Nella giornata di ieri è trapelata una notizia che vedeva la sede Ubisoft Montréal tenuta sotto scacco da parte di alcuni individui armati, con tanto di ostaggi.
Si parlava infatti di ben dieci dipendenti, della nota software house canadese, tenuti in ostaggio. Non era ancora chiaro però se si trattasse di un vero e proprio atto terroristico o di un atto criminale legato magari a qualche dipendente Ubisoft. Le forze dell’ordine, in seguito ad una segnalazione, hanno tempestivamente organizzato un nucleo operativo per circondare l’edificio.
Sembrava, inizialmente, possibile collegare questa situazione ad una rapina avvenuta lo stesso giorno in un’area commerciale limitrofa, infatti si pensava che i responsabili in fuga avessero tentato di rifugiarsi nella sede Ubisoft prendendo in ostaggio alcuni dipendenti.
Era stato mobilitato anche il sindaco della città, Valerie Plant (primo sindaco donna di Montréal) che aveva supportato le azioni coordinate della polizia sin dal primo momento in cui era avvenuta la segnalazione. Insomma pareva trattarsi di un vero e proprio caso di stato, dopotutto, non capita tutti i giorni di ritrovarsi in una situazione così spiacevole in un luogo così importante e conosciuto.
Gli ultimi aggiornamenti da parte delle forze dell’ordine, in seguito all’irruzione nella sede Ubisoft Montréal, sono sorprendenti.
L’avanzamento delle operazioni di ricerca e salvataggio degli ostaggi è stato condiviso sul profilo ufficiale Twitter della polizia “Police Montréal“, il nucleo operativo ha dichiarato che si era trattato di un falso allarme. Dopo l’irruzione nell’edificio e conseguente perquisizione ed evacuazione del personale non è stato trovato alcun soggetto armato, ne tantomeno alcun dipendente tenuto in ostaggio.
La miccia di questa bomba mediatica, dunque, è stata accesa da una finta chiamata di emergenza alla centrale di polizia di Montréal, alimentata successivamente anche dai media locali che giustamente tenevano informati i cittadini. Pur trattandosi di un evento davvero spiacevole, in quanto è stata allarmata un’intera cittadina ed è stato mobilitato un’ingente numero di operatori delle forze dell’ordine, va detto che “è bene quel che finisce bene“.
Siamo contenti che nessuno si sia fatto male e che tutto sia andato per il meglio, ma speriamo altrettanto che il responsabile che ha inoltrato la falsa chiamata d’emergenza venga identificato e che paghi per aver creato una tale apprensione nei confronti dei dipendenti Ubisoft Montréal.
Non preoccuparti, ti terremo informato nel caso questo accada.