Quando ero piccolo non avevo una console fissa ma nonostante questo la mia ossessione per i videogiochi era già forte e presente. Questi fattori si traducevano quindi nella mia spasmodica voglia di andare a casa di amici con console, farmi prestare vecchi gameboy color e giocare a tutto ciò che il pc di mio padre potesse sostenere. Il sito Miniclip.com (che scopro solo ora essere ancora attivo: wow) per me fu una scoperta epocale: centinaia di giochi gratuiti pronti per essere provati. Ecco, se dovessi descrivere la situazione con una parola userei “quantità”, non “qualità”.
Nel mare di monnezza e cloni, però, ricordo nitidamente il momento in cui trovai Trials. Era un gioco di moto molto singolare, non basato sulla velocità ma sul bilanciamento del peso della moto e del guidatore, finalizzato al superamento di percorsi complessi che solo dopo scoprii essere ispirato ad una vera e propria disciplina sportiva. Il gioco aveva un anima arcade ed era facile da approcciare e complesso da completare: inutile dirvi che fu amore a prima vista.
Ed e’ con gli stessi occhi speranzosi di quel bambino che oggi, almeno 10 anni dopo dalla scoperta di quella saga, mi sono approcciato alla Closed Beta di Trials Rising. Sarà riuscita questa presentazione del nuovo capitolo della serie Ubisoft a catturare nuovamente il mio cuore o sarà meglio tornare ai giochi gratis di Miniclip?
La sottile linea fra un quadruplo backflip e la morte
Trials Rising riprende a piene mani le meccaniche dei suoi predecessori. Stiamo parlando infatti di un gioco di moto in 2.5D in cui dovremo terminare dei percorsi in meno tempo possibile e cadendo il minor numero di volte. I tracciati però non sono delle normali piste di asfalto ma delle vere e proprie trappole mortali di barili, rampe, scale e trampolini posizionati per farvi faticare il più possibile.
Il gioco richiede l’utilizzo di solo 4 tasti: accelerare, frenare, piegare in avanti e indietro. Questo non deve trarvi in inganno, se pensate che Trials sia facile non avete idea del sangue che dovrete sputare negli stage più complessi per ottenere uno score dignitoso. Il gioco infatti ha una curva di difficoltà molto ripida: se nei primi stage vi basterà premere sull’acceleratore fino al raggiungimento del traguardo già dopo pochi livelli vi renderete conto che questo non basterà per farla franca e serviranno riflessi, abilità e molta calma per sopravvivere fino all’arrivo.
Prypiat, Monte Everest, Russia, America…
A differenza del suo ultimo predecessore, che risponde al nome di Trials Fusion, questo capitolo della saga decide di abbandonare l’ambientazione fantascientifica in favore di tracciati che traggono ispirazione da luoghi esistenti. Questo potrebbe portarvi a pensare che la lancetta della saga si sia spostata verso maggior realismo ma è qui che vi sbagliate.
Gli sviluppatori hanno fatto centro combinando ambientazioni più realistiche e situazioni completamente folli. Quasi ogni tracciato che ho provato è stato reso unico e irripetibile tramite idee veramente intelligenti. La mappa di Prypiat crollerà ad ogni vostro appoggio, il tracciato nel parco a tema è pieno di trampolini e vagoni delle montagne russe pronti a colpirvi, per non parlare poi di quella situata in un aereo che sorvola la Russia dove i cali di quota vi sbalzeranno verso l’alto e vi ritroverete a terminare la corsa saltando su oggetti e veicoli in caduta libera: un vero spettacolo.
Ho veramente apprezzato la scelta di modificare il setting del gioco in questa direzione: se tutti i percorsi di Trials Rising si attesteranno sul livello di quelli che erano presenti nella Beta, c’è da aspettarsi un capitolo veramente emozionante.
Il giallo sta meglio con l’arancione o con il rosso?
In Trials Rising è stata implementata una forte componente di personalizzazione riguardante pilota e veicoli. Il sistema premia il giocatore dandogli una chest ogni volta che questo aumenta di livello. Questi bauli contengono personalizzazioni estetiche randomiche che spaziano da nuovi capi di abbigliamento fino ad adesivi e quant’altro.
Ogni felpa, maschera e pantalone può essere personalizzato interamente attaccandoci fino a 200 adesivi: questo si traduce in un editor estetico veramente profondo anche se abbastanza scomodo da utilizzare. I giocatori più pazienti che sapranno scendere a patti con gli indicatori e l’interfaccia non proprio ottimali, però, otterranno delle estetiche veramente uniche.
Delirio a 4 giocatori
Se in solitaria vi concentrerete sull’affrontare ogni dosso e salto nella maniera più precisa possibile evitando di cadere e cercando di completare le varie sfide proposte dal gioco, è online che scoprirete la vera essenza di questo Trials Rising. Voi e altri 7 giocatori vi sfiderete in una serie di 3 tracciati cercando di tagliare per primi il traguardo in delle gare al cardiopalma estremamente riuscite. Ovviamente gli altri giocatori saranno presenti sul tracciato come fantasmi, così da evitare tamponamenti e permettendo la riuscita della gara.
In questo frangente Trials Rising dà veramente il meglio di sé mostrando tutto il suo potenziale e spingendo i giocatori a imparare tutti i tracciati a memoria in modo da poter essere più competitivi nelle sfide a venire.
Fango, polvere, neve e roccia
Anche sotto il profilo tecnico il gioco Ubisoft ha fatto un ottimo passo in avanti rispetto a Trials Fusion. Il gioco presenta animazioni più fluide e ambientazioni più belle da vedere grazie ad una buona gestione della luce e alle ottime texture dei materiali.
Gli effetti ambientali e meteorologici poi danno un tocco in più ad un comparto estetico funzionale e bello da vedere. Peccato solo per alcuni problemi tecnici che affliggono ancora la versione da noi provata, come alcuni brutti effetti di pop-up e sporadici cali di frame rate.