Ubisoft è di certo un’azienda di grande calibro all’interno del mondo videoludico, con una produzione di giochi molto conosciuti e amati dal pubblico. Si parla di titoli come Assassin’s Creed, Far Cry, Watch Dogs, For Honor e tanti altri!
Tuttavia è già capitato in passato che l’azienda fosse stata sotto i riflettori non solo a causa del suo successo, ma anche per alcuni comportamenti scorretti nei confronti del proprio staff, dimostrando un certo egoismo e scarsa considerazione dei propri dipendenti.
Ebbene, oggi siamo qui per aggiornarti su una vicenda passata che vedeva i grandi manager di Ubisoft accusati di comportamenti inadeguati anche gravi nei confronti dei propri subordinati. Ora le vittime si sono nuovamente riunite per portare alla luce le problematiche dell’azienda, e se sei interessato a sapere cosa sta succedendo dietro le quinte della casa di produzione, resta con noi, non te ne pentirai di certo!
Ubisoft: i dipendenti lanciano una petizione pubblica per migliori condizioni di lavoro!
Come forse saprai è ormai da qualche mese che alcuni dipendenti Ubisoft si sono riuniti per lanciare una campagna con il nome di A Better Ubisoft, per cercare il supporto del pubblico e spingere per ottenere migliori condizioni di lavoro. In sintesi, come dice il nome stesso: per creare una Ubisoft migliore!
Tutto è iniziato l’estate scorsa quando alcuni dei manager senior dell’azienda sono stati accusati di molestie sessuali da un numero non indifferente di dipendenti. A questo avvenimento il CEO Yves Guillemot si era subito espresso contro tali comportamenti, definendoli gravi e affermando che avrebbe fatto tutto ciò in suo possesso per garantire a tutti la possibilità di sentirsi rispettati e al sicuro.
Inutile dire che queste promesse non sono state rispettate, e a luglio A Better Ubisoft ha dovuto scrivere una lettera aperta lamentandosi delle “promesse vuote” dei capi dell’azienda e ribadendo la presenza di fenomeni di discriminazione, bullismo e molestie. Nulla era stato risolto.
Le volontà dei dipendenti sono presto dette: smettere di difendere e di promuovere gli aggressori, garantire delle conseguenze per coloro che adottano tali comportamenti, stipulare delle regole su come agire in caso di avvenimenti simili in futuro, e ascoltare maggiormente la voce dei dipendenti comuni senza sottovalutare il loro benessere e la loro opinione.
Si tratta di richieste più che ragionevoli che mirano semplicemente alla formazione di un ambiente di lavoro sicuro, per permettere a tutti di vivere serenamente senza preoccupazioni.
La settimana scorsa lo staff coinvolto ha deciso di portare addirittura un esempio, citando alcuni dei miglioramenti e dei provvedimenti che Activision Blizzard ha deciso d’introdurre proprio per andare incontro alle richieste degli impiegati. L’obiettivo era di garantire maggior rappresentazione della diversità, maggior sicurezza, e soprattutto maggior trasparenza nelle decisioni.
Ebbene, questo è il percorso che anche Ubisoft dovrebbe seguire, quando in realtà nessun azione concreta è ancora stata effettuata. L’accusa è sempre la stessa: offrire parole e rassicurazioni senza prove effettive di punizioni o azioni legali prese nei confronti degli aggressori. E per le vittime le parole non sono sufficienti.
Proprio per questo A Better Ubisoft ha ora deciso di condividere su Twitter una petizione pubblica per raccogliere supporto e consensi, sperando di smuovere la situazione.
“100 giorni fa abbiamo firmato la nostra lettera aperta per portare avanti le nostre richieste, e nessuna è stata soddisfatta. Oggi lanciamo quindi una nuova petizione, aperta a tutti i nostri sostenitori.”, dichiara il gruppo.
E continua: “Per favore, aggiungete il vostro nome, mostrate il vostro supporto e aiutate la campagna condividendo questo link. Insieme possiamo costruire una Ubisoft migliore e porre fine agli abusi nel mondo del gaming.”
Si tratta di un vero e proprio appello da parte dei dipendenti, che chiedono il nostro aiuto per dare vita a un ambiente di lavoro più sicuro. E tutti noi possiamo tendere la mano verso di loro con una semplice firma.
Non importa se sei un giocatore, un dipendente, o se ti sei casualmente imbattuto in questo articolo: l’appello è rivolto anche verso di te.
Se pensi di voler aiutare la loro causa e permettere a tante persone innocenti di vivere serenamente il loro lavoro, ripudiando gli atti di odio e le molestie, ti lasciamo qui il link alla petizione.