Confesso che ero incuriosita da Two leaves and a bud – Tea Garden Simulator, gioco a metà tra gli amati/odiati simulatori per dispositivi mobili e un qualcosa di zen con cui passare qualche ora. In realtà è un po’ un gioco a sé, che inizia relativamente bene e diventa però noioso e ripetitivo abbastanza in fretta.
Siamo in oriente, siamo tra i monti, la musica richiama il giusto grado di malinconia dei tempi andati e tutto è molto molto verde. Tutto sommato le premesse sembrano buone se piace il genere ma, anche se è importante sottolineare che si tratta solo di un early access, mi sembra offrire un gameplay molto povero a chi non è un vero appassionato di tè.
Andiamo però con calma e, prima di passare ad una disamina del gioco in sé, diamo un’occhiata al trailer già uscito qualche mese fa, che mostra fondamentalmente tutto quello che c’è da sapere su Two Leaves and a bud – Tea Garden Simulator, già disponibile su Steam con uno sconto del 10% fino al 19 aprile.
Un’atmosfera dal gusto orientale
Che in questo gioco si respiri un’atmosfera davvero rilassante e degna della miglior casa da tè è innegabile, con montagne e campi verdi, pace dei sensi e donne dell’estremo oriente che si danno da fare per raccogliere foglie di tè. Non c’è una vera e propria introduzione al gioco, quindi non è dato sapere se abbiamo acquistato questo grande pezzo di terra con tanto di fabbrica o ci è arrivato in dono da qualche parente lontano, fatto sta che ora è nostro ed è ora di iniziare a farlo fruttato… ehm, fruttare.
Eccoci quindi avvicinati da un individuo che inizia a richiederci un ordine di tè, poi un altro, poi un altro… poi un altro ancora e così via. Il caro e anonimo signore sembra finire chili e chili di foglie di tè più in fretta di quanto noi riusciamo a produrle ma, soprattutto, le sue aspettative sulla qualità crescono di ordine in ordine. Se per i primi ordini basta attenersi al brevissimo tutorial iniziale e seguire tutte le varie fasi senza troppi problemi, poi iniziano a comparire variazioni sempre più complicate.
Fondamentalmente questa è la storia di Two Leaves and a bud – Tea Garden Simulator: un produttore di tè, pianta tè, raccoglie tè, lavora tè… se riesce vende tè… e ricomincia.
I mille aspetti della produzione del tè
Abbiamo capito che il grosso del gioco non è chiaramente composto dalla trama, vediamo come funziona però tutto quel processo. La spiegazione del tutto, o comunque della parte più semplice e basilare del gioco, viene data da due brevissimi tutorial accessibili dalla schermata iniziale del gioco, ossia “Tea farming tutorial” e “Tea processing tutorial”.
Il primo ci spiega che dobbiamo costruire una casa per i nostri lavoratori, comprare un terreno, un esperto per la semina, mandare avanti di qualche giorno ed infine raccogliere e stipare le foglie in un apposito spazio, da acquistare. Il secondo ci mostra le varie fasi della lavorazione: raccogli le foglie, mettile nell’essiccatore, poi nel macchinario per la torrefazione e il gioco è fatto, siamo pronti per avviare la più grande produzione di tè mondiale.
Ho già detto che Two Leaves and a bud – Tea Garden Simulator è al momento in fase di early access e questo, sfortunatamente, rende le sue belle foglie di tè bersaglio facile di bachi ed errori. Il nostro famigerato cliente non riconosce l’ordine, la temperatura non può essere alzata, la cassa non si riempie, ce n’è per tutti i gusti ma per lo più mi è bastato ricominciare il gioco alcune volte per avere un inizio un po’ più sciolto e meno amarognolo.
Dopo i primi ordini veramente molto basici, creare il giusto prodotto diventa difficile e la totale assenza di indicazioni su come procedere rende il tutto davvero noioso. I dati a disposizione del giocatore sono infiniti e la maggior parte di essi sono quasi totalmente inutili, a meno che non si disponga di un background agricolo o quanto meno di appassionati di tutto ciò che riguarda il mondo del tè.
