Da amante della serie The Legend of Heroes, non posso che esclamare “finalmente!”. Trails from Zero approda fuori dal territorio giapponese, con questa versione rimasterizzata in HD e che va anche ad aggiungere ulteriori quality of life al titolo originale uscito nel paese del sol levante nel 2010.
Questa longeva serie è nota ai fan del genere soprattutto per il suo worldbuilding, assieme a storie memorabili e cast di stessa taratura. La particolarità di questi titoli è soprattutto quella di, oltre a offrire meccaniche da JRPG profonde e intriganti, condividere lo stesso mondo di gioco e gli stessi avvenimenti che lo hanno segnato.
Si inizia nel lontano 2004 con Trails in the Sky (ometto il The Legend of Heroes per praticità), e i suoi due capitoli successivi, Trails in the Sky SC (second chapter) e Trails in the Sky the 3rd, che assieme formano l’arco narrativo di Liberl, per poi passare a quello di Erebonia, con i quattro capitoli della serie Trails of Cold Steel. Questi sette titoli erano anche gli unici disponibili in Europa fino a oggi, ma fortunatamente le cose stanno cambiando.
Trails from Zero è il primo dei due capitoli che andranno a formare l’arco narrativo di Crossbell, e nella timeline della serie si svolgeranno in contemporanea ai primi due capitoli di Trails of Cold Steel. Se non li hai ancora giocati, sappi che non esiste un vero ordine per questi 4 titoli, ma in definitiva, Trails of Azure (secondo gioco dell’arco di Crossbell) spoilera di più Trails of Cold Steel II che viceversa.
Trails from Zero: l’inizio per Lloyd Bannings
In questo nuovo capitolo vestiremo i panni del neo detective Lloyd Bannings, originario della citta stato di Crossbell, al suo rientro dopo quasi tre anni trascorsi nella repubblica di Calvard. Appena si presenta sul posto di lavoro, Lloyd viene a sapere che è stato assegnato (senza nessun apparente motivo) a una sezione staccata della polizia di Crossbell nata proprio in quei giorni, la Special Support Section o SSS.
Riluttante all’inizio, Lloyd fa la conoscenza dei suoi nuovi colleghi, Elie, Tio, Randy e il capo Sergei. Dopo una breve missione inziale, i quattro vengono messi al corrente che nessuno crede in questo nuovo progetto SSS, nato soprattutto per muovere il consenso del popolo verso la polizia, ma nettamente a favore della gilda dei Bracers, e che probabilmente verrà smantellato a breve. I quattro ricevono anche la possibilità di rinunciare a quell’assegnazione in favore di un’altra probabilmente migliore.
Dopo aver trascorso la serata a confrontarsi con i suoi probabili nuovi colleghi, i quali hanno già deciso di accettare il ruolo nella SSS ognuno per i propri motivi, anche Lloyd decide di rimanere. Da qui inizia una storia lenta a carburare ma ricca di eventi appassionanti e di personaggi fantastici.
La narrazione è sicuramente il punto di forza di Trails from Zero, così come lo è stato per tutti gli altri capitoli. Man mano che avanzerai nella storia, ti sentirai sempre più parte di quel mondo, di quella città stato, Crossbell, tanto avanzata tecnologicamente, quanto piena di misteri, gruppi che tramano nell’ombra e personalità varie, che nascondono qualcosa che va molto oltre le faide politiche o territoriali.
La città stato di Crossbell
La città che fa da sfondo a Trails from Zero, può essere considerata a tutti gli effetti uno dei protagonisti del gioco. Grazie a un worldbuilding curato in modo maniacale e credibile, se hai giocato gli altri capitoli saprai come la sua posizione, perfettamente al confine fra due fazioni in guerra per accaparrarsela (l’impero di Erebonia e la repubblica di Calvard), non sia fra le più tranquille, anche se apparentemente Crossbell sta vivendo un boom economico e tecnologico grandissimo, forse anche troppo repentino per essere considerato normale.
La polizia non ha più la fiducia dei cittadini, negligente sui propri doveri e molte sono le voci di membri corrotti, mentre la CGF (Crossbell Guardian Force) è impegnata totalmente sui confini per evitare invasioni dalle parti in guerra. Questo ha fatto si che due grosse fazioni criminali abbiano messo radici nella città stato, prossime a scatenare a loro volta una guerra per il dominio territoriale. Fortunatamente anche a Crossbell si trova una sezione della gilda dei Bracers, combattenti e avventurieri sempre in difesa del popolo. Da adesso però ci sarà anche la SSS di Lloyd e compagni.
Tante fazioni e tanti personaggi, molti dei quali saranno memorabili. Infatti uno dei punti di forza che accompagna la stupenda narrazione in Trails from Zero, è la superba caratterizzazione di questo cast variegato di individui, alcuni dei quali riusciranno a risultare epici anche non essendo fra i personaggi giocabili o fra i villain del titolo; questo è un altro fattore che accomuna i titoli della serie The Legend of Heroes.
