Sviluppato da Simteract e prodotto da Nacon e Bigben Interactive, Train Life: A Railway Simulator si propone come simulatore definitivo del mondo su binari proponendo un’esperienza che va a coinvolgere diversi ruoli dal macchinista fino al capo di un’azienda che gestisce, appunto, treni di vario genere. Noi abbiamo imparato come guidare un treno e gestire un’azienda sulla PlayStation 4 e questa è la nostra recensione.
Train Life: A Railway Simulator – impegno su binari
Train Life: A Railway Simulator è un simulatore che parla direttamente e soprattutto, agli appassionati del mondo dei treni. Lo fa con ogni aspetto del gioco e con un impegno che, lo diciamo subito, è decisamente lodevole nonostante diverse incertezze tecniche e ludiche. Ma procediamo con ordine. Prima di tutto, a differenza di altri titoli simili, qui l’epoca storica in cui è ambientata la nostra “carriera” è quella contemporanea.
Il gioco inizia offrendoci la possibilità di selezionare un avatar/foto (in una scelta decisamente scarna ma a conti fatti, unicamente estetica), un nome, la nazionalità, l’età del nostro protagonista, il nome dell’azienda che andremo a gestire, i colori principali dell’azienda (che caratterizzeranno anche i nostri veicoli), il logo e il luogo di partenza. A tal proposito, il gioco è ambientato prevalentemente in Europa (più il Regno Unito), coinvolgendo solo alcune delle grandi stazioni a noi note (non mancano Parigi e Londra).
Ma la scelta più importante che andremo a effettuare riguarda la tipologia di carriera, o meglio, la sua difficoltà. Il gioco ha un sistema predefinito, che è come dovrebbe essere giocato, ma include anche un livello facile (con diversi vantaggi legati prevalentemente alle risorse in nostro possesso), difficile ed estremo (e lo è davvero, estremo).
Ma c’è di più, puoi decidere di personalizzare l’esperienza modificando alcuni fattori come i fondi di base, i costi di componenti e locomotive o perfino disattivare alcuni requisiti e/o impostare il denaro infinito (questa opzione andrà però a bloccare alcuni trofei e a rendere l’esperienza troppo accessibile e quasi noiosa, annullando di fatto l’elemento sfida). Infine, puoi decidere di provare un’esperienza definita “Esplorazione” (decisamente più rilassante) o la “Sandbox” che punta alla creatività e a una maggiore libertà.
Venendo quindi alla questione “trama”, possiamo dire che questa la costruirai tu. Lo scopo qui è vedere quanto sarai bravo a sperimentare, quante tipologie di locomotive vorrai imparare ad utilizzare, fin dove espanderai i confini e quanti viaggi sarai in grado di portare a termine senza incidenti, multe o quant’altro. E lo ripetiamo, Train Life: A Railway Simulator ha molto con cui giocare ma tutto dedicato esclusivamente a chi è amante del mondo dei treni.
E a tal proposito, è bene evidenziare che il gioco dispone di una sezione Codex molto approfondita e che regala informazioni storiche e tecniche del mondo dei treni. Una chicca che farà la gioia degli appassionati.
Gameplay
Fatte le doverose scelte, il nostro consiglio è di affrontare assolutamente la lunga serie di tutorial previsti dal gioco. Perché? Perché guidare un treno in Train Life: A Railway Simulator è decisamente complesso, a tratti ostico e a suo modo realistico. Non basta premere l’acceleratore, oh no… il titolo Simteract fa sul serio e richiede all’utenza tanta pazienza quanto allenamento.
Per “impanicarti” un po’, anticipiamo che l’interno della locomotiva, a seconda della tipologia (e ce ne sono davvero tante, tutte abbastanza fedeli alla controparte reale), hanno un sistema di pulsanti, freni e comandi di vario genere con cui potrai interagire grazie alla visuale interna in prima persona.
