Naufragato su di un’isola sconosciuta, armato solo di buona volontà e un perfetto completo da capitano un po’ troppo largo, Trading Time ci riporta in quel periodo antico in cui per ottenere qualcosa bisognava darne un’altra uguale necessità al nostro commerciante.
Parliamo di soldi? NO, ma di baratto, scambio che non richiede il buon vecchio “dio denaro”, ma di offrire altri oggetti che potessero essere utili alla controparte… e come spiegarlo meglio con un gioco basato interamente su di esso?
Presentato con un simpaticissimo trailer alla Gamescom 2021, il gioco si concentra interamente su di una piccola isola abitata da uomini rana usciti da un fumetto del Dr. Seuss. Naufragato ed alla deriva, il giocatore dovrà scoprire mano a mano il “nuovo mondo” popolato dagli strani abitanti, i quali per aiutarlo con i pezzi di ricambio per la propria barchetta, richiederanno a loro volta oggetti stravaganti o strani “girini domestici”!
Il trailer molto probabilmente sarà spiegarlo persino meglio:
Trading Time: l’unica valore è quella che dai agli oggetti che ami
Dai colori e vibrazioni molto simili a quella di Link’s Awakening, il gioco può essere considerato un mix tra esplorazione e puzzle game, in quanto ogni richiesta degli uomini rana ci porterà a girovagare in cerca del tal oggetto per ottenerne altri da scambiare successivamente nella speranza di ritrovare oggetti e riparazioni necessarie a lasciare l’isola.
Il tutto si sposa alla perfezione con le numerose personalità delle rane e le meccaniche in cui ci imbattiamo durante la nostra esplorazione, come ad esempio le tipiche foglie di ninfea piatte sulla quale poter saltellare vivacemente per raggiungere la rive opposta. Sicuramente un misto di emozioni molto simili ai vecchi giochi ricchi di fetch-quest con qualche spunto ed estetica al pari di Animal Crossing, ma questa volta il titolo spiega il centro del gioco e ci apre ad un capitolo tutto nuovo nel mondo degli indie belli da vedere… e speriamo anche da giocare!