Unknown Fate è un’avventura in prima persona fortemente story-driven, creata dal team italiano di Marslit Games, con numerosi puzzle da risolvere e nemici da sconfiggere. I giocatori vestiranno i panni di Richard, che si troverà all’improvviso in un mondo surreale. Qui incontrerà strani personaggi, artefatti misteriosi che durante il suo percorso troverà familiari e scene che gli ricorderanno la sua vita passata, di cui ha perso ogni ricordo appena arrivato in questo mondo ignoto.
MODALITA’ DI GIOCO
L’interfaccia utilizzata, con risoluzione grafica di 1920×1080, è molto fluida ma lo scorrimento da un’opzione all’altra del menù principale del gioco risulta meccanica e con un ritardo di scorrimento di 5 secondi, anche se non crea molti problemi.
Il movimento può essere effettuato grazie alla tastiera, con i tasti WASD e le frecce direzionali; la visuale cambia con i movimenti del mouse, grazie al quale è anche possibile guardarsi intorno.
Il nostro personaggio all’inizio è senza memoria, i ricordi sono svaniti nel momento in cui è entrato in questo mondo, solo e in cerca di risposte. Lo vedremo percorre la strada alla ricerca di un senso per questo viaggio, incontrando personaggi che nella realtà non ci sogneremmo mai di vedere. Coloro che si fanno chiamare i Guardiani lo guidano nel suo viaggio, lo proteggono e sono anche coloro che lo aiutano ad avvalersi dei pezzi che completeranno il famoso “artefatto”.
L’ARTEFATTO: STRUMENTO DI SALVEZZA
Precedentemente vi ho parlato dell’ “artefatto”: questo oggetto è uno strumento che permette al nostro personaggio, che durante l’avanzare nel gioco ricorderà il suo nome (ma di questo parleremo più avanti), di poter procedere sconfiggendo i pericoli rappresentati da strane scimmie su due zampe e lunghe code con la punta rossa.
L’artefatto è composto da tre poteri che si sbloccano con il proseguire del gioco ed il superamento dei mondi, mondi potetti dai guardiani. Il primo potere consiste nello sconfiggere le scimmie: si sblocca utilizzando il tasto 1 della tastiera, con il tasto sinistro del mouse si lanciano sfere che uccidono il nemico, con il tasto destro si abbagliano stordendoli e lasciandoli indifesi, in modo da abbatterli facilmente.
Con il secondo potere, acquisito grazie al terzo guardiano, si ha la possibilità di ruotare e spostare oggetti che vengono illuminati quando si punta il cursore su di loro: il tasto sinistro permette di spostare gli oggetti (ad esempio piattaforme che sono molto utili per attraversare il vuoto) e di allontanarli, muovendo la rotellina centrale; il tasto destro permette di ruotare gli oggetti, insieme ai tasti Q ed E e la rotellina del mouse, rendendo le piattaforme lineari e stabili in modo da permettere di salirci sopra.
Il terzo ed ultimo potere, il cui utilizzo ho trovato difficile in certe situazioni, permette di controllare il tempo: il tasto destro del mouse permette di lanciare sfere, mentre quello sinistro permette di attivarle rallentando gli oggetti. L’artefatto completo occupa tutto il braccio destro del personaggio, comprese le mani.
TRAMA [SPOILER]
La trama è abbastanza lineare, non è determinata da scelte che potrebbero condizionare la storia.
Inizialmente nel gioco ci ritroviamo, in prima persona, nei panni di un giovane uomo che, per cause sconosciute, si ritrova sperduto in questo mondo fittizio dove esistono animali fantastici. La strada è piena di buchi e macigni che fluttuano nel vuoto. Non si ricorda chi è, chi era e non sa come è arrivato in questo mondo, ma gli appare davanti un personaggio particolare: le sue sembianze sono quelle di un corpo umano con un volto a forma di becco di uccllo e la testa cosparsa da capelli fluttuanti che sembrano piume.
Il nostro protagonista, appena costui gli si appare davanti, gli chiede chi è e questo strano personaggio si presenta con il nome di Guardiano, colui che protegge il luogo in cui il giocatore si trova all’inizio: il Guardiano risponde alle domande del personaggio in modo parziale, non raccontandogli tutta la verità ma dicendo soltanto che il suo viaggio ha uno scopo che deve cercare di ricordare e, senza dire altro, scompare.
Proseguendo incontreremo altri Guardiani dei mondi che attraversiamo, e veniamo a scoprire, dai frammenti dei ricordi raccolti durante il viaggio, che il suo nome reale è Richard, ma non ha ancora la memoria completa e non gli resta altro che continuare il suo percorso, alla ricerca di uno scopo e alla raccolta di altri frammenti della sua memoria dispersa.
Nel gioco troveremo due figure femminili che aiutano Richard nel suo viaggio in questi mondi surreali: una figura di donna illuminata e uno spettro con la maschera cui sopra è disegnato un pallino fucsia, che alla fine si riveleranno essere una sola persona: Eveline.
All’inizio il nostro protagonista non ricorda chi sia questa donna, ma possiamo vedere quando raccoglie i ricordi che Eveline fa parte della sua vita: è sua moglie e, quando l’uomo ricorda, la donna è contenta ma anche preoccupata, poiché i mondi che attraversano sono minacciati dal quinto Guardiano, geloso perché gli è stato dato un mondo che non amava proteggere, motivo per cui vuole impadronirsi di tutti gli altri ed essere l’unico Guardiano esistente. Egli verrà sconfitto grazie a Richard, che riesce a comprendere lo scopo finale del viaggio compiuto e dell’artefatto. Nel finale si verrà a scoprire che Richard ed Eveline sono i sesti guardiani, concludendo con un finale aperto la storia, poiché sembra che il loro compito ed il loro viaggio debba ancora avere fine.
Durante il percorso, Richard si scontra anche con uno spettro a metà, che lo riempie di bugie sul fatto che i Guardiani lo stiano usando, che sono pericolosi e cerca di reindirizzarlo su un altro percorso, ma viene sconfitto definitivamente da Eveline. La ragazza gli racconta che questo spettro, che inizialmente pensava facesse parte dei ricordi legati alla solitudine e alla tristezza, in realtà non era legato a lui ma era stato creato dal quinto Guardiano per depistarlo dal suo vero compito, ovvero salvare i mondi.
Inoltre, a metà del suo viaggio, Richard trova un cane che lo aiuta nei momenti difficili: all’inizio gli sembra familiare, ma grazie ai ricordi lo riconosce come il cane che possedeva quando era bambino.
MUSICA E DIALOGHI
La musica completa perfettamente la trama del gioco, non ci sono ripetizioni che annoiano; i dialoghi sono in inglese ma c’è la presenza dei sottotitoli: chi non sa l’inglese non si deve preoccupare.
SALVATAGGI
I salvataggi del gioco sono possibili ad ogni superamento di un certo livello, ma sono abbastanza variabili e, quando muori cadendo nel vuoto o vieni graffiato dalle scimmie mostruose, riparti dalla posizione in cui eri prima di morire. Se invece esci dal gioco, al rientro riprende dall’ultimo salvataggio automatico; non esistono salvataggi manuali.