La guerra, summa di tutte le bassezze o gli eroismi che un essere umano può compiere, ha sempre affascinato l’essere umano.
A questo fascino non si sono mai sottratti i giovani che, quando non combattevano in prima persona, hanno sempre giocato alla guerra; quando non esistevano i videogiochi, bastava una scatola di soldatini e il pavimento della cameretta per rivivere la battaglia della Somma o Vittorio Veneto.
E’ proprio a queste esperienze, un po’ ingenue e genuine, che ci vuole riportare Toy Soldiers HD che, come ci suggerisce il titolo, è la riproposizione del titolo originale uscito ormai 11 anni fa su Xbox Live.
Il gameplay di Toy Soldiers HD
Toy Soldiers HD è un titolo interessante sotto molteplici punti di vista, uno dei quali è appunto l’idea di base: affrontare la Prima Guerra Mondiale e le sue trincee fangose nei panni di un gruppo di soldatini, agguerriti come le controparti reali.
Nei 24 livelli che compongono la campagna single player, potremo infatti ripercorrere alcune delle battaglie più famose della Grande Guerra nei panni dei soldati inglesi e di quelli dell’Impero Austroungarico in quello che a prima vista sembra essere un classico titolo Tower Defense.
L’obiettivo di ogni mappa è infatti quello di sopravvivere alle ondate nemiche proteggendo la nostra scatola dei giocattoli situata nelle retrovie; per fare questo avremo a disposizione alcuni punti ben precisi in cui situare le armi a nostra disposizione con la duplice funzione di proteggere la base ed ostacolare l’avanzata nemica.
Proprio in questo frangente emerge in maniera netta la componente RTS di Toy Soldiers HD: scegliendo tra circa 50 diversi modelli di armi sbloccabili avanzando nella campagna, la nostra abilità starà nell’intuire come disporre al meglio i nostri strumenti bellici per aumentarne più possibile l’efficacia.
Questo diventa importante perchè dopo i primi livelli, utili anche a capire come muoverci nel gioco, oltre alla semplice fanteria e ai soldati a cavallo, il nemico inizierà a mandarci contro forze sempre più pericolose e avanzate tecnicamente. Si andrà dai soldati muniti di lanciarazzi, agli immancabili triplani Fokker, passando per mezzi blindati, carri armati, dirigibili e perfino una pletora di armi mai scese realmente in campo come il carro armato zar.
Per sopravvivere eliminando le ondate nemiche, che solitamente arrivano da varie postazioni sparse sulla mappa, si rende quindi necessario padroneggiare il terreno di battaglia acquistando volta per volta gli armamenti necessari.
Proprio come avviene nei classici Tower Defense, inizieremo infatti la partita senza alcuna postazione ma con una moderata quantità di denaro, utile all’acquisto della prima posizione (che ovviamente sarà sempre nei pressi della scatola\base); man mano che sgomineremo il nemico, otterremo del denaro da utilizzare per acquistare nuove truppe da posizionare o migliorare l’efficacia di quelle già presenti sul terreno, aumentandone il livello.
Anche la gestione delle postazioni deve essere molto accorta: a seconda delle sorti dello scontro dovremo essere rapidi a decidere se vendere qualche pezzo per sostituirlo con uno più adatto alla situazione, scegliere quale postazione migliorare e quale riparare.
Se per le riparazioni è solo una questione economica, i soldi purtroppo non sono infiniti e dipendono dal numero di truppe eliminate, gli upgrade non sono illimitati e vanno usati molto attentamente.
In caso di game over, sarà il gioco stesso a suggerirci cosa migliorare, e spesso questo farà realmente la differenza tra una battaglia sofferta e uno scontro impari a nostro favore.
Una gestione dei veicoli decisamente rivedibile
Sfuggono a questa logica i veicoli: evidentemente ritenuti dagli sviluppatori un vantaggio importante, non sono acquistabili, riparabili o rigenerabili. Una volta che ne abbiamo perso uno, è andato per sempre.
