Turbo Boost Racing è un titolo che parte da premesse semplicissime: proporre agli utenti un racing game di stampo arcade accessibile e immediato, dove giocare partite rapide e divertenti. Parliamo quindi di un titolo a suo modo molto classico, che peraltro su Nintendo Switch incontra una concorrenza molto agguerrita (sua maestà Mario Kart 8). Vediamo quindi se vale la pena allacciare le cinture e mettersi al voltante, in questa recensione.
Tanto per cominciare, Turbo Boost Racing non propone una storia o una qualche forma di premessa narrativa. Il giocatore viene semplicemente gettato nel menù principale, da cui può selezionare le varie modalità e iniziare a giocare. Trattandosi di un titolo arcade, però, questo non è un difetto.
Turbo Boost Racing: il gameplay è tutto nel titolo
Il gameplay di Turbo Boost Racing è semplice e immediato. Tanto per cominciare, il gioco propone diverse modalità, che vanno dal classico torneo, alla corsa singola, passando per il time trial e finendo con una modalità multigiocatore locale.
Nonostante le singole differenze, in tutti questi casi il gameplay resta sostanzialmente molto simile, soprattutto quando parliamo delle prime due modalità. Si inizia la corsa, si superano gli avversari e si cerca di arrivare primi.
Il sistema di guida è quello di un titolo arcade molto immediato, che quindi vede controlli responsivi e volutamente poco realistici. Semplicemente si sterza con il pad e si può attivare un boost che permette di accelerare molto velocemente nei punti più lineari dei circuiti. Si aggiunge la possibilità di frenare e derapare, che però risultano poco utili.
Queste basi, che sarebbero in teoria molto valide, sono però rovinate da veicoli dal feeling fin troppo “leggero”. Ogni sterzata è infatti irruenta ed eccessiva, così come ogni minimo volo risulta essere davvero troppo marcato.
La sensazione di guidare auto leggerissime rovina quindi l’esperienza, soprattutto quando bisogna affrontare curve molto difficili. Sia chiaro, è una sensazione a cui ci si abitua dopo diverse corse, ma che comunque non abbandona mai completamente l’esperienza.
Ed è un peccato, visto che l’infrastruttura che sorregge la progressione di Turbo Boost Racing sarebbe anche molto valida. Oltre alla possibilità di affrontare le già citate corse a tempo e una modalità multigiocatore locale, il titolo offre infatti tante piccole chicche, potenzialmente in grado di renderlo longevo.
Tanto per cominciare, troviamo missioni giornaliere da completare per ottenere denaro. Questo può essere poi utilizzato per acquistare altre automobili, ma anche per potenziare la propria in molti modi diversi. Si possono poi acquistare power up a uso singolo, che forniscono piccoli aiuti nelle singole corse.
Se combiniamo questo con tempi di caricamento ridottissimi, uniti alla possibilità di utilizzare controlli touch, sensori di movimento e di impostare altre piccole cose, otteniamo un prodotto niente male.
Oltre alla già citata fisica delle auto, però, va fatta una menzione anche all’intelligenza artificiale degli avversari. Questa risulta infatti fin troppo permissiva, rendendo le corse a lungo andare troppo facili.
In sintesi, Turbo Boost Racing è un racing game arcade ricco di contenuti, immediato e divertente, perfetto per partite brevi e per sessioni multigiocatore. Peccato solo per una fisica delle auto decisamente da rivedere e per un’IA nemica fin troppo permissiva.
Tecnicamente caruccio
Il comparto tecnico di Turbo Boost Racing non fa gridare al miracolo, ma si difende comunque molto bene, proponendo al giocatore un colpo d’occhio tutto sommato niente male. Il titolo presenta infatti modelli poligonali belli da vedere, che si uniscono a effetti visivi altrettanto godibili.
Il comparto artistico pecca invece di eccessiva genericità, per via di una generale mancanza di uno stile riconoscibile.
Infine, il comparto sonoro è ottimo, con musiche adatte al tono spensierato del titolo ed effetti sonori niente male.