Twin Mind Ghost Hunters Collector’s Edition, oltre ad essere un gioco dal titolo lunghissimo, è un puzzle game punta-e-clicca investigativo, un genere che ha visto una notevole rinascita grazie alle saghe di Ace Attorney e Professor Layton, ma che qui ricorda più che altro uno di quei giochi free 2 play che spopolavano su Facebook.
Personalmente amo il genere perché, pur non raggiungendo chissà quali vette di qualità, ti può regalare qualche ora di divertimento spensierato in modo simile a come può fare un libro game o una settimana enigmistica. L’ideale per riprendermi da una grossa recensione recente e per prepararmi ad un’altra che arriverà a breve.
Dietro alla saga di Twin Mind, questo Ghost Hunters è infatti il terzo capitolo, c’é Domini Games, uno studio di produzione/distribuzione specializzato in titoli simili che, senza troppe pretese, cercano di dare intrattenimento ai videogiocatori casual. La serie nasce per sistemi mobile, ma è arrivata anche su Steam e ora su Nintendo Switch.
Tutta questa lunga premessa per dire che, nel recensire questo Twim Mind Ghost Hunters Collector’s Edition, non sono partito prevenuto, ma anzi, sapevo perfettamente il genere di prodotto che mi sarei trovato davanti. Insomma, non cercavo, né richiedevo chissà quale capolavoro, ma l’esito finale… beh, parliamone con ordine, ok?
Twin Mind Ghost Hunters Collector’s Edition – Dracula? Ma magari…
In Twin Mind Ghost Hunters Collector’s Edition seguiremo l’ennesimo caso (anzi due) che vede coinvolti i due gemelli detective/medium: Randall ed Eleanor. Il primo è il classico investigatore privato con cappotto e cappello mentre la seconda è l’esperta di occulto che gira in moto e si concia come una vera punk rocker.
Stavolta si ritrovano ad indagare su un misterioso assassino che sta lasciando i corpi delle sue vittime senza sangue, al punto che i giornali lo hanno soprannominato “Dracula.” La principale sospettata è l’amica dell’ultima vittima, ma la realtà è ben diversa ed ovviamente ci sarà da fare i conti con la magia oscura e gli spiriti, sennò il titolo non avrebbe senso!
Partiamo subito male perché non solo la storia è banale ed è piena di cliché, ma manca proprio di senso in molti suoi passaggi. Alcune svolte di trama non hanno assolutamente alcuna logica, non si otengono reali risposte e l’intera messa in scena è imbarazzante. Quando a gestire un negozio di roba esoterica ci trovi una vecchia zingara, che ti aspetti?
La trama principale è quindi cringe, come direbbe un giovane di oggi, mentre quella del capitolo bonus, non lo so. Teoricamente la Collector’s Edition dovrebbe avere una storia extra che si sblocca finendo la principale, ma questa è buggata e non parte in nessun modo: o riparte la storia principale o crasha il gioco. Ottimo direi.
Twin Mind Ghost Hunters Collector’s Edition – Come distruggere un gameplay
Fortunatamente, passando al gameplay di Twin Mind Ghost Hunters Collector’s Edition, la situazione migliora. D’altronde è quello tipico minimale di questo genere di giochi, molto funzionale ed intuitivo. Avremo da una a tre aree connesse piene di oggetti ed indizi da trovare e collezionare, con qualche occasionale puzzle da superare.
Non mancano oggetti da combinare tra loro per funzionare, collezionabili ed animazioni segrete sparse qua e là ed il consueto HUD con il diario, la mappa e l’immancabile lente di ingrandimento che ti può aiutare a capire dove cliccare per proseguire nella storia. Il sistema di assistenza è per altro molto funzionale e utile.
In generale il livello di sfida è buono. Alcuni enigmi mi hanno messo anche in difficoltà, compensandone altri che sono solo tediosi (tipo uno terribile con gli scacchi). Gli scenari da indagare sono pieni di dettagli e questo, di per sé, eleva la difficoltà. Il gameplay è sicuramente la parte più riuscita del gioco.
La conversione a Nintendo Switch, però, riesce a rovinare anche questa. Su Switch puoi usare sia i tasti che il touch. Peccato che il touch si buggi quando devi usare un oggetto in un’area specifica facendoti uscire automaticamente dalla stessa! Sei obbligato ad usare i tasti, se non fosse che la levetta è scomoda, poco precisa e lentissima.
Twin Mind Ghost Hunters Collector’s Edition – Un lavoro fatto male
Se il gameplay di Twin Mind Ghost Hunters Collector’s Edition è il suo punto di forza, per modo di dire, il comparto artistico è a mani bassissime il suo tallone di Achille. Sotto ogni punto di vista. Già di partenza il gioco presenta dei disegni che vanno dal mediocre al terribile con un’animazione che dire agghiacciante è dire poco.
La conversione per Switch riesce a rendere il tutto persino peggiore perché eseguita così male, ma così male che dopo pochi secondi di qualsiasi animazione tutto inizierà a laggare pesantemente andando fuori sincrono con l’audio della situazione. Ora, va bene che ho giocato tutto in versione portatile, ma questo è un titolo per mobile!
Se giochi da tripla A come Fire Emblem e Disgaea non laggano e questo si, direi che il problema alla base non è la console, decisamente no, quanto un lavoro di conversione fatto con i piedi, per non dire altro. Succede così che spesso senti un’esplosione o dei rumori ancora prima che la scena li mostri ed è tutto così ridicolo e fastidioso.
Ah, in tutto questo non ho parlato del fantastico audio (sarcasmo). Si va dalle interpretazioni vocali dei personaggi, che sembrano quelle dei bambini durante le recite di scuola media, a delle sinfonie ambientali pure piacevoli che, però, vanno fuori sincro regolarmente oppure si bloccano del tutto senza alcun senso logico!
Twin Mind Ghost Hunters Collector’s Edition – Tornate su Steam
Concludendo la nostra recensione, Twin Mind Ghost Hunters Collector’s Edition sarebbe di base anche un gioco semplicemente mediocre per sistemi mobile e Steam. Se ne trovano tanti sugli store di questi sistemi e gli sviluppatori neanche dicono di avere ambizioni troppo eccelse. Di per sé sarebbe un lavoro minimamente accettabile.
Il problema è che la conversione a Nintendo Switch è fatta talmente male che persino quelli che sarebbero i punti di forza del titolo, diventando dei brutali difetti, ed i difetti originali peggiorano fino ad un livello di frustrazione abnorme. Peccato perché il gioco avrebbe anche una discreta quantità di cose extra. Funzionassero!
La cosa che però secondo me è ancora peggiore è che Twin Mind Ghost Hunters Collector’s Edition costa ben 14.99 euro per Nintendo Switch. La stessa identica versione per Steam, convertita meglio e più funzionante, viene la bellezza di 6.89 euro. Perché diavolo dovrei mai spendere il doppio per un gioco convertito male???
Presumo che mi terrò il dubbio, nella speranza di cancellare la memoria di questa agghiacciante esperienza il più velocemente possibile. A te che leggi questa recensione pensando se vale la pena acquistare o meno Twin Mind su Nintendo Switch, ti dico che è meglio se lo prendi sul tuo sistema mobile o su Steam. Fidati.