Le indicazioni date dal ricettario dei vari tipi di lavorazioni (come tè bianco, verde, oolong o nero) non sono più sufficienti, perché iniziano ad entrare in gioco delle variabili di cui non so nulla e di cui difficilmente potrò capire qualcosa a breve: parlo delle sostanze presenti nel terreno, delle variabilità della produzione in base alla stagione, dell’altitudine del singolo appezzamento di terreno, ma anche di metodi di raccolta, miglioramenti del terreno stesso dati da fertilizzanti artificiali e pirite di ferro…
Sono confusa, molto confusa… e nel mio cliccare forsennato produco tonnellate di foglie di tè che il mio cliente non vuole, ma che riesco comunque a vendere probabilmente a qualcuno dal palato meno delicato. Divento ricca in pochissimo tempo ma progredire nelle missioni mi è praticamente precluso.
Provo quindi a rivolgermi al Tea Master Zhang Wei, a cui compro una bella sala da tè da piazzare proprio fuori dal mio capannone, ma pur sorridendomi da sotto i suoi sottili e lunghi baffi bianchi, nemmeno lui può aiutarmi. O meglio, lui alcuni consigli abbastanza vaghi me li dà, ma omette dati essenziali: mi dice di mettere le foglie sui piatti di bambù, ma non per quanto tempo, mi dice che la terra non va bene, ma non mi dice perché. Insomma diventa una serie di tentativi quasi infinita e, quando uno riesce, quantomeno percepisco il brivido della vittoria.
Che fatica però!
Insomma il gameplay in sé lascia un po’ a desiderare, anche perché si riduce tutto alle fasi già elencate sopra, in una ripetizione infinita di click senza sentimento, con variabili troppo complicate e davvero troppo personalizzabili e senza una vera e propria guida che possa aiutare a capire come creare il giusto tè richiesto dal gioco. Chiaro che, per puro diletto, è possibile giocare senza sosta e creare e vendere tè, andando a toccare le diverse caratteristiche presenti e vedendo cosa esce – mai dire mai.
La tecnica non è acqua, ma nemmeno tè
Le animazioni sono semplicissime: un ruscello limpido, dipendenti che passeggiano e lavorano e praticamente niente di più, non al momento. La grafica è molto basica ma davvero piacevole, con tanto verde e disegni che accompagnano bene la disperata ricerca di un tè di qualità. Il vero problema di questo gioco, volendo sorvolare su tutto il resto, è la musica.
Se infatti all’inizio questa dolcissima melodia dà davvero una bellissima prima impressione, dopo qualche minuto di loop senza fine, onestamente, ha iniziato a darmi sui nervi e ho dovuto abbassarla – fino a toglierla dopo circa un’ora di gioco. Come se la ripetitività non fosse abbastanza, ogni tanto si sente una gocciolina che cade come in un bicchiere, rendendo il tutto ancor più estenuante.
Forse basta davvero un po’ di zucchero
Two Leaves and a bud – Tea Garden Simulator di per sé è un gioco semplice ma è ben realizzato, come detto forse troppo ben realizzato, quantomeno dal punto di vista delle variabili. Mancando di una guida e avendo solo la possibilità di essere giocato attraverso il mouse il tutto risulta un po’ confusionario e ripetitivo, soprattutto perché a un certo punto mi sono ritrovata a cliccare qui e lì nella speranza di ottenere la qualità necessaria per realizzare l’ordine.
Si tratta sicuramente di un gestionale nel vero senso della parola, totalmente privo di una storia: vestiamo davvero i panni di un semplice produttore di tè che, senza troppi fronzoli, produce tè. Punto. Come già avevamo accennato Two Leaves and a bud – Tea Garden Simulator rimarrà in early access per un anno ma onestamente mi auguro che lo sviluppatore sfrutti questi dodici mesi per apportare le giuste modifiche.
Un tutorial magari più dettagliato sulle varie meccaniche, che sono davvero tante: partono dal numero di foglie da raccogliere per pianta e arrivano alla temperatura di essiccatura, fino a quanto tempo farle rimanere sui vassoi di bambù. Senza ombra di dubbio sarebbe bello avere qualche variazione musicale perché, per quanto piacevole e rilassante, dopo un po’ il ripetersi infinito di quell’unica traccia audio diventa, a mio modesto parere, davvero snervante.