Oggi sono qui per parlarti in anteprima di un titolo che ha saputo conquistarmi fin dal suo avvio. Scopriamo insieme cosa mi ha lasciato l’accesso anticipato di Turbo Overkill. All’apparenza potrebbe sembrare uno fra i tanti cloni dei primi Doom, che tanto infestano il panorama indie del mondo PC. Nonostante l’ispirazione all’intramontabile classico del ’93 di Id Software sia alquanto palese, non ci troviamo davanti a un mero compitino, pensato e prodotto per far leva su qualche nostalgico degli anni ’90.
Turbo Overkill invece fonde al suo interno tantissimi titoli: Doom, Duke Nukem, Quake, Shadow Warrior, Bulletstorm e Ghostrunner sono solo alcuni di questi. Questo particolare mix funziona davvero bene, al punto che il feeling restituito è quasi quello di un gioco nuovo di zecca. Un po’ come se Turbo Overkill fosse un Horizon Zero Dawn degli FPS.
L’obiettivo è salvare Paradise!
Turbo Overkill si apre al giocatore in maniera rapidissima, sia sul fronte del gameplay che su quello della trama. Non si tratta di un pretesto narrativo troppo originale, con un AI impazzita di nome Syn che vuole rendere la città di Paradise la nuova patria di esseri fusi fra carne e metallo. Assalito dai debiti, sarà Johnny Turbo a doversi occupare della sua città natale; dovrà dare la caccia a Syn e persino sterminare agli abitanti della città, divenuti ormai abomini asserviti all’intelligenza artificiale. Ovviamente, Johnny dovrà anche affrontare altri cacciatori di taglie interessati al premio in denaro che spetta a chi porrà fine alla pazzia di Syn.
Proponendo una palese ispirazione a Blade Runner e al più recente Ghostrunner, l’ambientazione cyberpunk risulta gradevole e anche ben realizzata, con un’estetica synthwave in grado di rapirti rapidamente se sei un appassionato del genere.
In Turbo Overkill uccidere è festa
Turbo Overkill è un FPS in early access definito da tre elementi chiave, fondamentali per un titolo del genere: stiamo parlando di un gioco immediato, divertente e molto, molto vario. Soprattutto considerando che stiamo parlando di un accesso anticipato.
Non sono disponibili tantissime armi, anche se il loro numero è comunque ben più che accettabile, considerando che ognuna ha a disposizione una modalità di fuoco alternativa. Un po’ come in Cyberpunk 2077, Johnny Turbo è un cyborg e potrà installare su se stesso diverse modifiche, trovate in giro o staccate direttamente dai boss. Modifiche che spaziano da una gamba con motosega integrata, una con una calamita in grado da consentire il wallrun, un lanciarazzi portatile nel braccio e un fantastico rampino nell’altro.
Fra questi power-up forse il più intrigante è l’impianto applicabile al cervello, in grado di fornire uno slow motion piuttosto particolare… di cui non ti andrò a spoilerare il funzionamento ma che ti assicuro essere piuttosto originale! Queste abilità godono anche di un buon grado di personalizzazione, ognuna ha a disposizione tre slot in cui inserire mod che cambiano o potenziano il loro funzionamento.
Incredibile come Turbo Overkill sia paragonabile già a un gioco completo sul fronte del gameplay, soprattutto tenendo a mente che gli sviluppatori per i prossimi episodi (per ora è disponibile solo il primo) hanno in programma di aggiungere altri potenziamenti.
L’unica pecca che per il momento ho riscontrato in Turbo Overkill è da ricercarsi nel bilanciamento. Per esempio, il fuoco alternativo delle due magnum, arma iniziale del gioco, è fin troppo efficace anche rispetto ad armi trovate più in la nella partita. Con queste due bellezze potrai caricare uno o più colpi che andranno a colpire in automatico i nemici contrassegnati, facendoli letteralmente esplodere in mille pezzi. Oltre a essere molto veloce, quest’opzione può essere attivata anche su nemici davvero troppo lontani.
Anche alcune armi non brillano molto per bilanciamento, con un output di danno da rivedere sia verso l’alto che verso il basso.
Bello da vedere, ma con qualche pixel di troppo
Turbo Overkill ha uno stile grafico davvero particolare, così unico da prestare il fianco a qualche piccola debolezza. Non si tratta di un comparto tecnico meraviglioso, ma di quelli che propongono modelli un pochino squadrati. All’inizio quindi può sembrare che gli sviluppatori non si siano occupati a dovere del comparto visivo, ma non è effettivamente così. Si tratta di una scelta stilistica particolare, avvicinandoti alle texture potrai notare che queste sono fatte di una grana piuttosto larga di pixel.
Trigger Happy Interactive ha quindi deciso di fondere la grafica in pixel delle vecchie glorie del passato a uno stile più moderno, creando un ibrido piuttosto interessante. Una scelta che rende la grafica estremamente leggera e il gioco fenomenale sotto l’aspetto dell’ottimizzazione. Ottimizzazione che come potresti già sapere di solito si rivela un aspetto piuttosto problematico nelle Early Access.
Purtroppo questa scelta porta con sé anche dei rischi non indifferenti. Gli effetti, come fuoco, proiettili e esplosioni sono troppo pixellosi rispetto all’ambiente circostante e sempre che vengano da un altro gioco, come se fossero fuori contesto. Un altro problema, questo purtroppo grave, è da ricercarsi nella pessima gestione delle hitbox di muri e pavimenti. Più di una volta i proiettili nemici li attraverseranno, rendendo piuttosto frustrante la tua morte.
Turbo Overkill merita tantissima attenzione
Al netto delle sue sbavature e della breve durata, Turbo Overkill è letteralmente una bomba. Varietà, epicità, FPS stabilissimi, uno stile grafico al sapore Synthwave quasi unico nel suo genere; considerando le continue aggiunte che il team vuole apportare alla sua creatura e l’orecchio teso verso la voce della community, è impossibile non aspettarsi qualcosa di straordinario da Turbo Overkill. Se sei un amante degli FPS devi assolutamente supportare lo sviluppatore nel portare Turbo Overkill alla gloria che si merita!