Trails from Zero, meccaniche profonde
Se una narrazione come se ne sono viste poche non basta, Trail from Zero aggiunge una componente di gameplay profonda e tattica, che può far sbizzarrire il giocatore come meglio crede. Il titolo è un JRPG con visuale isometrica e combattimenti a turni, con i mostri presenti sulla mappa senza scontri casuali. Se verremo a contatto col nemico, inizierà il combattimento. Toccandolo alle spalle avremo un bonus che ci farà agire prima, colpendolo sempre alle spalle invece, oltre al bonus detto prima, avremo anche il 100% di colpo critico nel nostro turno.
I turni sono scanditi dal parametro di velocità delle unità, e quando sarà il proprio momento di agire, ogni nostro personaggio avrà a disposizione diverse azioni:
- Movimento: consente di spostarsi di qualche casella, per rispettare la gittata dei propri attacchi o evitare quelli nemici;
- Attacco: classico colpo con l’arma in dotazione, utile per accumulare CP (craft points);
- Craft: mosse personali di ogni personaggio che richiedono CP per essere usate e hanno anche diversi effetti come rallentare il nemico, bonus agli alleati e altro;
- Arts: facendola semplice, le arti magiche in Trails from Zero, con effetti offensivi, difensivi, debilitanti o di supporto;
- Item: permette di usare oggetti con diversi effetti dal proprio inventario;
- Escape: tenta di fuggire dal combattimento.
Se in Trails From Zero i Craft sono esclusivi e prestabiliti per ogni personaggio, al contrario con le Arts possiamo sbizzarrirci. Ognuno dei nostri personaggi sarà dotato di un’apparecchiatura tecnologica che gli permetterà di equipaggiare diversi Quartz, delle speciali gemme che, oltre a modificarne le statistiche, andranno a stabilire anche le Arts che quel personaggio avrà a disposizione in combattimento.
Certo, ci sarà il personaggio naturalmente più o meno portato in diversi campi, ma questa meccanica permette a Trails from Zero di offrire una profondità strategica elevata, facendo si che anche il mago di turno possa anche essere un Tank, magari evasivo, basando la sua sopravvivenza sulla schivata invece che sulla difesa.
Nelle fasi avanzate del gioco, avremo a disposizione equipaggiamenti e Quartz che ci permetteranno di mettere in atto build davvero interessanti e gratificanti, come quella appena citata del tank evasivo che potrà essere colpito solo da pochi attacchi, o dal mago glass cannon, con danni da Arti inimmaginabili.
Accumulati 100 CP ogni personaggio potrà usufruire di una sua potentissima mossa chiamata S-Craft, che raddoppia di potenza se i CP accumulati saranno 200; occhio però che utilizzarla svuoterà totalmente la riserva di CP. Trails from Zero offrirà anche battaglie impegnative, ma che sapranno dare soddisfazione una volta superate. Il gioco comunque viene incontro anche a chi non è avvezzo al genere di gioco, offrendo diversi livelli di difficoltà.
Oltre ai Quartz menzionati prima, ogni personaggio potrà migliorare le proprie caratteristiche tramite armi sempre migliori, due pezzi di equipaggiamento (torso e gambe) e due accessori.
Per gli amanti dei completisti, Trails from Zero offre tantissime attività secondarie, come missioni che, anche se semplici, aiuteranno sempre a saperne di più sullo stupendo mondo di gioco, assieme a un ricettario da cucina da completare trovando le varie ricette, libri da collezionare e leggere per conoscere eventi e miti, e una sezione dedicata alla pesca da riempire tramite un minigioco.
Trails from Zero, remastered
Oltre alla grafica originale riproposta in HD, che fa il proprio dovere risultando godibile e molto piacevole, Trails from Zero propone anche un’ottima colonna sonora, con più di un brano che non farà fatica a rimanere nella testa dei giocatori. Sempre per quanto riguarda la parte sonora, il titolo propone un unico doppiaggio audio in lingua originale. Manca purtroppo la localizzazione in lingua italiana, e vista la mole di dialoghi presenti in Trails from Zero, potrebbe risultare un problema pesante a chi non ha dimestichezza con la lingua inglese.
Il gameplay è molto avvincente, e la buona libertà di personalizzazione del proprio team ne aumenta la profondità strategica. Il resto come detto più volte, lo fa il worldbuilding, che in Trails from Zero diventerà sempre più profondo e complesso man mano che avanzeremo nella storia, facendoci tifare per Lloyd e i suoi compagni, ma anche per personaggi secondari nella trama, alcuni dei quali risulteranno memorabili.
Altre migliorie di questa remastered sono l’implementazione della funzione di autosalvataggio, il poter velocizzare i combattimenti ma anche gli spostamenti sulla mappa, e il poter skippare alcune animazioni delle battaglie, rendendo così il farming davvero poco pesante.
Un must have per tutti gli appassionati del genere JRPG, che farà venire voglia di giocare tutti i capitoli della serie.