Sviluppato da First Step Cinematics e pubblicato dallo stesso team in sinergia con Eastasiasoft e Ratalaika Games, Twice Reborn: A Vampire Visual Novel è una visual novel decisamente classica nella sua struttura ludica che ha come protagonista il mondo dei vampiri. Noi abbiamo vissuto la storia di Mark su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione.
Twice Reborn: A Vampire Visual Novel – un mondo oscuro
L’incipit di Twice Reborn: A Vampire Visual Novel ci mette subito in chiaro una cosa: i vampiri esistono. E sono anche affamati. L’intro ci vede infatti fare la conoscenza di Dameon, un giovane addetto di un negozio di VHS. Tutto normale se non fosse che a un certo punto viene raggiunto da un individuo che non è interessato a lui ma non in quanto cliente.
Lo sconosciuto, infatti, con ben poche preamboli, rivela la sua entità vampirica e senza troppi complimenti azzanna il giovane Dameon. Cosa succede a costui, lascio a te il piacere di scoprirlo. Tant’è che il prologo procede abbastanza spedito e, dopo un salto temporale, la scena si focalizza su quello che è il vero protagonista delle vicende: Mark.
Chi è costui? Uno studente pieno di vita e con diverse obiettivi ben chiari: una ragazza da conquistare, delle amicizie da coltivare, degli studi da completare e un mentore da cui imparare. Saremo onesti, Twice Reborn: A Vampire Visual Novel si concentra sì sulle relazioni ma non è una visual novel incentrata su momenti romantici (comunque presenti). Qui è in gioco la vita e la moralità di Mark e non solo.
Se amore e amicizia sono parte diretta dei legami costruiti da Mark e di cui tenere sicuramente conto, il protagonista verrà presto messo in mezzo a vicende decisamente dalla portata più ampia. E questo è dovuto al suo mentore: il professore Michelson, sicuramente uno dei personaggi più carismatici e ben riusciti del roster.
Volendo evitare spoiler, la narrazione di Twice Reborn: A Vampire Visual Novel oscilla tra atmosfere alla Twilight a misteri più oscuri e tetri ma mai esageratamente horror. C’è del sangue, i vampiri sono violenti e si abbandonano a omicidi (non tutti), ma deludono proprio esteticamente. Scordati di ammirare trasformazioni mostruose, anzi.
Qui i vampiri non sbrilluccicano come in Twilight ma non si trasformano neanche in creature demoniache. L’unica trasformazione sono i loro canini che, lo ammettiamo, non creano chissà quale scalpore. In compenso, le scene di morsi non mancano, così come chiazze di sangue sparse un po’ ovunque. Niente di terrificante o sconvolgente ma, nonostante ciò, la storia raccontata ha guizzi interessanti ed è lodevole il numero di finali previsti anche se, lo vedremo a breve, non tutti degni di essere vissuti.
Leggi e fai le tue scelte
Twice Reborn: A Vampire Visual Novel è una visual novel decisamente classica dove, fondamentalmente, leggerai e farai scelte. Parliamo di un gioco che prevede il lodevole numero di circa venti finali differenti tra positivi e negativi. Questo richiede un impegno narrativo notevole, dovendo immaginare diverse conseguenze e ramificazioni di vario genere. E per permettere ciò, il gioco dispone di un cast di oltre trenta personaggi in gran parte poco memorabili (tanto caratterialmente quanto esteticamente).
Il livello narrativo di Twice Reborn: A Vampire Visual Novel è nella media, non sorprende granché e mischia numerose cose al suo interno: sette segrete, un misterioso codice da rispettare, omicidi, vampiri fuori controllo, vampiri guardiani, conflitti razziali e interrazziali (vampiri contro vampiri ma anche il classico vampiro contro umani). Alcuni eventi sono abbastanza telefonati così come le prime rivelazioni dei vampiri risultano abbastanza palesi e poco sconvolgenti.
Lo stesso protagonista non si sconvolge più di tanto dinanzi a certe scoperte e, in base alle nostre scelte, alcune reazioni risultano forzate, poco coerenti e non in linea con la narrazione prevista. Questo lo percepirai più volte. La sensazione di aver percorso un binario “secondario” è palese da come la storia cambia registro passando da discorsi più profondi a momenti accelerati in modo eccessivo, quasi arronzati.