Se acceleratore, freno, luci e l’immancabile comando per cambiare binario o procedere in retromarcia sono abbastanza scontati, lo è meno la possibilità di gestire l’aria condizionata, i tergicristalli (utili contro il mal tempo), i fendinebbia, il fischio (che va utilizzato con accortezza e non solo per abbandonarsi al famigerato “ciuff ciuff”) e infine l’utilizzo, molto apprezzato, della radio. E questi sono solo alcuni degli elementi che compongono il vasto sistema di Train Life: A Railway Simulator con cui dovrai, inevitabilmente, familiarizzare.
Come detto però, c’è un lungo tutorial, molto pratico, che ti guiderà passo passo ai comandi base della locomotiva, introducendo anche il sistema di missioni, che saranno il fulcro principale per portare avanti la tua carriera, guadagnando soldi e permettendo così di ampliare il tuo futuro “impero” su binari. Quindi occhio anche al lato gestionale di Train Life: A Railway Simulator anche questo molto sviluppato e ben implementato nel sistema di gioco.
Lo abbiamo già citato e ora è bene approfondirlo: Train Life: A Railway Simulator ha un gameplay abbastanza complesso e che richiede del tempo per essere appreso nella sua completezza. Il solo accelerare e frenare, non è al pari di un simulatore di auto. D’altronde, qui si ricerca un certo realismo e lo si trova anche nei piccoli dettagli. L’accelerazione di un treno è graduale, così come il freno. Sì, c’è la possibilità di frenare immediatamente (ossia il freno d’emergenza) con il tasto cerchio ma questo porterà a lungo andare a danneggiare la locomotiva (che costa, eccome se costa).
In basso a destra dello schermo avrai sempre visibile lo stato di accelerazione (che può essere aumentato e diminuito con R2 e L2) e del freno (anche questo aumentato e diminuito coi dorsali R1 e L1) che sono essenziali da imparare a giostrare. Non solo per rispettare i limiti di velocità (sempre visibili a schermo con un pratico sistema a colore. Diventa arancione quando lo superiamo e ci avvisa ulteriormente quando siamo a rischio multa o deragliamento diventando rosso) ma anche per affrontare bene eventuali incroci. In questo caso, infatti, bisogna moderare la velocità per permettere al treno di affrontare bene l’ipotetico cambio di binario e decidere appunto in quale direzione procedere. Fondamentale è anche gestire la decelerazione in caso di fermata in stazione o di passaggio di un altro treno.
Può anche capitare di ritrovarsi con un treno fermo sullo stesso binario e, ti assicuriamo, è bene non scontrarsi con nulla (il gioco al livello predefinito è abbastanza punitivo con chi crea disastri). Bisogna quindi apprendere bene le basi del movimento del treno che diventa tanto più complesso quanto più è lungo il treno.
E qui aiuta molto il sistema di visuali del gioco. Ne esistono di diversi tra cui quella interna alla locomotiva (in cui potrai interagire con vari comandi) e quella a volo d’uccello (ideale per tenere la situazione sotto controllo). C’è anche la possibilità di far invertire al gioco la posizione del treno ma ha un costo. Altrimenti puoi cambiare la visuale della locomotiva ma se ne hai una sola, la situazione muta poco se non appunto nei comandi e nel fatto che non dovrai attivare la retromarcia.
Il gioco ci fornisce anche di un pratico tablet, visibile all’interno della locomotiva o attivabile col tasto direzionale in alto, con cui potremo controllare diversi dati della nostra carriera nonché del mezzo attualmente in utilizzo. Ogni locomotiva è dotata di una barra di resistenza e del livello di carburante, entrambi da tenere d’occhio ed eventualmente ricaricarli nei vari centri servizi disponibili in appositi binari nelle stazioni. Interessante inoltre il sistema della radio, attivabile anche questa tramite menù radiale (che si attiva col tasto quadrato) e che racchiude diverse funzionalità interessanti tra cui quella di richiedere l’accesso in una determinata area o stazione (essenziale per evitare multe).
