Sviluppato e pubblicato da Drago Entertainment, Treasure Hunter Simulator è un gioco di avventura in prima persona che pone come obiettivo centrale, quello di cercare trofei con l’utilizzo di un metal detector. Pratica intervallata da lunghe esplorazioni che, sotto certi aspetti, avvicinano il titolo quasi a un “walking simulator”. Noi ci siamo messi a cercare tesori su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione! Pronto a impugnare il tuo metal detector?
Treasure Hunter Simulator e i tesori da scovare
La maggior parte dei simulatori è orfana di una narrazione lineare, ebbene… non è il caso di Treasure Hunter Simulator che possiede una storia propria legata a una sequela di mail che andremo a sbloccare e ricevere lungo un percorso lineare e dalla durata modesta (la run principale, senza missioni secondarie, può sforare facilmente le dieci ore complessive).
Il protagonista delle vicende siamo noi, un anonimo cacciatore di trofei esperto nell’utilizzo di metal detector e che non si fa troppi problemi a girare il mondo per scovare manufatti più o meno antichi. Di problemi, in realtà, ce ne sono e sono prevalentemente economici. Spostarsi per le aree di gioco ha un costo così come il nostro fidato strumento, da aggiornare quasi costantemente, richiede un investimento non da poco.
Per aumentare le cifre del proprio conto in banca, il titolo si arricchisce con un sistema di missioni secondarie che introducono attività extra come la fotografia o la raccolta di determinati strumenti (in alcuni casi, si tratta di pulire zone e così via). Tutte attività (prevalentemente opzionali) che fungono da corollario a una storia che non emoziona per intreccio narrativo (abbastanza prevedibile) ma che comunque dona una continuità e un obiettivo normalmente assenti nei simulatori.
Da segnalare che i luoghi (oltre dieci aree diverse) che andremo a visitare in Treasure Hunter Simulator sono scenari “reali” così come gli elementi “storici” legati ai numerosi reperti (oltre cento tipologie diverse) che andremo a raccogliere, forniscono approfondimenti anche abbastanza interessanti. Tra questi, spiccano i “manufatti leggendari”, oggetti più complessi da scovare e principalmente “unici”, laddove gli oggetti comuni, soprattutto a lungo termine, finiscono per ripetersi spesso (come bottoni, proiettili, ecc.).
Come diventare un cercatore di tesori professionista
Treasure Hunter Simulator è un simulatore in prima persona 3D dall’animo di walking simulator e con un rudimentale sistema di fotografia. Volendo sintetizzare le attività di gioco, si inizia con l’interfacciarsi con il proprio computer, navigando tra le mail che, altro non sono, che un elenco di missioni principali e secondarie con relativo scopo e previsione di premi/compensi.
Stabilito ciò, si procede alla spedizione, non prima di aver speso i dovuti soldi e preparato il proprio equipaggiamento. Una volta sul campo, si è chiamati ad esplorare. Come? Camminando. In Treasure Hunter Simulator si cammina molto e il tutto ammirando i paesaggi riprodotti dal team di sviluppo. Paesaggi il cui sottosuolo è culla di diversi tesori tutti da far riemergere. Il miglior strumento per far ciò, è il nostro metal detector.
Una volta equipaggiato, grazie a un sistema acustico (una serie di “beep”) sapremo se siamo nei pressi di un qualche tesoro mentre un indicatore su schermo ci darà il “via” per procedere a scavare manualmente (il tutto in modo semi automatizzato). Una volta recuperato il tesoro, si passa alla fase di “pulizia” che consiste nel rotearlo e scrutarlo finché non ci sarà chiaro di che cosa si tratta (non tutti i reperti sono realmente tali).
Essenzialmente, Treasure Hunter Simulator è tutto qui. A complicare la situazione, ci sono tesori nascosti più in profondità (indicatore essenziale e che richiede l’aggiornamento del metal detector stesso, così come per l’indicatore di dimensione del tesoro) o altri semplicemente celati in zone più complesse da raggiungere. Nulla comunque di realmente impegnativo, anzi.
Uno dei limiti di Treasure Hunter Simulator è proprio la sua natura lenta e monotona che può portare a una certa stanchezza soprattutto in sessioni di gioco molto lunghe. Il motivo è una prevedibile mancanza di variazione ludica unito a situazioni prevalentemente rilassanti, statiche o addirittura silenziose. In compenso, c’è molto da scoprire e gli amanti del genere avranno ore e ore di gioco davanti a loro.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Treasure Hunter Simulator offre un impatto generale discreto e appagante con una buona cura del dettaglio, un buon gioco di ombre e luci e una gradevole varietà di location, nonostante qualche inciampo tecnico. Parliamo essenzialmente di frame rate instabile e di elementi che si ricaricano in ritardo. Una situazione che diventa leggermente più insistente in modalità portatile dell’ibrida Nintendo.
Ed è sempre in portabilità che emerge un ulteriore problema legato alle scritte che non sono state tutte completamente ottimizzate (alcune sono quasi illeggibili, soprattutto quando si utilizza il PC). Il discorso cambia, ovviamente, in modalità doc. In compensa, il titolo include i sottotitoli in lingua italiana, una presenza assolutamente gradita, considerando anche le diverse schede descrittive legate ai reperti da scovare.
Infine, il sonoro di Treasure Hunter Simulator non brilla per varietà e coinvolgimento ma è usato in modo intelligente. Onde evitare l’effetto “loop”, dosa in modo discreto i momenti sonori con altri completamente (o quasi) silenziosi, in modo da restituire fasi di ricerca quasi rilassanti.