Il genere dei roguelike è stato molto apprezzato ultimamente, per via delle numerose uscite indie che hanno preso a piene mani da questa formula di gioco. Parliamo infatti di qualcosa che parte da basi semplici e funzionali, le quali nel corso del tempo si sono ampliare al punto da coniare il sottogenere dei roguelite.
Il mercato mobile, poi, si presta particolarmente bene al tipico loop di morti e rinascite, visto che lo smartphone è il dispositivo perfetto per giocare partite brevi e intense. Purtroppo, però, gli App Store sono infestati da titoli di bassa qualità ed è spesso molto difficile trovare dei giochi su cui vale davvero spenderci del tempo.
Ecco quindi una top 5 di roguelike che vale la pena giocare, senza ombra di dubbio. Nella lista saranno presenti titoli di ogni genere, quindi non si tratta di una classifica di qualità. Inoltre, il termine roguelike si riferisce a una categoria più generale, comprendendo quindi videogiochi che rientrerebbero anche nei roguelite.
Quindi bando alle ciance e vediamo i 5 roguelike migliori per mobile!
Un classico dei roguelike: Dead Cells!
Iniziamo la lista con un classico del genere, che può essere definito come uno dei roguelite più riusciti di sempre. Il gioco combina infatti un sistema di combattimento eccellente a un’esplorazione “roguevania”, caratterizzata da elementi presi a piene mani dalla formula metroidvania, arricchita però dalla generazione procedurale tipica del genere.
Il risultato è un action 2D a scorrimento orizzontale, dove i livelli vengono generalmente casualmente di volta in volta, presentando però degli ostacoli fissi che possono essere superati solo dopo aver acquisito determinate rune, a cui corrispondono certi poteri.
Il sistema di combattimento è però la parte più riuscita di Dead Cells, visto che permette al giocatore di combinare varie armi e armature praticamente senza limiti, in modo fluido e veloce.
Un roguelike leggendario: Slay the Spire
Slay the Spire è un roguelike con meccaniche da deckbuilding, che ha contribuito a lanciare un vero e proprio sottogenere ancora molto in voga. Il porting per mobile, peraltro, è uno dei modi migliori di giocarlo, vista la comodità dei controlli touch e la natura mordi e fuggi delle partite.
Anche in questo caso, quindi, il sistema di combattimento fa la parte del leone nelle partite, costituendo il motivo principale per cui giocare Slay the Spire. Non siamo però davanti a combattimenti action ma, al contrario, di fronte a scontri a turni, dove le abilità del nostro eroe sono definite dalle carte nel deck.
Ecco quindi che l’esplorazione riveste un ruolo centrale. Come in ogni roguelike che si rispetti, anche Slay the Spire mette il giocatore davanti a livelli generati proceduralmente, presentati attraverso una mappa divisa in nodi. Esplorando questa mappa è possibile recuperare carte di ogni tipo, che vanno a costruire il deck del nostro eroe. Quest’ultimo, peraltro, può essere selezionato tra varie “classi”, ognuna con carte e meccaniche uniche. Puoi saperne di più nella nostra recensione.
Crypt of the Necrodancer, il roguelike che incontra i rhythm games
Crypt of the Necrodancer è un roguelike atipico, che parte dalla struttura tradizionale del genere, integrandola però con le meccaniche tipiche dei giochi musicali. Questo cambia completamente le carte in tavola, rendendo la componente strategica dei combattimenti a turni molto meno lenta.
Ogni partita di Crypt of the Necrodancer si svolge in dungeon generati proceduralmente, dove bisogna affrontare nemici di ogni tipo in combattimenti a turni, su uno scenario diviso a griglia. I movimenti, però, non avvengono in modo simile a classici come Shiren the Wanderer, ma sono gestiti interamente dai battiti.
Questi sono dei veri e propri battiti musicali mostrati in fondo allo schermo, che definiscono il ritmo della musica in corso. Su questo ritmo si basano i nostri movimenti (un battito, uno spostamento) e quelli dei nemici (che possono anche avvenire ogni due battiti, per esempio). Il risultato è un roguelike dove le partite si svolgono in tempo reale, con il giocatore costretto a spostarsi costantemente, senza poter ragionare sugli spostamenti per più di una manciata di secondi.
Shattered Pixel Dungeon, come vuole la tradizione roguelike
Shattered Pixel Dungeon è uno dei migliori roguelike tradizionali per mobile. Nato da una variazione di Pixel Dungeon, il gioco ha da poco raggiunto la 1.0, arrivando anche su Android e iOS come un titolo giocabile a tutti gli effetti.
Questa volta siamo davanti a un roguelike tradizionale nudo e crudo, come piace agli appassionati, che non fa sconti e, soprattutto, che riprende la classica struttura a turni, con un dungeon diviso da una griglia di gioco. Troviamo poi varie meccaniche da capire, le quali delineano un gameplay complesso e interessante.
Peraltro, a differenza di altri roguelike tradizionali come Brogue o Pathos, Shattered Pixel Dungeon presenta un’interfaccia e dei controlli perfettamente adattati ai comandi touch. Se tutto questo ancora non bastasse, il titolo è uno dei migliori per approcciarsi al genere ed è gratis!
Into the Breach
Into the Breach è un roguelike di stampo tattico, sviluppatori dello stesso team dietro FTL: Faster Than Light. Anche stavolta parliamo infatti di un titolo profondo e strutturato, dove nulla viene lasciato al caso.
A differenza degli altri congeneri, Into the Breach non presenta dungeon da esplorare, ma basa tutto il suo fascino su combattimenti tattici dove saremo al comando di diverse unità. Tutto il gameplay sposta quindi il suo focus sulla componente strategica a turni, rendendo la classica “griglia” un elemento centrale delle partite.
Il giocatore è infatti chiamato a scelte tattiche che spesso hanno conseguenze anche dopo molti turni e di conseguenza è necessario imparare al meglio le meccaniche, i vari tipi di unità e in generale serve approcciarsi ai vari scontri con lungimiranza. In pratica, siamo davanti a un must play per tutti gli appassionati dei titoli di stampo strategico. Unico neo? Per giocarlo su mobile è necessaria l’iscrizione a Netflix.