Ubisoft decide di prendere posizione contro le violenze online, gli abusi e il sessismo, e lo fa dopo che, solo pochi giorni fa, a farlo era stata già EA col suo progetto Play Charter.
Nonostante Ubisoft avesse già una policy per fronteggiare questo genere di problemi, da ora in avanti le cose cambieranno ulteriormente. Del resto, l’ultima settimana per la software house di Assassin’s Creed, FarCry e molti altri titoli di grandissimo successo, non è stata delle migliori. Infatti, Ubisoft ha dovuto far fronte ad accuse pesanti come quelle di molestie sessuali e sessismo nei confronti dei propri dipendenti.
“Abbiamo iniziato dando il via ad alcune indagini con l’aiuto di consulenti specializzati esterni“, riporta la dichiarazione di qualche giorno fa. “Sulla base dei risultati, ci ripromettiamo di prendere qualunque provvedimento sia necessario adottare per fare fronte alla situazione. Visto che le indagini stanno andando avanti, non possiamo dire altro“, prosegue. Infine, “condivideremo nei prossimi giorni misure aggiuntive che stiamo mettendo in piedi per il nostro team. Il nostro scopo è creare un ambiente a cui impiegati, partners e comunità possano sentirsi fieri di appartenere – uno che rispecchi i nostri valori e che sia sicuro per tutti“.
Immediatamente dopo, sono stati sospesi due executives della software house francese e, secondo alcune voci di corridoio, pare che Ubisoft sia alacremente a lavoro per formare un team che la aiuti a combattere questo problema.
Cecile Cornet, a capo dell’ufficio stampa di Ubisoft, dichiara che “potrebbero volerci due settimane come due mesi per concludere le indagini” e che “gli sviluppi non saranno comunicati per salvaguardare la privacy delle parti coinvolte“.
Da un punto di vista pratico, Ubisoft lancerà uno strumento anonimo di segnalazione entro la fine del mese, oltre a fornire formazione specifica ai dirigenti degli uffici delle risorse umane e ai manager.
“La diversità e l’inclusione sono già parte integrante di diversi uffici ma dobbiamo andare oltre e fornire una formazione specifica sull’abuso, il sessismo e sulla discriminazione sul posto di lavoro in tutte le sue forme“.
Non resta che attendere gli sviluppi di questa delicata situazione.