Per quanto riguarda le missioni, queste variano a seconda della tipologia di mezzo e impegno che decidiamo d’intraprendere. Principalmente sono di due tipi: treno passeggeri e treno merci. Come facilmente ipotizzabile, il primo trasporta persone (ma può avere anche vagoni per merci di dimensioni contenute) e qui ci si sente tanto come Trenitalia, con orari da rispettare e fermate da raggiungere. Caso leggermente diverso per quanto riguarda il trasportare delle merci (il tutorial, ad esempio, c’insegnerà come trasportare il legno in una segheria). Questo sistema inizialmente innovativo, diventa inevitabilmente ripetitivo col passare del tempo, con l’unica variante di nuove zone e un livello di difficoltà crescente (ma mai eccessivamente ostico per chi avrà la giusta pazienza).
Il lato gestionale di Train Life: A Railway Simulator non riguarda solo la scelta delle missioni ma include anche la pianificazione di innumerevoli aspetti tra cui l’acquisto e la manutenzione di locomotive. Bisogna anche far quadrare i conti, rispettare la legge, gestire i fornitori e le materie prime, nonché le attrezzature di bordo essenziali, ad esempio, per garantire una buona permanenza a bordo ai nostri futuri clienti.
Potremo anche assumere nuovo personale da inserire nella nostra azienda e che, a seconda della specializzazione, potranno essere impegnati in varie mansioni agevolando la raccolta di fondi e lo spostamento di materiale nelle varie città. A tal proposito, il gioco include un sistema di livelli non solo riguardo noi (con tanto di esperienza da accumulare per sbloccare nuovi attrezzi, percorsi, locomotive, vantaggi, ecc.) ma anche per le città con cui inizieremo a collaborare (livelli utili per sbloccare ulteriori vantaggi di gioco).
Nota fondamentale per chi non è abituato a questo genere di giochi. Train Life: A Railway Simulator in quanto simulatore ha un ritmo molto compassato. Stai guidando un treno, non una navicella spaziale e questo richiede la già citata pazienza non solo per i comandi ma anche per gli inevitabili tempi morti che potrebbero capitare lungo i numerosi percorsi (e ne sono davvero tanti) che sarai chiamato a intraprendere. Ovviamente questa nota decade nel caso degli appassionati che anzi sapranno apprezzare ogni viaggio col suo piccolo pizzico d’imprevedibilità.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Train Life: A Railway Simulator non è assolutamente ai livelli di Flight Simulator ma offre comunque un colpo d’occhio lodevole (alcuni scorci sono meritevoli d’attenzione). L’impegno c’è e anche se buona parte dei luoghi che circondano i binari potrebbero risultare anonimi o ripetitivi, questi sono comunque funzionali all’esperienza. Ci sono diverse incertezze tecniche come alcuni elementi che appaiono in ritardo o alcuni decisamente sottotono rispetto ad altri.
Da segnalare anche alcuni casi di freeze che ci hanno costretto a riavviare il gioco. Ci è successo un paio di volte e sempre a seguito di un deragliamento e ammettiamo che questa involontaria severità nel punirci ci ha costretto a moderare lo stile di guida (ma confidiamo comunque in una futura patch).
La cura del dettaglio spicca comunque sui protagonisti indiscussi del titolo: i treni. Questi risultano molto fedeli alle controparti originali. A tal proposito, bisogna citare la presenza della Chapelon Pacific 231 Locomotive con cui potrai vivere l’esperienza che collega Parigi a Vienna. Esatto, l’Orient Express. e sì, il gioco dispone di alcune missioni con locomotive preselezionati e percorsi specifici da vivere. Un modo per spezzare il ritmo di gioco standard che abbiamo apprezzato.
Altro elemento non da poco, è che il gioco è quasi interamente sottotitolato in italiano, il che agevola non poco considerando la complessità di menu e comandi. Diciamo “quasi” perché non tutti i testi risultano tradotti ma comunque, niente di troppo grave. Meno piacevole è invece il fatto che alcune volte i sottotitoli spariscono e/o vengono coperti da alcuni menù o elementi grafici.
Per quanto riguarda il sonoro, parliamo di effetti sonoro decisamente credibili e convincenti, aiutando a creare la sensazione di essere davvero alla guida di un treno. Piacevole anche la colonna sonora che ci accompagnerà durante i viaggi, poco memorabile ma mai invadente o fastidiosa.