Discutibile anche il come vengono raggiunti determinati finali. Basta infatti fare una singola scelta diversa da quella prevista per ritrovarsi inspiegabilmente e imprevedibilmente sbranati. E questo avviene già nelle prime fasi di gioco. Una forzatura che ti costringe a fare determinate scelte pur di raggiungere il finale centrale, quello con “più storia da raccontare”. E questa forzatura la si evince anche in altre scelte.
Il primo finale positivo, ad esempio, abbastanza arronzato e che getta nelle vicende personaggi mai visti prima con salti temporali notevoli, ha una durata decisamente breve in una corsa di eventi che si alternano così velocemente da lasciare delusi e insoddisfatti. Ed è voluto, perché fermarsi a quel finale, seppur positivo, rende l’esperienza di Twice Reborn: A Vampire Visual Novel incompleta ed ecco quindi che si ritorna sui propri passi cambiando la scelta e procedendo oltre.
Questo sistema ha un altro punto negativo localizzato nel fatto che le scelte che portano a finali (positivi o meno) non si distinguono dalle scelte senza alcuna conseguenza. Il consiglio è quindi di salvare sempre prima di ogni scelta, onde evitare di dover ripercorrere intere sezioni di storia.
Fazioni, amicizia e amore
Lo abbiamo già detto, Twice Reborn: A Vampire Visual Novel include diverse tipologie di relazioni. Se inizialmente queste relazioni viaggiano su binari paralleli, presto andranno a incrociarsi (o meglio, scontrarsi) Ed è qui che il gioco dà il meglio di sé. Fare i conti con le proprie decisioni, col percorso intrapreso e dover decidere cosa preservare e cosa sacrificare. Se scendere o meno a compromessi. Fare i conti con la propria morale. Questi momenti, con relative decisioni, funzionano discretamente bene.
E per vivere al meglio l’esperienza ludica, il gioco ci offre la possibilità di far procedere automaticamente il testo, di saltarlo ma anche di tornare indietro. Inoltre, è presente anche la possibilità di avere uno storico dei testi apparsi in precedenza in modo da recuperare il filo narrativo dopo un’eventuale pausa. Presente, inoltre, la possibilità di salvare a nostro piacimento, potendo sfruttare un gran numero di slot (utilissimi per poter cambiare le scelte e scoprire tutti i finali). Non manca una sezione gallery dove potrai recuperare anche tutti i finali scoperti.
Grafica e sonoro
Graficamente Twice Reborn: A Vampire Visual Novel non è male, offrendo una varietà di ambienti e personaggi notevole. Purtroppo una parte dei personaggi risulta poco ispirato e tra loro si fatica a distinguerli (alcuni condividono diversi tratti grafici seppur non imparentati tra loro). Nonostante una buona mole di contenuti, non c’è qualcosa che rimane realmente impresso.
Da evidenziare, come già segnalato, la resa estetica dei vampiri, poco efficace e poco terrificante. Migliori le scene d’azione, tutte rigorosamente statiche ma non nascondono morsi e sangue. E parlando di staticità, ogni personaggio è dotato di un numero limitato di “pose” che, a lungo andare, si ripetono in continuazione risultano in alcuni casi fuori luogo e non necessarie. A differenza di altre visual novel come la serie Amnesia, qui gli script dei personaggi si limitano solamente ad aprire e chiudere gli occhi, risultano decisamente passivi e poco coinvolgenti.
Il sonoro ha alti e bassi notevoli dovuto non alla qualità in sé ma al suo utilizzo incostante. Le tracce musicali sono gradevoli e riescono a coinvolgere ma sono presenti a spezzoni. Spesso e volentieri ti ritroverai a leggere in totale silenzio questo perché il racconto alterna discorsi diretti e osservazioni e descrizioni in terza persona.
Mentre i dialoghi sono tutti doppiati (in inglese), le fasi in terza persona (che sono la maggior parte) spesso e volentieri sono prive di audio e con assenza di alcun tipo di sonoro. Certo, ogni tanto c’è qualche effetto audio come il versare l’acqua o il chiudere una porta ma avremmo preferito avere una colonna sonora, anche leggera, ad accompagnare la storia.
Da segnalare che il gioco non ha i sottotitoli in italiano e che la mole di testi da leggere, soprattutto se si decide di scoprire tutti i finali disponibili, è molto alta seppur il livello medio dei contenuti è abbastanza accessibile e comprensibile. E parlando di testi, il gioco si difende bene in entrambe le modalità della Nintendo Switch anche se in quella portatil alcuni testi sono decisamente piccoli (come ad esempio quando si prova a salvare il gioco, i dettagli sotto ogni salvataggio sono quasi microscopici).