I titoli rompicapo sono stati grossomodo una costante fin dagli albori del medium videoludico. Phantom Compass, software house canadese indipendente che si è cimentata con vari generi nel corso dei suoi oltre dieci anni di attività, ha provato a misurarsi anche con questa tipologia di giochi, giungendo a proporre Triversal, un puzzle game nudo e crudo la cui full release è prevista per il 13 luglio prossimo.
Noi di iCrewPlay ti presentiamo oggi la versione early access del titolo, già disponibile su Steam, che si è aggiudicata l’argento come miglior puzzle game nella categoria PC game della prima stagione dei NYX Game Awards, finendo nell’olimpo dei medagliati di questa nuova kermesse insieme ad un altro titolo di cui abbiamo pubblicato l’anteprima lo scorso marzo, vale a dire The Protagonist: EX-1.
Cominciamo la nostra investigazione di Triversal!
Triversal, quando il nome dice tutto
Giocando il tutorial di Triversal l’origine del suo nome, palese crasi tra le parole inglesi ‘triangle‘ e ‘universal‘, emerge in maniera lapalissiana: scopo del gioco è la risoluzione di una moltitudine di puzzle facendo combaciare una sfera dorata denominata pedina con quello che a prima vista sembra un buco nero chiamato semplicemente meta. A tal fine bisogna collegare la pedina ad una serie di quadrati viola chiamati nodi, i quali, se ci si fa click sinistro sopra, rilasciano un filo che tira la pedina verso sé.
Si vince scegliendo i tre nodi giusti nel minor numero di mosse possibile, formando per l’appunto un triangolo immaginario di cui la pedina costituisce il baricentro.
Il limite di mosse è costituito unicamente dall’ammontare dei gettoni posseduti dal giocatore, che può essere aumentato nel corso del gioco semplicemente facendo in modo che la pedina li colpisca. Ad ogni mossa corrisponde la perdita di un gettone, per cui è sempre meglio fare in modo di raccoglierne il più possibile in una sola mossa. Colpire un gettone inscritto in un triangolo ne fa guadagnare tre.
I gettoni sono anche utili all’acquisto di bonus quali ‘indizio‘, che evidenzia uno dei tre nodi da selezionare per vincere; ‘semplifica‘, che annerisce un nodo inutile alla vittoria, e ‘scudo contro i rischi‘. Esaurire i gettoni corrisponde alla sconfitta.
I rischi sono esteticamente del tutto identici ai gettoni tranne per il fatto di essere di colore rosso e rovesciati. Colpirne uno equivale a perdere tre gettoni.
Un aiuto ulteriore per la raccolta dei gettoni sono i nodi flessibili, esagoni luminescenti presenti in alcuni puzzle posti nel punto intermedio tra due nodi classici ai quali sono legati con un fili del tutto simili a quelli che muovono la pedina e dei quali hanno la stessa funzione con la differenza che possono muoversi fino a che i loro fili consentono, raccogliendo sia i gettoni che i rischi che incontrano lungo il percorso.
Tanti enigmi e tante modalità di gioco
Questa versione iniziale di Triversal non pecca certo di scarsa varietà: sono infatti presenti ben quattro modalità di gioco.
La prima è costituita dai puzzle packs, varie serie di enigmi che potremmo benissimo definire la ‘modalità classica‘ del gioco. Ogni puzzle risolto fa guadagnare tre gettoni più eventuali bonus per la performance (vittoria nel minor numero di mosse possibie, tutti i gettoni raccolti e così via).
La seconda è denominata ‘puzzle giornaliero‘: un unica serie di puzzle sempre nuova ogni giorno e che può essere giocata una ed una sola volta, senza possibilità di ulteriori tentativi in caso di sconfitta.
La terza è la modalità ‘resistenza‘, che genera puzzle a oltranza finché non il giocatore non esaurisce i gettoni andando incontro al game over. Questa modalità di gioco conferisce al titolo il sempre gradito sapore arcade.
La quarta ed ultima è la modalità sandbox, che garantisce al giocatore la possibilità di creare livelli personalizzati.
Semplice, non semplicistico, ma forse anonimo
Triversal, da come si presenta finora, sembra essere un titolo riuscito dal punto di vista della giocabilità e della sfida al netto di un’estetica definibile con l’aggettivo ‘elementare‘. Tuttavia, quest’ultimo elemento rischia di renderlo anonimo e fine a sé stesso come potrebbe essere un qualunque puzzle game destinato al mercato mobile. L’impressione, al momento, è proprio quella di trovarsi davanti ad un titolo mobile giocato su PC, senza nulla togliere ai nostri amati dispositivi mobili, che regalano gioie e dolori al pari di ogni altra piattaforma videoludica. Triversal guadagna momentaneamente un sessanta che potrebbe anche trasformarsi in un otto in sede di recensione.