Toy Tactics è un RTS che colpisce fin da suibito per il suo comparto estetico, affiancato quello che nei fatti sembra un gameplay decisamente più semplice e immediato della media. Il gioco sembra infatti strizzare l’occhio a coloro che cercano uno strategico non troppo complesso, che però sia comunque in grado di conservare un minimo di profondità. Vediamo se ci riesce nella nostra anteprima.
Il pretesto di Toy Tactics
Toy Tactics ti mette nei panni di un impero chiaramente ispirato a quello romano, che si ritrova a fronteggiare una minaccia letteralmente ultraterrena. Un esercito di scheletri sembra infatti mettere a repentaglio l’unione dell’impero, conquistando vari territori. Per fortuna Sun Tzu, un leggendario stratega, arriva per dare una mano alla distruzione di questo male.
Come puoi notare dall’unione di elementi apparentemente staccati tra loro (l’impero romano che fronteggia non-morti con l’aiuto di…Sun Tzu?) la storia del titolo non si prende troppo sul serio. Al contrario, Toy Tactics cerca di gettare l’umorismo in ogni occasione possibile, dai dialoghi, alle descrizioni, passando per le citazioni sparse persino nei nomi delle missioni. Una scelta stilistica decisamente riuscita, che ben si sposa con l’stetica “giocattolosa” delle unità.
Un RTS immediato
Il gameplay di Toy Tactics è quello di un RTS immediato, dove tutti gli orpelli tecnici tipici del genere sono ridotti al minimo. Ecco quindi che la struttura ludica si concentra quasi interamente sul combattimento, all’interno di missioni dalla durata molto breve, inserite in mappe mai troppo estese. Il loop di gameplay vede quindi il giocatore avanzare di missione in missione, selezionandole una dopo l’altra da una world map stilizzata, per poi svolgere le missioni stesse e proseguire.
Ogni singolo livello richiede di completare obiettivi diversi, che però si riducono sempre al combattimento vero e proprio tra l’esercito del giocatore e quello nemico. Si parte quindi da un certo punto della mappa, per poi far avanzare uno o più plotoni (non si raggiungono mai le dimensioni di un Total War, ad esempio), sconfiggendo i nemici sulla strada, e arrivando poi a certi obiettivi da conquistare o distruggere.
Ogni missione è però strutturata, senza esagerare troppo con questa metafora, quasi come se fosse un puzzle, dove osservare i vari ostacoli e capire quali unità utilizzare o, più in generale, con quale formazione. E’ chiaramente possibile approcciare le varie situazioni con un minimo di inventiva, ma non si raggiungono mai i gradi di complessità tipici degli RTS con un maggior numero di unità, di strutture o di meccaniche.
Proprio la formazione delle truppe una meccanica fondamentale di Toy Tactics. Il giocatore ha infatti a disposizione un vero e proprio pennello che, in modo simile a quanto accadeva con Okami, permette di disegnare sul terreno. Questi disegni diventano poi delle formazioni con cui le truppe si organizzano, che in alcuni casi possono fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Allo stesso modo, è possibile disegnare forme staccate tra loro per staccare automaticamente le unità selezionate in due formazioni differenti, che poi possono essere mosse in autonomia trascinando su schermo la sagoma appena disegnata.
Il pennello viene poi utilizzato anche per sfruttare gli incantesimi, a loro volta lanciabili tramite dei veri e propri disegni. La salva di frecce, ad esempio, può essere lanciata in un’area ristretta per concentrare i danni, oppure in una lunga linea retta disegnata con il mouse per colpire più unità contemporaneamente. Proprio nell’utilizzo di queste potenti skill la meccanica del pennello riesce a dare il meglio, modificando in modo consistente il comportamento degli incantesimi.
Al contrario, l’enorme libertà di disegno offerta dal pennello non si dimostra altrettanto convincente quando utilizzata per la gestione delle truppe , per via di una generale mancanza di cambiamenti evidenti tra le varie formazioni. Alcuni disegni si dimostrano fin da subito efficaci, così come la possibilità di dividere agevolmente il numero di truppe si dimostra utile, tuttavia disegnare forme complesse o insolite non ripaga quasi mai il giocatore con effettivi risultati tattici.
Vanno poi citate le varie unità disponibili che, come in ogni RTS che si rispetti, appartengono a tipologie diverse, tutte con ruoli specifici. Ognuna di esse, peraltro, può essere leggermente personalizzata nel menù tra le missioni, dov’è possibile selezionare gli artefatti da equipaggiare. Questi sono degli oggetti in grado di garantire bonus passivi. Si aggiunge poi la possibilità di sfruttare i già citati incantesimi, sbloccabili tramite diversi alberi di abilità non troppo complessi.
In sintesi, Toy Tactics si dimostra un RTS immediato e divertente, decisamente meno profondo della media del genere – per via dell’eliminazione di elementi come il farming, la difesa delle proprie basi, nonché della presenza di diverse razze o di grandi schieramenti – ma in grado di offrire un’esperienza che va dritta al sodo. Le singole missioni sono quindi brevi, gli schieramenti mai troppo corposi e i comandi si impartiscono comodamente attraverso un pennello che elimina la necessità di imparare combo di tasti e icone varie. Il risultato, pur essendo ripetitivo per lunghe sessioni di gioco, si dimostra già molto godibile.
Tecnicamente piacevole
Il comparto tecnico di Toy Tactics è davvero soddisfacente. Il gioco vanta ambienti discretamente dettagliati, affiancati da modelli poligonali sempre belli da vedere e da effetti di luce niente male. Tutto questo, però, viene controbilanciato da una generale mancanza di pulizia tecnica: cali di frame, cutscene che si bloccano e il pathfinding delle unità da migliorare sono infatti alcuni dei problemi che il titolo deve assolutamente limare prima de lancio.
Il comparto artistico è invece ricco di carisma. Gli ambienti cartoon, affiancati da unità dall’aspetto “giocattoloso” creano un colpo d’occhio generale riconoscibile, in grado di delineare un’atmosfera sempre scanzonata.
Infine, il comparto sonoro è ottimo, grazie a un buon doppiaggio, unito a effetti sonori molto curati. Anche in questo caso si notano però glitch sonori, per esempio quando si accelera o diminuisce il tempo di gioco.