Partiamo subito col dire che, The Legend of Heroes: Trails to Azure, è il seguito diretto del primo capitolo, ovvero Trails From Zero, approdati entrambi finalmente sulle nostre console (a partire dal settembre dello scorso anno il primo, e il prossimo 17 marzo il secondo). In realtà, come tutta la longeva serie The Legend of Heroes ci insegna, ogni arco narrativo è come fosse un’unica storia, divisa in più capitoli, ed è proprio per questo motivo che sconsigliamo di giocare questo capitolo, se prima non si ha completato Trails From Zero.
Difatti, se pur trovandosi di fronte a un gioco di ruolo a turni molto solido e con una trama spettacolare, si rischierebbe proprio di perdersi buona parte di quest’ultima, in quanto prosegue direttamente tutti gli eventi del primo capitolo, dando finalmente diverse risposte ad altrettanti interrogativi. A voler essere proprio completisti, gli eventi narrati in Trails to Azure si svolgono in contemporanea con quelli dei primi due capitoli di Trails of Cold Steel, ma per chi non li avesse giocati, questa timeline non rappresenta una problematica, certo è che farebbe capire di più su alcuni personaggi ed eventi.
Trails to Azure, gli eventi di Zero
Questa sezione di storia contiene leggeri spoiler dei fatti avvenuti nel capitolo precursore di Trails To Azure, niente di compromettente, giusto un’infarinatura sugli eventi. Nel primo capitolo vestiremo i panni di Lloyd Bannings, giovane che appena ottenuta la difficilissima qualifica da detective, tornerà nella sua città natale di Crossbell City, per iniziare il suo nuovo lavoro al dipartimento di polizia. Suo malgrado però, scopre che lui e altri tre personaggi, Tio, Elie e Randy, andranno a costituire una particolare e neo formata Special Support Section. Giorno dopo giorno, svolgendo il loro lavoro un incarico dopo l’altro, vengono sempre di più a conoscenza del vero e oscuro volto della città. Infatti Crossbell è stretta nella morsa di due fazioni opposte, quella dell’Impero e della Repubblica, entrambe intenzionate a fare in modo che Crossbell serva ai loro oscuri scopi. Infatti il territorio di questa città-stato, è proprio situato come galleggiante al confine dei due contendenti. Ma non è finità qui, perché anche la minacciosa ombra di un oscuro culto sta riemergendo dal cuore della città.
Insomma di carne al fuoco nel primo capitolo ne è stata messa davvero molta, ma alla fine gli eventi avevano lasciato più interrogativi che risposte. Interrogativi che, senza fare nessuno spoiler, troveranno le loro risposte durante gli eventi narrati in Trails to Azure, eventi che rispetto il primo capitolo, si susseguono su un ritmo molto più veloce e incalzante, quasi da lasciare il giocatore senza fiato. Infatti molta della parte conoscitiva, essenziale a creare un world building solido e credibile, è stata inserita negli eventi del primo capitolo. Per chi ha giocato anche i primi due capitoli di Trails of Cold Steel, sarà un colpo al cuore vivere gli eventi visti di sfuggita, questa volta in prima persona.
Squadra che vince non si cambia
Il gameplay di Trails to Azure, non si differenzia quasi per niente da quello di Trails from Zero. Il gioco si presenta con i classici combattimenti a turni che hanno reso celebre la serie, con i personaggi che potranno compiere diverse azioni e abilità, ottenibili tramite un sistema di quarzi, e turni che spesso andranno a conferire dei bonus particolari all’unità in azione in quel momento. A conti fatti il sistema di combattimento risulta davvero ben bilanciato e strategico; non basterà infatti solo spammare l’azione attacco per avere la meglio sui nemici, anzi, magari solo nei livelli bassi, ma bisognerà fare un uso consapevole di oggetti e abilità, queste ultime con la capacità di bersagliare intere aree con i propri effetti, o di alterare l’ordine dei turni, magari per togliere qualche bonus che sarebbe andato al nemico facendolo nostro. Visto che il sistema di combattimento di Trails to Azure, come accennato poco fa è pressoché identico al capitolo precedente, quindi se vuoi farti un’idea più approfondita di come funziona, puoi consultare la nostra recensione di Trails from Zero.
L’epico finale
Anche dal punto di vista tecnico possiamo tranquillamente dire che Trails to Azure è in tutto e per tutto un proseguo del predecessore. La grafica, anche se vecchio stile, è molto curata, sia negli effetti speciali che nella caratterizzazione delle varie città e paesaggi che danno vita agli eventi narrati nel gioco.
Discorso a parte e come sempre per il comparto audio, sempre sopra le righe, con musiche che di alto livello sia nei momenti epici del gioco, che nelle semplici battaglie, e le voci giapponesi danno un tocco in più a tutto il titolo.
Il gameplay è solido. Un gioco di ruolo a turni vecchio stile, che non ha niente da invidiare alle produzioni odierne, sia come meccaniche che profondità strategica. La giusta ed epica conclusione all’arco narrativo di Crossbell.