Se come filosofia di fondo è accettabile c’è un elemento secondo me rivedibile, che li discosta dal resto delle truppe anche per quanto riguarda il gameplay; una volta saliti a bordo di un carro armato, di un aereo o di qualsiasi altro veicolo non potremo lasciarlo alla IA.
Se decideremo di non controllarli, i velivoli si schianteranno in men che non si dica, mentre i veicoli terrestri ci daranno una decina di secondi prima di esplodere.
Questo ci crea qualche problema nella gestione della battaglia di cui abbiamo parlato finora, e ci pone davanti ad un dilemma abbastanza scomodo: utilizzare i veicoli nei momenti che riteniamo più opportuni, lasciandoli tuttavia alla mercè del nemico, oppure impiegarli a piacimento cercando di infliggere più danni possibili?
Onestamente non esiste una risposta giusta, dato che nel modo di condurre la battaglia Toy Soldiers ci lascia abbastanza liberi di agire.
Strategico o action?
Un altro elemento peculiare del gameplay è dato dall’unione tra elementi strategici e da action\shooter puro; in qualsiasi momento della partita, infatti, potremo scegliere una delle postazioni sul campo e controllarla, scaricando tutte le munizioni a disposizione sui malcapitati nemici.
E’ un elemento che aggiunge divertimento al gameplay, ma non è indispensabile dal momento che la IA che controlla le nostre truppe se la cava egregiamente, in qualche caso anche meglio di quanto non faremmo noi. Scendere in campo, fosse anche per ammirare la battaglia da vicino, è comunque altamente consigliato. Anche perchè, unica scelta che la IA non compie quasi mai, utilizzando mortai e cannoni potremo scegliere di sparare le nostre truppe di fanteria, che scenderanno così in campo dirette verso la base nemica.
Nel tutorial ci viene spiegato che, analogamente a quanto succede con i nostri avversari, nel momento in cui i nostri fanti dovessero penetrare nella base nemica ne gioveremmo recuperando punti salute per la nostra scatola dei giocattoli.
In realtà, nell’arco dell’intera campagna non sono mai riuscito a verificarlo, del resto giochiamo più in difesa che in attacco, come dimostrato dal fatto che non riusciremo a portare alcun attacco alla base nemica, se non ad eventuali postazioni di artiglieria.
A completare l’area di gioco, rinforzando la sensazione di stare giocando alla guerra, ci sono alcuni mattoni d’oro nascosti da distruggere e dei tiri al bersaglio per gli aerei, che ci consentiranno di sbloccare qualche punto bonus e xp in più.
Terminata la campagna viene sbloccata la modalità Survivor, in cui dovremo resistere ad oltranza alle ondate nemiche. Termina il tutto il multiplayer che vede affrontarsi due giocatori che si scambieranno man mano compiti offensivi e difensivi.
Segnali di Stile
Anche il comparto grafico risulta essere un elemento distintivo e interessante di Toy Soldiers HD; gli sviluppatori sono riusciti a rendere appieno la sensazione di giocare all’interno di un diorama, a sua volta situato all’interno di una stanza “reale”. Alzandoci in volo infatti vedremo le scatole dei soldatini ed altri elementi tipici dell’ambiente al di fuori del terreno di gioco come libri, lampade che talvolta vengono utilizzati come elementi decorativi (ad esempio troveremo una stilografica nel bel mezzo del campo di battaglia o un dislivello realizzato con una bottiglia di liquore).
Anche i soldatini, seppur realizzati con una certa aderenza alla realtà, ricordano dei giocattoli dei primi anni del secolo scorso con la loro andatura semi rigida e le molle ad animare carri armati e blindati. Il tutto per mantenere un’atmosfera del tutto family friendly.
Molto piacevole il sonoro che, come in un film muto, accompagna l’azione su schermo e ci segnala eventuali colpi di scena (tipicamente l’arrivo di un boss) oltre a darci un po’ l’idea di come stia andando lo scontro.
Le musiche scelte, che possiamo sentire anche negli intervalli tra un livello e l’altro, sembrano anch’esse provenienti direttamente dagli anni venti del ‘900 per una scelta coerente e di sicuro impatto.