Turret Rampage è un titolo che parte da premesse apparentemente semplici, che però vengono poi messe a punto in un gameplay per certi versi sorprendente. Parliamo infatti di un tower defense classico, dove però il giocatore è portato a controllare in modo attivo un’unica torretta, incaricata di difendere diverse corsie. Questo rende la formula molto più orientata all’azione che alla strategia. Vediamo quindi se questo Turret Rampage vale la candela.
Trama?
Turret Rampage non propone nessuna trama o qualsivoglia forma di contesto narrativo. Semplicemente si controlla una torretta che deve resistere a orde di creature sotterranee. Si può quindi presupporre – anche grazie alla breve sinossi sulla pagina dello store del titolo – che l’umanità debba difendersi da questi mostri per qualche motivo e abbia costruito la torretta in questione. Nulla viene però approfondito e tutto resta nell’immaginazione del giocatore. Questo, tuttavia, non va considerato un difetto, dato che il titolo può quasi essere considerato un arcade dove il gameplay la fa da padrone.
La difesa di Turret Rampage
Il loop di gameplay di Turret Rampage è immediato e arriva subito al dunque. Si inizia un livello dove si affrontano ondate di nemici provenienti dai lati dello schermo. Alla morte di un numero prestabilito di nemici il livello finisce e si passa al successivo.
La struttura di ogni livello parte da basi semplici, che però si evolvono tramite una serie di meccaniche davvero riuscite. Il giocatore controlla una sola torretta, posta al centro di una schermata statica. Dai lati della schermata si articolano vari corridoi, che ben presto diventano numerosi. Troviamo infatti corridoi alti, centrali e bassi, a sinistra e destra. Tutte queste strade sono punti d’ingresso per ondate di nemici ininterrotte, che punteranno verso la torretta al centro. Se uno di questi passaggi viene distrutto per due volte, si ricomincia il livello.
Il nostro obiettivo è quindi quello di eliminare i mostri prima che questi possano raggiungere la fine del corridoio stesso, passando tra un passaggio e l’altro, facendo fuoco e spostandoci in continuazione tra le varie minacce. Fin qui, tutto molto semplice. I nemici, però, non sono tutti uguali e, se il loro comportamento è simile (semplicemente avanzano) lo stesso non si può dire per le loro caratteristiche uniche. Troviamo infatti creature in grado di risorgere una volta uccise, mentre altre sono eliminabili solo con colpi specifici. Ed è qui che le cose si fanno interessanti.
La torretta controllata dispone infatti di tre tipi di colpi: fisici, eterei e onde d’urto. Inizialmente si affrontano creature vulnerabili a uno piuttosto che all’altro (quindi solo fisici o solo eterei, ad esempio), ma dopo i primi livelli le cose si fanno più interessanti, con mostri che quando uccisi mutano in una forma vulnerabile a proiettili diversi. Troviamo quindi soldati eteri che dopo l’eliminazione vanno finiti con colpi fisici. Altri che vanno prima colpiti con l’onda d’urto e solo successivamente con i proiettili, e così via.
E non finisce qui. Questo alternarsi di colpi per singolo nemico va moltiplicato per tutte le corsie, a loro volta abitate da varie creature diverse tra loro. Il gameplay si dimostra quindi molto dinamico, dato che il giocatore viene costantemente costretto ad alternare colpi e corsie senza pause, ma allo stesso tempo senza la possibilità di spammare a casaccio. La formula funziona maledettamente bene e Turret Rampage diventa fin da subito impegnativo e divertente.
Proprio per la velocità generale del gameplay, però, sarebbe stata utile qualche accortezza in più. Le debolezze dei vari nemici, infatti, non sono mai evidenti ma, al contrario, devono essere comprese con un processo di trial and error da mettere in atto a ogni nuovo incontro. Sarebbe stato utile, per esempio, inserire dei colori che possano mostrare le vulnerabilità dei mostri di turno, anche perché nei livelli più frenetici diventa molto facile confondersi e dover ricominciare tutto.
Va poi detto che una struttura simile, per quanto decisamente funzionante, risulta anche molto limitata e intrinsecamente ripetitiva. Turret Rampage è quindi un ottimo passatempo per momenti interstiziali, ma rischia di diventare tedioso in lunghe sessioni di gioco. Un problema simile affligge altri titoli dalla struttura arcade, anche quando parliamo di leggende come Centipede, Asteroids o Missile Command.
In sintesi, Turret Rampage è un titolo dalla natura arcade decisamente riuscito, grazie alla profondità con cui vengono approfondite le meccaniche base. Una profondità che, unita al gameplay rapido e immediato, crea un mix riuscito e divertentissimo. Troviamo però piccoli difetti strutturali, che allontanano il titolo dall’eccellenza.
Tecnicamente limitato
Il comparto tecnico di Turret Rampage non è troppo elaborato e mostra alti e bassi. Da una parte vediamo infatti nemici rappresentati da sprite sempre dettagliati, animati molto bene. Dall’altro lato vediamo però ambienti spogli, con effetti visivi mai soddisfacenti. Allo stesso modo, la scelta di utilizzare palette di colori monocromatiche (interscambiabili tra loro, ma pur sempre definite da un colore dominante) risulta controproducente, dato che nel gameplay vero e proprio ostacolano il game sense del giocatore. Il comparto artistico si mostra invece generico e poco ispirato, senza particolari picchi di originalità.
Infine, il comparto sonoro è buono, e si limita a fare il suo dovere con effetti e musiche adatte alle varie occasioni.