Twitch è conosciuto da tutti, anche da chi non è avvezzo al suo utilizzo giornaliero; gli streamer, videoludici e non, si adoperano per portare contenuti sempre diversi all’interno della piattaforma e proprio recentemente abbiamo pubblicato un articolo approfondito sui loro guadagni. Cifre stellari, certo, in cambio di tantissime restrizioni e creatività, oltre che clausole ben specificate nel loro contratto. Ti consigliamo di leggere l’articolo in questione per avere un’idea, anche generale, delle somme calcolate da Ebuyer.
Detto ciò, la piattaforma tinta di viola sta pensando di cambiare tutto ciò e questo è un rumour nato e cresciuto da Bloomberg. Non è detta l’ultima parola, quindi, e potrebbero esserci delle novità nei prossimi mesi. Ad ogni modo, le nuove regole andrebbero a intaccare i guadagni degli stessi streamer, andando a portare altresì più libertà di contenuti ed espressività. C’è, però, un grandissimo “ma” che va a collegarsi col fattore pubblicità: diventerebbe il doppio di quella attuale. A moltissimi utenti, questo pettegolezzo non sta piacendo e si stanno adoperando per saperne di più.
Twitch, attualmente, detrai il 50% dei profitti annuali degli streamers
Nonostante la piattaforma detrae una percentuale importante ai creators all’interno del programma, le cifre raggiunte risultano comunque abbastanza alte. Con questa nuova regola, però, verrebbero introdotti dei tier da raggiungere e, in base all’obiettivo, le percentuali di pagamento cambierebbero. Insomma, potrebbe essere possibile vedere una scaletta mensile, gestibile da tutti gli streamers in base agli impegni personali.
Inoltre, cadrebbe la clausola di esclusività che permetterebbe all’utente di poter portare i propri streaming su YouTube o Facebook o qualsiasi altra piattaforma esistente. Ciò di cui tutti sono preoccupati, però, sembra essere la pubblicità; a vantaggio dello streamer, più pubblicità la live presenta e più i guadagni si alzano. Metodi aggressivi che fanno imperlare la fronte di sudore, sia da parte del pubblico che da quella del lavoratore. Ti ricordiamo che tutto ciò è ancora un grandissimo “forse”, in quanto non è stato rilasciato alcun comunicato ufficiale.