Sviluppato da FluckyMachine e pubblicato da TinyBuild, Trash Sailors cattura principalmente per due cose: l’estetica decisamente caratteristica e il concept intrigante e impegnativo. Sarà riuscito a conquistarci? Dopo aver sperimentato la versione per Steam (trovi qui la nostra recensione), abbiamo percorso la lunga avventura a bordo della nostra zattera su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione!
Trash Sailors: pesca, ripara, guida, accendi la luce, sopravvivi, ecc.
Trash Sailors non ha una vera e propria trama ma ti catapulta letteralmente nell’azione di gioco con un tutorial abbastanza semplice ma ingannevole. Le cose in Trash Sailors, infatti, non sono leggere e tranquille come quelle che vivrai nei primi percorsi, tutt’altro. Ma procediamo con ordine.
La protagonista indiscussa in Trash Sailors è la nostra amata zattera che dovrai guidare lungo diversi percorsi cercando di non farla affondare. Fondamentalmente tutta la trama e l’essenza del gioco è qui. Sì, ci sono diversi personaggi che potrai controllare e gestire, tra cui un amabile robottino composto di scarti, ma il cast permane abbastanza anonimo seppur esteticamente accattivante e piacevole alla vista.
Quello che è interessante evidenziare di Trash Sailors è il concept di base e il breve incipit narrativo su cui si basa l’intera esperienza. Il mare si è ribellato, inghiottendo tutto e rigurgitandoci contro tutti gli orrori commessi dall’uomo contro l’ambiente. Ecco quindi che rifiuti di ogni genere si ritrovano a galleggiare fungendo ora da risorsa, ora da ostacolo. Anche il paesaggio che saremo chiamati a percorrere di viaggio in viaggio, ci mostra un mondo distopico, con palazzi divorati dall’acqua che domina incontrastata.
Un orrore che colpisce, che lancia un grido d’allarme ma che, purtroppo, il gioco approfondisce poco. Perdendo quindi la gustosa possibilità di creare una storia più coinvolgente e anche tragicamente possibile.
Gameplay
Trash Sailors, lo diciamo subito, è pensato principalmente per essere giocato insieme a uno o più amici. Questo non esclude la possibilità di essere vissuto interamente da solo ma l’esperienza ne risente e diventa tutt’altro che immediata e divertente. Ma procediamo con ordine. Se si sceglie di procedere in solitaria, comanderai un solo personaggio e avrai comunque il supporto dell’equipaggio che procederà con azioni automatiche o comunque dipendenti sempre da un nostro intervento.
Ogni membro dell’equipaggio è, a suo modo, personalizzabile (esteticamente parlando) e durante la navigata di turno, ricoprirà innumerevoli ruoli differenti. Iniziamo con lo scopo principale di ogni livello: arrivare fino alla fine con la nostra zattera. Questo significa che dobbiamo farla resistere a ostacoli e nemici, senza farla affondare. Se la zattera affonda, tocca rifare tutto. Altro valore da tenere sotto controllo, è l’energia dei personaggi che può calare se finiscono a mare o se vengono attaccati/colpiti.
Durante la navigata, le cose a cui dovremo badare saranno via via sempre di più. Inizialmente saranno però due: il motore e robot/contenitore per rifiuti. Il motore è quello che fa muovere la zattera e va caricato con rifiuti e poi colpito un paio di volte. Fatto ciò, la zattera inizia ad avanzare e noi potremo ruotarla a destra o sinistra se andiamo a posizionarci al timone. In alternativa, potremo anche posizionare un membro dell’equipaggio gestito dall’IA e in tal caso , starà comunque a noi decidere come e quando virare (usando i grilletti dorsali del pad) ma senza però occupare il nostro personaggio che potrà fare altre azioni.
Il robot/contenitore di rifiuti, invece, è il cuore pulsante di ogni avventura. Si tratta del posto in cui depositare i rifiuti che raccoglieremo dal mare pescando col nostro rampino. Inoltre, è sempre lì che potremo ricevere dei bonus se eseguiremo con ordine le richieste (visibili a schermo) e che riguardano determinate combo di oggetti da pescare. Una volta nel contenitore robotico, i rifiuti diventano risorse e con queste risorse potremo caricare il motore ma anche riparare pezzi di zattera.
La zattera è composta da diversi riquadri che, dopo una serie di colpi, vengono distrutti. Per fortuna, con le nostre risorse, potremo ripararli. Ogni quadrato richiede più di un frammento per ritornare alla resistenza di base. L’operazione di riparazione non è immediata e richiede di pescare il rifiuto, portarlo nel contenitore, recuperare la risorsa, andare sul pezzo da riparare e cliccare diverse volte per riparlarlo. Se tutto questo all’inizio è abbastanza accettabile e fattibile, con l’avanzare delle sfide la questione si complica.
Oltre a motore e riparazioni varie da tenere costantemente d’occhio, anche gestire l’andamento della zattera non è da meno. Evitare le collisioni è fondamentale anche perché il sistema degli urti è un po’ discutibile. La zattera spesso “rimbalza” contro gli ostacoli e in caso di molti ostacoli vicini, si può scatenare un effetto flipper disastroso in termini di riparazioni e che può portare inevitabilmente al game over.
La situazione poi diventa ancora più difficile quando irrompono i nemici, da coccodrilli a pirati pernacchioni. Ma anche la notte, non scherza. In caso di buio assoluto, dovremo subito salire sull’albero maestro e attivare la torcia o saremo invasi da ragni ben poco amichevoli. Tutto questo si traduce in una oggettiva difficoltà nel tenere tutto sotto controllo, con situazioni frustranti e alla lunga, decisamente ripetitive (ogni livello varierà per difficoltà ma l’obiettivo è sempre uguale).
A seconda del nostro punteggio e del nostro comportamento, saremo premiati con delle monete che potremo utilizzare per personalizzare l’equipaggio o potenziare la nostra zattera e i relativi strumenti. Inoltre, sulla mappa di gioco, punto in cui potremo navigare e selezionare i vari livelli, sono nascosti anche dei piccoli collezionabili.
In compagnia è più bello
E torniamo alla postilla iniziale: Trash Sailors è più divertente in compagnia. Segue quel filone di giochi come Overcooked o Moving Out. Il tutto però, con comandi che permangono un po’ legnosi e non sempre precisi. Se a questi aggiungiamo l’inevitabile caos che ben presto si viene a creare a schermo e si ha la conferma che Trash Sailors non è poi così accessibile ma rimane comunque un’esperienza stravagante e che riesce a intrigare con le sue sfide, almeno all’inizio.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Trash Sailors ha un tratto cartoon abbastanza caratteristico che riesce, inizialmente, a colpire. Purtroppo la varietà visiva è abbastanza scarsa e quindi può diventare presto monotono. Inoltre, se l’impatto estetico è gradevole, lo sono meno le animazioni, abbastanza rudimentali e poco efficaci.
Il sonoro accompagna in modo coerente quanto avviene a schermo, con effetti audio abbastanza classici e tracce idonee seppur poco memorabili.