare, nonostante le azioni discutibili compiute.
Il secondo capitolo prosegue questa filosofia narrativa, presentando una Ellie cresciuta, che tristemente si imbarca sulla strada della vendetta, rinunciando nel mentre a tutto ciò che la rende umana. Nonostante descritta così la storia del titolo possa sembrare quasi filosofica, in realtà si mantiene sempre “umana”, raccontando di personaggi con cui, di fatto, il giocatore si può immedesimare.
Se quindi non hai ancora giocato questi due capolavori, ti consiglio di recuperare immediatamente partendo dal primo, anche perché sono molto divertenti da giocare, grazie a un riuscito mix di meccaniche TPS, stealth e survival.
God of War
God of War del 2018 si pone come un vero e proprio reboot della serie, che cambia pesantemente il mood della narrazione, rendendo la trama il cardine intorno a cui ruota tutto il comparto ludico. Il titolo è infatti un’avventura dinamica molto lineare, dove i dialoghi e le cut scene sono molto frequenti dall’inizio alla fine.
Il gioco racconta di Kratos, uno scorbutico padre che si ritrova solo con il figlio Atreus dopo la morte della moglie. Poco prima di morire, la donna ha espresso il desiderio che le sue ceneri vengano sparse sul monte più alto dei regni norreni. Questo incipit costringe i due a un lungo viaggio, che sarà la base di un profondo rapporto padre-figlio e di una conseguente lotta con il passato di Kratos. Sono proprio queste dinamiche a essere al centro di una storia emozionante e “personale”, che però non rinuncia alle tinte epiche.
Detroit: Become Human
Quantic Dream si è affermato come uno studio che mette la storia al centro dei propri giochi, e Detroit: Become Human è un esempio eccellente di questa filosofia. Ambientato in un futuro distopico in cui androidi dotati di intelligenza artificiale rivendicano la loro autonomia, il gioco offre una trama strutturata ad albero, basata sulle scelte dei giocatori, dove ogni decisione ha ripercussioni sulle relazioni tra i vari personaggi e sulla narrazione stessa.
La storia segue le vicende di tre androidi che diventano “senzienti” e, di conseguenza, iniziano tre viaggi di scoperta interiore che possono condurli alla libertà, alla morte, ma anche al restare delle semplici macchine. Siamo quindi davanti a una trama che affronta tematiche davvero interessanti, che riguardano l’autodeterminazione, il concetto di Persona e ciò che ci rende “umani”. Un must play per tutti coloro a cui interessa anche solo vagamente il genere.
Mass Effect: Legendary Edition
Mass Effect: Legendary Edition riunisce tutti e tre i titoli della serie Mass Effect, tre titoli leggendari che ogni giocatore degno di questo nome dovrebbe giocare almeno una volta nella vita. Con un solo pacchetto puoi quindi recuperare l’intera storia del comandante Shepard, che di fatto si sviluppa nel corso di tre titoli strutturati quasi come se fossero un unico grande videogioco.
Anche in questo caso ci troviamo infatti davanti a una storia strutturata ad albero, dove le scelte intraprese nel primo capitolo possono avere ripercussioni alla fine del terzo. La storia di Shepard, peraltro, mantiene toni epici dall’inizio alla fine, partendo da un conflitto apparentemente “umano”, per poi arrivare a coinvolgere forze che mettono in pericolo l’intera galassia. Ma Mass Effect non si limita a una storia appassionante e, al contrario, mette sul piatto temi come l’autodeterminazione, il concetto di Persona, i pericoli dell’uso delle IA e molto altro. Semplicemente, è una grande esperienza che va giocata.
Red Dead Redemption 2
Red Dead Redemption 2 è, molto semplicemente, uno dei capolavori della scorsa generazione di console. Oltre a essere un open world decisamente ricco di contenuti, il titolo narra in modo magistrale la storia di Arthur Morgan, un fuorilegge che cerca di trovare un posto in un vecchio West che ormai sta scomparendo, lasciando il posto a una nuova “civiltà”.
Come si può intuire dal nome, il concetto di redenzione diventa centrale nella trama del titolo, che viene ricordato anche per i personaggi complessi e sfaccettati. Come accennato, peraltro, Red Dead Redemption 2 propone anche un comparto ludico di tutto rispetto, immergendo il giocatore in un mondo di gioco vivo, che restituisce la sensazione di trovarsi realmente all’interno di un western. Un elemento, questo, che di fatto contribuisce a creare l’atmosfera su cui si basa tutta la narrazione, che ne esce arricchita. Se quindi non lo hai ancora recuperato, dovresti decisamente rimediare.